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Indossare emozioni

di Silvia Santori Foto di Alessandro Rabboni

Numero 188 - Maggio 2018

La couturier romana Emilia Scaccia, grazie al suo brand Emylia fa sognare donne di tutte le età


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Le sue creazioni mettono d’accordo tutte. Dalle giovani spose che sognano l’abito che le trasformi in meravigliose principesse, alle donne in cerca di un vestito per un’occasione speciale, fino a quelle che, semplicemente, desiderano sentirsi uniche e hanno voglia di regalarsi un capo haute couture. Stilista da sempre, da quando cioè, bambina, osservava sua madre che faceva la sarta e già sognava di realizzare collezioni tutte sue. Molti i nomi conosciuti del mondo dello spettacolo che ne indossano gli abiti sui red carpet e ad eventi mondani e che presenziano, insieme alle tante amiche del brand, alle sfilate targate Emilia Scaccia. Noi l’abbiamo incontrata per avere qualche anticipazione sulla collezione F/W 2018,-19 e anche qualche utile consiglio su come scegliere l’abito giusto in base agli ultimi trend e in vista della “stagione delle cerimonie” che, ormai, sta per entrare nel vivo.

Due anni fa è nato il suo brand Emylia, che già si è imposto come sinonimo di eleganza, raffinatezza e sobrietà. Com’è la donna che ama vestire?

“Sicuramente dinamica e al passo con i tempi. È una donna che sa quello che vuole e anche come ottenerlo.”-taglio-

Qual è il suo concetto di eleganza?

“La semplicità. Non bisogna mai eccedere, soprattutto con gli accessori: se si indossa un abito ben fatto, davvero non serve altro. Io sono molto minimalista: amo le figure geometriche, lineari. La donna, per me, deve essere femmina e sensuale quando occorre, pratica nella quotidianità. Magari può essere il tessuto a essere particolare, lussuoso, con dei ricami, ma le mie linee sono quasi sempre pulite.”

Femminilità, dunque, nella sua visione di stile non significa necessariamente scoprire il fisico?

“No, esatto. Non significa nemmeno mettere in risalto le forme che, comunque, ci devono essere: la mia donna di riferimento porta una taglia 42. Per me la femminilità è sapere indossare un capo. Bisogna sapersi muovere, essere a proprio agio con il proprio corpo, saper camminare sui tacchi. È la persona che fa l’abito, non il contrario.”

Qual è il tratto distintivo della sua linea haute couture?

“Trovo che le spalle e la schiena di una donna siano una parte molto sensuale del corpo, per questo cerco di creare abiti che le mettano in risalto. Le mie creazioni spesso sono scollate dietro, oppure lasciano le spalle scoperte.”

Come nascono le sue creazioni?

“Tutto quello che cattura la mia attenzione, che genera in me un’emozione, è fonte di ispirazione per i miei abiti. Può nascere una scintilla mentre sto guardando un vecchio film, mentre sto passeggiando per le vie di Roma oppure, semplicemente, mentre sto osservando una persona. A volte è scegliere e toccare i tessuti che mi fa intuire come trasformarli e come farli vivere sul corpo della donna che veste Emylia.”

Cosa guarda di una donna per capire qual è l’abito più adatto a lei?

“La prima cosa sono i movimenti che fa appena entra nel mio atelier, la sua postura, il suo modo di camminare. Quello mi fa capire cosa può indossare in una determinata occasione.”

Come possiamo scegliere un abito che sia adatto a noi?

“Un abito si sceglie in base al colore dei capelli, della pelle, anche in base all’altezza. È importante tenere a mente che non si può indossare tutto, perché non sempre tutto ci dona. Il consiglio di un esperto, di qualcuno che sia competente e possa dare un parere obiettivo, è il vero segreto per fare la scelta migliore.”

Che emozioni prova nel vedere i suoi abiti prendere vita sotto i flash dei fotografi?

“Ne provo sempre di fortissime. Quello che più mi emoziona, non è tanto pensare ai flash dei fotografi o al prestigio dell’evento in cui i miei abiti vengono indossati, quanto percepire che le mie creazioni vivono attraverso l’anima di chi le sta indossando.”

Siamo nel periodo più “caldo” per quanto riguarda le -taglio2- cerimonie: cosa prevede la moda di quest’anno per l’abbigliamento femminile?

“Le nuove tendenze vedono protagonisti tessuti fluidi e trasparenti con linee morbide, a volte oversize. I colori spaziano da quelli più tenui come il rosa, il lilla, il verde salvia, a quelli più decisi come il rosso, il giallo, il viola. E non mancano mai il bianco e il nero. Si passa dal monocolore a tessuti floreali o rigati per il giorno, fino ad arrivare a tessuti più preziosi come pizzi e paillettes per la sera. Quanto ai modelli, variano a seconda dell’occasione: si spazia dalla salopette agli abiti chemisier, da pantaloni culottes fino a gonne molto ampie.”

Cosa consiglieresti di indossare per una cerimonia che si svolge di giorno?

“Abiti che arrivino appena sotto il ginocchio o, in alternativa, tute o completi composti da giacca, top e pantalone oppure gonna. Quanto ai colori, di giorno sono preferibili le tinte pastello: celeste, cipria, verde salvia, grigio polvere, carta da zucchero, beige. Si possono scegliere le tinte unite o il floreale, sia stile bon ton che flower power, ultimamente molto di tendenza. Per gli accessori, invece, consiglio scarpe decolté, cappelli ma non di paglia e borse anche grandi, ma non shopping bag.”

Se invece siamo invitate a una cerimonia che si celebra di sera, quale outfit possiamo scegliere?

“Abiti lunghi o midi, cioè che arrivno fino al polpaccio. I colori si intensificano: di grande tendenza il blu navy, il verde petrolio, il giallo. Da evitare il rosso, il bianco e il viola. Il nero può essere indossato solo se ravvivato con accessori che gli donino luminosità. Le scarpe più appropriate sono dei sandali con il tacco. Niente cappelli e le borse diventano più piccole: scegliete clutch, bustine o pochette. Giocate infine con i gioielli, ma senza esagerare.”

Qualche anticipazione sulla sua nuova linea F/W 2018/19?

“La mia collezione autunno inverno sarà ispirata agli anni ‘40: prevedo una donna pratica e dinamica di giorno e sensuale e femminile di sera. Giocherò con tessuti che spaziano dalle lane ai velluti, dalla georgette ai pizzi, usando colori come il nero, il verde scuro, il ruggine. Non mancheranno tessuti preziosi per la sera.”

I suoi abiti vengono creati e sono esposti a Roma in Spazio 2.0, luogo nato anche grazie al suo sodalizio con lo stilista Antonio Martino. Cos’è Spazio 2.0?

“È una grande libertà di espressione, un rifugio. È quasi una casa di creatività, per me e per Antonio. E mi piacerebbe lo fosse anche per altri giovani che vogliono esporre qui e che desiderano tirare fuori le proprie idee.”

Didascalia Emilia Scaccia, 51 anni, è una stilista romana che, da anni, veste le donne di tutte le età trasformandole in vere principesse. Le sue creazioni sono esposte a Roma nel suo atelier Spazio2.0


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