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UCRAINA

di Tutta la redazione

Numero 235 - Novembre 2022

Direttamente dallo scenario bellico che potrebbe condizionare le sorti del mondo intero, la sentita testimonianza di chi sta vivendo la quotidianità inspiegabile di un conflitto che perdura dal 24 febbraio 2022


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Oksana Bybliv, in Italia da più di vent’anni oltre che nostra amica e lettrice, impegnata sul fronte degli aiuti al popolo ucraino, sin dalle prime bombe ha fatto da “ponte”, dove, soprattutto dalla città di Avellino in cui vive, grazie al Sindaco Gianluca Festa, le associazioni territoriali e i cittadini tutti. -taglio- Sono state realizzate importanti raccolte fondi per medicinali destinati agli ospedali civili e militari, oltre all’invio di beni di prima necessità e di una autoambulanza, destinata al sofferente popolo ucraino. Vista la grande necessità di aiuto nella sua patria Oksana ha da subito deciso di rientrare in patria, iniziando a raccontare ciò che accadeva da un suo blog, peraltro ora attenzionato dalle autorità russe. Della sua cronistoria giornaliera che resterà col tempo tra i documenti che potranno aiutare a ricordare e, forse, in parte spiegare un periodo così buio per l’Europa ed il mondo intero, qui vi riportiamo gli ultimi 10 giorni narrati dai suoi post, che al momento in cui scriviamo arrivano al 229° giorno di guerra. Testimonianza profonda e straziante di un vero attacco alla democrazia, leggiamo quanto sta accadendo da chi purtroppo lo sta vivendo sulla propria pelle, chiudendo tuttavia ogni racconto con un mantra ben preciso: “Gloria all’Ucraina! Gloria agli Eroi!”. 220°/221° giorno - Liberata completamente Lyman nella regione dì Donetsk, battaglia per la vicina Torske. Continua contrattacco per la liberazione di Kherson. Il nemico continua a rIspondere con i missili. A Mykolaiv -sette feriti, danneggiati l‘ospedale e difetti edifici abitati. Nella vicina Shevchenkove - due persone sono state uccise nella propria casa. Una bomba lanciata dal drone sul liceo di Kryvyy Rih. Fiamme a Nicopol dove i russi hanno distrutto diverse aziende agricole. A Kupiansk i terroristi russi sparano su convoglio di evacuazione umanitaria uccidendo trentuno civili ucraini. Sotto gli attacchi continui la regione di Donetsk, in particolare Avdiyivka, Bakhmut, Soledar, Kurakhivka, tre morti e nove feriti. Quattro missili russi colpiscono Zaporizhzhia, non si fermano gli attacchi a Sumy. Nelle zone di pseudo referendum gli occupanti stanno imponendo la lingua ufficiale quella russa e intendono consegnare forzatamente alla gente i passaporti russi. Un crimine su crimine impossibile da accettare da un mondo moderno e civile. Noi ci fermiamo qui, purtroppo non si ferma la guerra che Oksana continua a raccontare giorno per giorno sulla sua pagina facebook, che invitiamo a seguire, perché è importante capire che purtroppo questo attacco all’Ucraina coinvolge tutti noi che continuiamo a credere fortemente nei valori della democrazia e del rispetto e dialogo tra i popoli. 