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Tra sacro e profano

di Maresa Galli

Numero 244 - Ottobre 2023

Il coro della Pietrasanta omaggia “L’Alma ed il Core” con un vasto e prezioso repertorio


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La Fondazione Alessandro Pavesi e la Società Polifonica della Pietrasanta presentano il Coro della Pietrasanta nel concerto “Cantar l’alma de il core”, polifonie sacre e profane dal ‘700 ai nostri giorni. -taglio- Il concerto si è tenuto nel Cortile dell’ex Mendicicomio adiacente alla rinnovata Chiesa di S. Maria Maddalena ai Cristallini, riaperta al pubblico da pochi giorni e già rinominata Chiesa Azzurra per il colore con il quale i ragazzi del quartiere della Sanità e gli artisti Tono Cruz, Mono González e Giuliana Conte hanno ridipinto i suoi interni. L’antico edificio ospita attualmente un doposcuola e una palestra di judo e pugilato delle Fiamme Oro della Polizia di Stato. Piccole, magnifiche guide per i visitatori, i ragazzi che qui trascorrono gran parte delle giornate, tra sport e doposcuola perché l’intera struttura è una casa di comunità per il quartiere, come racconta anche l’attivissimo Padre Antonio. La Società Polifonica della Pietrasanta, fondata nel 1998 da Rosario Peluso, è un’associazione culturale senza scopo di lucro nota per il suo impegno nella diffusione della musica corale e nella didattica musicale. Il Coro, nato all’interno dell’associazione, è composto da cantori non professionisti, ma di comprovata esperienza che coltivano la vocalità a cappella. Ha eseguito repertori di raro ascolto, come il “Festino” (integrale) di Banchieri e opere sacre di Jommelli, vari mottetti di Monteverdi ed opere di compositori contemporanei come Donati, Whitacre, Sisask. Ha partecipato alla ripresa moderna dell’ “Achille in Sciro” di Sarro. Ha preso parte alla storica rievocazione dei concerti policorali di Padre Raimo, patrocinata dal teatro di San Carlo. Ha partecipato a laboratori di formazione con maestri quali Marco Berrini e Lorenzo Donati. Insignito di diversi premi, è gemellato con i Madrigalisti Senesi e con la Polifonica Aprutina. Rosario Peluso, direttore di coro, compositore, ha fondato il Coro della Pietrasanta ed il gruppo professionale dei Madrigalisti della Pietrasanta (oggi Madrigalisti di Napoli), dirigendoli per enti concertistici tra i quali l’associazione Alessandro Scarlatti di Napoli, il festival di Ravello, il Centro di Musica Antica Pietà de’ Turchini, l’Autunno Musicale del Teatro di San Carlo.-taglio2- Il concerto nel Cortile dell’ex Mendicicomio, introdotto dal critico musicale Dario Ascoli, è un omaggio all’amore, sacro e profano, raccontato attraverso due pagine musicali importanti: la scuola compositiva napoletana, rappresentata da due mottetti di Alessandro Scarlatti, “Exsultate Deo” e “Ad te Domine Levavi” e la musica corale di epoca modera. Le unisce lo stile compositivo di Gaetano Panariello, autore napoletano, direttore del Conservatorio di Musica di San Pietro a Majella. Il Coro interpreta il suo “Pater Noster” e “Cor mio, deh non languire”, su testo del tardo Rinascimento. Una scrittura moderna, fortemente espressiva che richiede grande interpretazione di cui il Coro dà ottima prova, così come sulla composizione corale “Da pacem Domine” di Arvo Pärt, il compositore padre del minimalismo sacro che con le sue armonie semplici e “tintinnabuli” dà massimo rilievo alle voci. Il Coro interpreta poi brani di Roberto Brisotto, “Se laumentar augelli”, su testi antichi e “Ljubezen (Carità)”, traduzione in sloveno di un passo di San Paolo. In chiusura “Adoto Te, o panis caelice” di Matteo Magistrali, “O Sacrum Convivium” di Luigi Molfino, “Jubilate Deo” di Manolo Da Rod. Con la brillante direzione del Maestro, Il Coro ha raggiunto notevoli vette vocali e interpretative, con brani di scrittura moderna, espressiva, regalando emozioni all’attento pubblico. Tanti applausi per gli artisti e per il direttore che hanno regalato un bel viaggio musicale dedicato all’amor che move il cielo e l’altre stelle.





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