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A passo di danza

di Paolo Carotenuto

Numero 188 - Maggio 2018

La “GiuliArt” di Giulia Visone allarga sempre più i propri orizzonti artistici dando possibilità concrete a giovani ballerini che hanno voglia di crescere e distinguersi nel mondo della danza internazionale


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Le prime giornate assolate di questo 2018 hanno salutato i giovani talenti della "GiuliArt" di Napoli al Teatro La Perla, impegnati in una full immersion al cospetto del coreografo e direttore artistico di "Borderline" Claudio Malangone, del presidente ASICS Dino Carano e del critico di balletto del Corriere della Sera e nostro collaboratore Massimiliano Craus. Un parterre tutto al maschile scelto dalla direttrice artistica Giulia Visone per festeggiare i primi dieci anni in scena di "GiuliArt". Non sono mancate le lacrime alla tavola rotonda, la stessa direttrice artistica ha rivolto un ringraziamento speciale alle ragazze ed ai ragazzi del suo ensemble, spesso vincitore di premi in lungo e largo per la Penisola, per l'impegno profuso ogni giorno in una programmazione multidisciplinare che contraddistingue il curricolo dell'Accademia di Danza e Teatro "GiuliArt" nella sede di via Canonico Scherillo. "Ringrazio tutti gli interpreti ed i dodici docenti e coreografi del nostro ensemble - ha esordito la neomamma Giulia Visone - del resto i risultati incoraggianti di questi anni rendono onore e giustizia a tutto il sudore speso nelle nostre sale. -taglio- E davanti a questa commissione voglio ancora una volta applaudirvi tutti con amore e stima sincera." Parole al miele, dunque, in una giornata intensa di lavoro in attesa di tornare sul palcoscenico del Teatro La Perla dal 20 al 23 giugno per quattro giorni di spettacolo all'insegna dell'hip hop, del repertorio classico, moderno, contemporaneo e musical in una miscellanea vincente agli occhi di pubblico e critica. Appare interminabile, infatti, la serie di collaborazioni, partecipazioni e riconoscimenti conseguiti in questi dieci anni con Giulia Visone ancora più determinata a raccogliere consensi. "Amo collaborare con i migliori nomi della danza nazionale ed internazionale - ci racconta la direttrice artistica - del resto tutto cominciò con Roberta Garrison e Dino Verga, per poi seguire scrupolosamente Stefano Forti, Pedro De La Cruz e Victor Litvinov. Poi ho alzato ulteriormente l'asticella della qualità con Steve La Chance, il Teatro Alla Scala di Milano, il Teatro dell'Opera di Roma, l'Accademia Nazionale di Danza di Roma con corsi di aggiornamento tutti appannaggio dei bambini e dei giovani talenti sempre più smaniosi di crescere con noi." Nomi e cognomi di primissimo piano che avvalorano ogni giorno lo sforzo sul territorio di "GiuliArt", tuttavia capace di sdoganare le proprie risorse ben al di là delle quattro rassicuranti mura di via Canonico Scherillo, delle Alpi e -taglio2- degli oceani! "Per fortuna siamo già volati oltre i nostri stessi confini - ci racconta Giulia Visone - raccogliendo frutti anche a New York, Los Angeles e Bratislava, tanto per citare gli ultimi viaggi professionali. E così le nostre collaborazioni con i vari Mia Molinari, Virgilio Pitzalis, Daniele Baldi, Kris e Tony Stone hanno avuto il giusto sfogo sul palcoscenico e nelle nostre bacheche. Oltre che nei nostri cuori. Noi ci portiamo dietro, ogni volta, il bagaglio più ricco di esperienze ed amicizie per il nostro modo di intendere la danza sempre con il sorriso e la determinazione." Caratteristiche evidentemente condivise ovunque, soprattutto se si tiene conto delle ultimissime partnership con Alex Atzewi, Graziella Di Rauso ed Antonio Fini ad ennesima dimostrazioni che ormai "GiuliArt" si fa spazio tra i nomi più credibili della danza che conta. Eppure non solo danza, basti pensare alla rappresentazione del 20 giugno dedicata al teatro con la firma di Noemi Giulia Fabiano. "Il 20 giugno torneremo in scena con il nostro teatrodanza - chiude Giulia Visone - stavolta con il tema assai giovanile dell'essere e/o dell'apparire. Un buon banco di prova per i nostri danzattori che in passato si sono già lanciati in altri temi di attualità quali l'inquinamento, l'era digitale, l'amicizia e la salute per arricchire ulteriormente la propria sensibilità artistica anche attraverso il saper stare in scena."





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