222° giorno - La bandiera ucraina ritorna in alcuni centri abitati della regione di Kherson: Khrezhenivka, Arkhanhelske, Myrolyubivka, Soloti Balky nonché a Borova nella regione dì Kharkiv e a Torske nella regione dì Donetsk. A passi sicuri gli ucraini stanno liberando la propria terra e i suoi abitanti. Anche perché il nemico non intende fermarsi da solo. Ha lanciato nuovamente dei missili a Zaporizhzhia distruggendo l’infrastruttura e un centro di riabilitazione dei bambini con disabilità - la forza della “grande armata” è quella di prendersela con i più deboli. Un altro ospedale hanno distrutto a Kupiansk uccidendo il personale medico. Esplosioni causati dai russi a Dnipro, Chasiv Yar, Sumy. In ventiquattro ore colpiti 35 centri abitati. A Pisky- Radkivski è stata trovata un’altra camera dì torture e nella limitrofa Kamianka - i corpi dei cittadini uccisi durante l’occupazione. Quattrocentosedici i bambini uccisi a causa dell’aggressione russa in Ucraina, settecentodiciotto sono rimasti feriti. Anche per questi sorrisi rubati dobbiamo far tornare la Pace e la libertà! Gloria all’Ucraina! Gloria agli Eroi! 223° giorno - Buone notizie dal Sud dell’Ucraina. Nella regione di Kherson ritornano alla bandiera Ucraina i centri abitati come Starosillya, Velyka Oleksandrivka, Davydiv Brid, Blakytne, Novodmytrivka, Novovoskresenske, Novomykolaivka, Novopetrivka, Dudchany. Il giallo/blu ritorna anche a Borova, Shyikivka, Iziumske, Druzelyubivka, Terny, Yampikivka del Nord della regione di Donetsk. In una camera di torture sono state trovate le protesi dentali in oro estratti agli ucraini “denazificati” dai russi - nulla cambia nel tempo nelle mani delle canaglie. I terroristi russi continuano a lanciare i missili su Kharkiv, Nikopol, Kramatorsk, Mykolaiv, Sumy. Hanno minato la prima e la seconda sezione della centrale nucleare di Zaporizhzhia cercando di seminare ulteriore paura, minaccia, terrore. Non riusciranno. Il popolo ucraino va avanti verso la vittoria, la Pace, la libertà, il cielo sereno e il futuro civile europeo! 224° giorno - Liberati otto centri abitati nella regione dì Kherson insieme ad alcune posizioni strategiche della zona. L’esercito ucraino sta procedendo in quella direzione per altri 10-20 km. Nel mese di settembre i difensori ucraini hanno liberato 10608 chilometri quadrati dei territori. È iniziata ufficialmente anche la liberazione della regione di Luhansk, le bandiere ucraine finalmente cominciano a sventolare sui primi centri abitati. Gli occupanti russi tornano nella regione di Kyiv bombardando nuovamente la città di Bila Tserkva. Continuano a distruggere ormai distrutta Nicopol nella regione di Dnipropetrovsk. -taglio2- Sei missili del nemico cadono su Zaporizhzhia, Ochakiv, Hulyaypole distruggendo dei plessi scolastici e religiosi. Nella regione di Kharkiv colpiti altri sei centri. La russia ha dichiarato ufficialmente di sua appartenenza la centrale nucleare di Zaporizhzhia, un’altra menzogna nonché crimine della guerra. Gli orki hanno danneggiato l’ecologia dell’Ucraina per i 35miliardi di dollari. Non si può parlare di Pace con chi è intenzionato solo a seminare la distruzione e la morte. Resisteremo… per un futuro di libertà. 225° giorno - La bandiera ucraina ritorna in sei centri abitati della regione di Luhansk. Dai primo ottobre i difensori ucraini hanno liberato dal nemico ventinove centri della regione di Kherson. I russi non danno tregua, già dalla notte bombardano i quartieri residenziali di Zaporizhzhia, le persone che dormivano nelle proprie case in un tratto si sono trovate sotto le macerie, quattro morti e sette feriti di cui una bambina di tre anni. Diversi missili successivi colpiscono il centro della stessa città. Dal lato bielorusso dei missili lanciati anche sulla provincia di Shepetivka della regione di Khmelnytskyy. Dieci case private insieme alle linee elettriche distrutte a Nicopol della regione di Dnipropetrovsk. Continua la riesumazione dei corpi dei civili ucraini nelle zone liberate. Solo nella regione di Kharkiv ad oggi sono cinquecentotrentaquattro, nella liberata Lyman altri cinquanta, tutti con segni di torture. Al confine con l‘Estonia i russi hanno rapito oltre mille profughi ucraini che cercavano di fuggire dalla Russia, caricandoli nelle auto e portando in direzione sconosciuta. Ormai si conosce il vero volto del nemico in tutte le sue forme, resta solo cacciarlo completamente dalla terra ucraina. 