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Tra le stelle

di Laura Fiore

Numero 187 - Aprile 2018

È sempre estate a Los Angeles, città multietnica dove ognuno può sentirsi libero di esprimere se stesso e vivere come in un film


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Una città non facile, fatta di stelle e (purtroppo) anche stalle, ma che vale assolutamente la pena visitare. Appena arrivata a Los Angeles la prima sensazione è stata “dove mi trovo?”; città vastissima che si espande per chilometri e chilometri e dove non è proprio semplice orientarsi. Durante la mia permanenza ho alloggiato a Korea Town, uno dei quartieri attualmente più “in” della città degli angeli che, però, in precedenza prestava le sue strade alle numerose gang presenti su tutto il territorio americano. La durata perfetta per un viaggio a Los Angeles è di quattro giorni, infatti, si è soliti associare questa meta ad altri posti come San Francisco, Las Vegas, oppure Pasadena. Da premettere che non esiste un vero e proprio centro città, poiché ogni singolo quartiere è talmente grande da avere tutto il necessario a portata di mano: cinema, locali, ristoranti, negozi, etc etc..., ma ovviamente non potevo certo restare tra i cari amici di Korea Town, quindi ho deciso subito di andare a Beverly Hills. Il modo migliore per spostarsi in città è, senza ombra di dubbio, Uber: un’applicazione semplicissima da scaricare che in pochi minuti ti trova l’auto più vicina a te, indicandoti anche la cifra che andrai a spendere, senza avere brutte sorprese. -taglio- Beverly Hills è il paradiso di chi ama fare shopping e passeggiare tra boutique quali Armani, Valentino, Micheal Kors, Bulgari e così via... è impossibile non acquistare qualcosa, anche perché mentre ti ritrovi a camminare tra le strade di Rodeo Drive (incrocio celebre con Sunset Boulevard), pensi subito al fatto che forse non ritornerai tanto presto in un posto simile! Anche io, quindi, ho ceduto a questa grande tentazione, duro colpo per la mia carta di credito. Dopodiché ho deciso di spostarmi ad Hollywood, che dista almeno quaranta minuti d’auto da Beverly Hills. Beh, che dire, arrivi lì ed è subito Walk of Fame, infatti, la strada principale è completamente piena di stelle di celebrità di tutto il mondo, per percorrerla tutta ci vorrebbero almeno tre ore! Quindi, se volete vedere qualche stella in particolare conviene vedere a quale incrocio si trova su internet. Ad Hollywood si respira un’aria da film, tutto gira attorno al cinema ed è impossibile non sentirsi parte di un set cinematografico. Anche qui è possibile trovare numerosi negozi, e soprattutto ci sono tanti tour che offrono il giro del quartiere, specialmente tra le ville delle star con la possibilità di incontrarne qualcuna mentre acquista del pane. I prezzi di questi tour guidati si aggirano tra i 50 e 80 dollari, tutto dipende dalla durata e dalle condizioni del bus che vi porterà in giro. Io, decido di camminare a piedi per un po’, ed è subito “La la Land” (pellicola cult vincitrice di numerosi Oscar nell’edizione 2017 - ndr). Poiché il caldo inizia a farsi sentire, con Uber decido di andare al Griffith Observatory, punto strategico per godere di una vista mozzafiato e soprattutto ammirare la celebre scritta Hollywood. Adiacente all’osservatorio vi è il Griffith Park, il cui terreno fu donato nel 1896 alla città di Los Angeles dal colonnello Griffith J. Griffith che, nel suo testamento, donò anche i fondi necessari per costruire l’osservatorio, uno spazio per le esibizioni e un planetario. I lavori per la costruzione di tali strutture iniziarono nel 1933, seguendo il progetto dell'architetto Austin, e si conclusero nel 1935 -taglio2- quando il complesso aprì al pubblico. Sfondo di numerosi film, sono molte le persone che decidono di ritornare verso downtown a piedi, attraversando il parco, tra queste ci sono anch’io che nel giro di un paio d’ore sono nuovamente in centro. Quando si è a L.A. è doveroso adattarsi a quello che è il mood del luogo, ovvero “Take it easy!”, qui sembrano essere tutti così rilassati e intenti a divertirsi. Il giorno successivo è il momento della spiaggia, così in 45 minuti arrivo a Santa Monica Beach, una spiaggia lunghissima divisa a metà da un pontile – il Santa Monica Pier – sul quale è possibile trovare ristoranti, chioschetti vari e soprattutto numerosi artisti di strada. Migliaia di persone sono in spiaggia tutti i giorni, c’è chi pensa alla propria tintarella e chi invece preferisce passare il tempo tra una partita di beach volley, basket, oppure allenandosi con gli attrezzi messi a disposizione di tutti coloro volessero usufruirne. A pochi chilometri, inoltre, c’è un’altra celebre spiaggia: Venice Beach, alla quale è possibile arrivare a piedi (20 minuti) oppure noleggiando una bici. Venice è un altro quartiere caratteristico di Los Angeles, qui sembra essere ritornati agli anni ’70, all’epoca del “Sex, drugs&Rock’nRoll”. Eh si, nella città degli angeli, la droga (ahimè) si trova dappertutto e a qualsiasi ora del giorno e della notte. A Venice, in particolare, non esiste alcun tipo di regola: ognuno è libero di fare ciò che vuole senza essere giudicato. Vi è una folta comunità hippie ed anche molti skaters, infatti, è proprio a Venice che è possibile trovare i percorsi di skate più divertenti della città. Infine, per le mie serate californiane ho avuto davvero l’imbarazzo della scelta, ogni sera c’è un evento oppure una festa particolare cui partecipare e a meno che non decidete di andare a West Hollywood, i prezzi sono accessibili sia per cenare che per il post serata. Cosa aggiungere, Los Angeles è una città piena di contraddizioni e culture diverse, ma questo mix la rende unica nel suo genere a confronto con le altre città degli U.S.A.. Preparate le valigie!


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