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Il potere dei big data

di Lucia de Cristofaro

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

I Big data rappresentano l'insieme delle tecnologie e delle metodologie di analisi di dati massivi, ossia la capacità di estrapolare, analizzare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, per scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri...


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I Big data rappresentano l'insieme delle tecnologie e delle metodologie di analisi di dati massivi, ossia la capacità di estrapolare, analizzare e mettere in relazione un'enorme mole di dati eterogenei, strutturati e non strutturati, per scoprire i legami tra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri. Una definizione complessa ed ermetica che in sostanza si potrebbe tradurre: una enorme quantità di dati e informazioni create dal web e disponibili nei settori finanziario economici, industriali del business ma anche della politica e del mondo dell’informazione. Così l'enorme volume di dati accumulati rende oramai obsolete le tradizionali tecnologie di conservazione. Il settore più rappresentativo in questo campo è quello finanziario. Alla Borsa di New York quotidianamente miliardi di azioni vengono negoziante attraverso algoritmi matematici che elaborano altrettanti miliardi di dati. Sono le aziende della Silicon Valley a gestire quantità enormi di dati da Internet. Google processa oltre 24 petabyte12 al giorno, su Facebook si caricano decine di milioni di dati personali, immagini, commenti, foto, apprezzamento o reazioni ogni attimo a ritmi di miliardi di volte al giorno. Il numero dei messaggi su Twitter cresce esponenzialmente ogni anno. -taglio- Il mercato è continuamente invaso da potenti software, da nuovi smartphone e da piattaforme digitali sempre più evolute capaci di sfruttare la potenza dei social media. Vi è un settore, dove l’applicazione di tali strumenti grazie all’accumulo di dati può cambiare radicalmente e sovente inconsciamente le situazioni e gli orientamenti dei cittadini. È il mondo della politica. Daniele Caridi esperto del settore e autore di pubblicazioni descrive il “potere manipolatore del digital social marketing”. Per lui i dati raggruppati rappresentano una nuova frontiera senza limiti alle loro applicazioni, facilmente utilizzabili in funzione di sicurezza, nel settore della difesa, per il controllo del territorio e in contrasto alla criminalità e al terrorismo. Dati e immagini servono per azioni di difesa attraverso l'interazione uomo-macchina, sviluppando sistemi di protezione informatica anche per la protezione da attacchi cibernetici. La varietà e vastità di tali utilizzi pone anche quesiti e problematiche inquietanti. Non c’è più confine per l’intelligenza artificiale nella elaborazione e diffusione di dati personali e informazioni che riguardano ogni individuo. Il passaggio è stato prima graduale e piacevole, rendere partecipi gli altri, poi gradualmente la vita di ogni individuo diventa seguita da tutti. Anche nella politica il potenziale elettore, intercettato attraverso la rete del web, bacheche, facebook, twitter, instagram e ogni altro marchingegno -taglio2- digitale diventa un destinatario di messaggi e input politici capaci di indirizzare idee, pensieri e finalmente anche il voto. E allora le tradizionali piazze dei comizi di un tempo vengono rimpiazzare abilmente dalle social media. Nel campo dell'informazione le immagini che girano con il social network e streaming sono anche utilizzate a vantaggio di attività spionistiche e commerciali. Il possesso delle informazioni diventa così un mezzo per controllare persone, scelte, gusti, opinioni e scelte importanti ma anche permette il ricatto e azioni persecutorie nel nome delle cause più disparate. I propri dati diventano così dominio di altri così la propria posizione e il proprio pensiero od orientamento, gli spostamenti e i luoghi e le persone frequentate o le persone con cui si corrisponde. Una limitazione di fatto della libertà personale, accettata inizialmente e inconsciamente per vanità personale, per curiosità, per superare la solitudine o accedere ad amici virtuali trasformati, di fatto, in realtà virtuali dal sapore e valore impercettibili. Ci avviamo sempre più verso un futuro senza diritto alla privacy e verso un mondo in cui ci illudiamo di recitare in uno scenario circoscritto alle mura di casa: In realtà affidiamo la nostra vita e tutto quello che ci circonda a un proscenio seguito da un pubblico ben più ampio, di cui non conosciamo né limiti né reali intenzioni.





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