227°/228° giorno - I difensori ucraini procedono con il contrattacco attorno a Lyman nella regione di Donetsk nonché nella regione di Kherson. In quelle zone sono stati liberati già quaranta centri abitati insieme ad altri sette nella regione di Luhansk. Gli occupanti continuano a seminare il terrore e la morte. A Zaporizhzhia arrivano altri tredici missili uccidendo tredici persone in piena notte di cui un bambino, altri ottantasette restano gravemente feriti di cui dieci bambini. Colpita l’infrastruttura e in parte l’isola di Khortytsia. In una notte i settanta missili grad insieme all artiglieria pesante colpiscono Nicopol e Marhanets nella regione di Dnipropetrovsk. Sotto l’attacco continuo restano Chernihiv e Sumy lungo il confine estremo con il nemico. Diversi feriti tra la popolazione civile a Kharkiv. Tre morti e quattordici feriti a Chasiv Yar e a Bakhmut nella regione di Donetsk. Un altro convoglio dei civili distrutto vicino al ponte Daryivskyi nella regione di Kherson, cinque morti e diversi feriti. Dopo il ponte di Crimea nulla ferma più gli ucraini nella difesa e nella riconquista della propria terra, della popolazione innocente e dei propri diritti. La Pace verrà …insieme alla primavera, l’estate e l’autunno rubate! 229° giorno - Un attacco missilistico in massa copre quasi tutto il territorio ucraino svelando ancora una volta il vero volto e la vera intenzione del nemico. I terroristi russi bombardano l’Ucraina per oltre cinque ore lanciando ottantatré missili di cui alcuni sono stati abbattuti dai sistemi di protezione. I primi missili esplodono nel pieno centro di Kyiv, nel picco della mattinata, cinque morti e cinquantatré feriti. Tra le strutture colpite - una piazzetta di gioco per bambini, il consolato tedesco, l’edificio della missione consultativa dell’UE, palazzi abitati, uffici. L’attacco successivo giunge anche le zone limitrofe: Vyschorod, Obukhiv, Brovary. Diversi missili volavano bassi, visibili dai passanti, colpendo Zhytomyr, Lviv, Khmelnytskyy, Ivano-Frankivsk. Manca l’acqua e l’elettricità in quanto sono state danneggiate le centrali elettriche, in particolare quella di Burshtyn nella regione di Ivano-Frankivsk che collega l’Ucraina con l’Ungheria, la Romania e la Slovacchia, nonché fornisce anche l’energia per l’esportazione in Europa. Seguono gli attacchi sulle regioni di Dnipropetrovsk, Vinnytsya, Mykolaiv, Donetsk, Zaporizhzhia. In una giornata sono stati colpiti e distrutti settanta obiettivi, di cui ventinove appartenenti all’infrastruttura critica, quattro edifici abitati, trentacinque case private, una scuola. Sono morte undici persone e ottantatré restano ferite nelle gravi condizioni. La popolazione si invita a limitare l’uso dell’elettricità e di provvedere per la scorta dell’acqua potabile. Quegli esseri indefinibili hanno deciso di far tornare l’Ucraina ai primi giorni della guerra facendo rivivere ogni istante del dolore seminato per quasi otto mesi perseguendo un unico scopo - quello di uccidere, di sterminare la popolazione civile. Pagheranno per ogni lacrima versata. L’Ucraina continua a difendersi e non si ferma, neanche con l’anima dolente e con il cuore a pezzi! Vincerà - è l’unico modo possibile laddove alla diplomazia si risponde con la morte!





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