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Un cast memorabile

di Maresa Galli

Numero 250 - Maggio 2024

Anna Netrebko trionfa ne “La Gioconda” al Teatro di San Carlo l’opera di Ponchielli per la regia di Romain Gilbert


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Al Teatro di San Carlo in scena dopo quarantasette anni “La Gioconda”, dal 10 al 17 aprile, una nuova produzione del Teatro di San Carlo in coproduzione con il Gran Teatre del Liceu di Barcellona.-taglio- Nell’anteprima di gala per festeggiare i trent’anni di carriera di Anna Netrebko, lancio di fiori dai palchi e venti minuti di applausi convinti alla stella del belcanto. Opera in quattro atti di Amilcare Ponchielli, su libretto di Tobia Gorrio (Arrigo Boito), “La Gioconda” è tratta dal dramma “Angélo, tyran de Padoue” di Victor Hugo, composta tra il 1874 e il 1876. A Napoli il ruolo della protagonista è stato interpretato dalle divine Fedora Barbieri (1953), Renata Tebaldi (1967), Grace Bumbry (1977). In scena al Teatro alla Scala nel 1876, fu rappresentata al San Carlo il 1° aprile 1881. Capolavoro di Ponchielli, il melodramma è una sorta di ponte tra dramma romantico verdiano dal quale derivano melodie e strutture, e la futura opera verista, con echi di grand opéra francese. “La Gioconda”, di cui è celebre “La danza delle ore”, è ambientata nella Venezia del XVII secolo. “Volevo che l’ambientazione scenica fosse a Venezia – spiega il regista Romain Gilbert - perché ci sono alcune opere che non puoi portare altrove, e La Gioconda è una di queste. In questa storia il legame con l’ambientazione è molto forte, così come, per esempio, Tosca è legata necessariamente a Roma. Ne “La Gioconda” c’è il Doge, la Bocca del Leone, i canali…Tutte queste cose sono scritte per Venezia. Le scene, dunque, devono essere a Venezia. Non volevo, però, riprodurre la Venezia da cartolina. Volevo riprodurre la Venezia del XVII secolo, la vera Venezia di quel tempo”. Un cast stellare ha scritto una grande pagina musicale: Anna Netrebko / Lianna Haroutounian (La Gioconda); Eve Maud Hubeaux / Anna Maria Chiuri (Laura Adorno); Alexander Köpeczi (Alvise Badoèro); Kseniia Nikolaieva (La Cieca);-taglio2- Jonas Kaufmann / Angelo Villari (Enzo Grimaldo); Ludovic Tézier / Ernesto Petti (Barnaba); Lorenzo Mazzucchelli (Zuàne / Un cantore / Un pilota); Roberto Covatta (Isèpo); Giuseppe Todisco (Un barnabotto). Perfetto nel ruolo di Barnaba Ludovic Tézier, così come La Cieca interpretata da Kseniia Nikolaieva e Alvise Badoèro di Alexander Köpeczi. Apprezzato anche il “tenorissimo” Jonas Kaufmann nel ruolo di Enzo Grimaldo, pur apparendo meno potente del solito nei fiati ma elegante ed espressivo come non mai. La Netrebko, grande soprano drammatico, conquista e svetta su tutti, come sempre, per eleganza, interpretazione, padronanza tecnica, acuti di cristallo. Bravi i ballerini Vittoria Bruno e Salvatore Manzo e brillante tutta la compagine sancarliana. Magnifica la direzione musicale di Pinchas Steinberg. Brillante la regia del francese Romain Gilbert, a lungo applaudito dal pubblico. Belle le scene d’epoca di Etienne Pluss, perfette per l’opera, lontane dall’oleografia, le coreografie di Vincent Chaillet, le luci di Valerio Tiberi. Splendidi gli oltre quattrocento costumi di Christian Lacroix che raccontano perfettamente l’atmosfera dell’epoca a Venezia, i sontuosi abiti dei ricchi e gli abiti logori e spenti del popolo. Tanti applausi anche per Orchestra, Coro, ben diretto da Fabrizio Cassi, Balletto, ottimamente diretto da Clotilde Vayer, con la partecipazione del Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi. Un’opera emozionante adorata da tutti, da rimettere in repertorio.





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