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Ricerca interiore

di Laura Fiore

Numero 192 - Ottobre 2018

Gli Aerostation sono pronti a varcare i confini musicali, e non solo, grazie ad una tavolozza espressiva in grado di far apprezzare il loro rock in Italia e all’estero


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Sono reduci da un anno di concerti in Italia e all’estero, Luigi Cavalli Cocchi e Alex Carpani, insieme gli Aerostation, hanno presentato il loro nuovissimo e omonimo album al grande pubblico, ricevendo pareri favorevoli anche dalla critica. Il loro modo di fare rock è cosmopolita, il linguaggio è infatti quello internazionale e questo permette loro di rivolgersi ad un pubblico più vasto. Con la loro unione artistica cercano di andare oltre quella che è la piccola cerchia, ‘fuori’ c’è molto di più! Il loro è un forte bisogno di esprimersi senza nessun tipo di condizionamento, con la consapevolezza che esiste un universo enorme di persone, le quali hanno bisogno di linguaggi diversi.

È uscito il vostro album, che è stato preceduto dal singolo “Straight to the sun”, qual è stato il primo riscontro da parte del pubblico?

L. “Devo dire che la risposta è stata positiva, sia da parte di chi non ci aveva mai ascoltato sia dalle persone che già avevano ascoltato alcune anteprime di questo nostro progetto. L’album ci rappresenta molto, ed è un po’ la sintesi perfetta della nostra collaborazione.”-taglio-

In questo brano si parla di libertà e del coraggio che bisogna avere nell’affrontare la vita per darle un senso. È questo anche il messaggio che caratterizza l’album?

A. “Sì. Questo album parla di esplorazione, di viaggio e c’è una grafica e tutto un mondo anche visivo che ruota attorno ad esso. C’è inoltre la volontà di aprirsi verso noi stessi, una ricerca interiore ed il desiderio di esplorare l’animo umano da duplici punti di vista. Un liberarsi dalle catene che spesso ci auto-imponiamo e lo sforzo che facciamo per liberarci ripagherà... nella vita le paure sono le peggiori catene. Bisogna avere coraggio, anche di fare un passo verso l’ignoto.”

Voi da cosa vi siete “liberati” e qual è questo “passo nel vuoto” che avete fatto?

L. – A. “Aver fatto un disco! Come dice Alex abbiamo cercato di esplorare l’altro universo, quello interiore, e salta all’occhio il fatto che siamo un piccolo microcosmo che vive in un macrocosmo che spesso tende a condizionare ed opprimere obbligando a fare determinate scelte e a seguire degli schemi. Quindi o segui quell’onda o sei un po’ al di fuori. Fare musica per noi vuol dire già andare oltre quelli che sono i luoghi comuni e quello che ci si aspetta.”

Come avete raggiunto un perfetto equilibrio artistico?

A. “Nella musica, nell’arte e nei rapporti deve scattare un’alchimia. Nel nostro caso è stato un processo lungo -taglio2- perché eravamo presi dai nostri rispettivi progetti che a fatica si incontravano se non attraverso delle collaborazioni. Ad un certo punto i tempi erano maturi, ed io avevo il desiderio di una nuova avventura musicale per mettermi in gioco e così ho pensato a Luigi perché oltre le affinità musicali, c’è stata fin da subito una grande compatibilità. Lavorando insieme abbiamo capito che siamo complementari e possiamo realizzare delle belle cose.”

Siete a vostro agio con l’evoluzione che ha avuto il mondo della musica negli ultimi anni, ma c’è qualche aspetto che vi manca del vecchio modo di “far musica”?

L. “In questo album c’è sia il ‘nuovo’ che il ‘vecchio’. Con ‘vecchio’ intendo quella passione e necessità di creare e di comunicare, aspetto questo legato alla scrittura e alla composizione, e la volontà di proporre dal vivo quello che si crea. La tendenza odierna è quella di creare dei brani che non necessariamente contengono l’aspetto del live. Noi, andiamo nella direzione completamente opposta!”

Progetti futuri?

L. “Ora siamo concentrati su questo progetto, anche se Alex sta già buttando giù del materiale per il prossimo album.” A. “Sì, ho scritto parecchio. Sai, quando si attraversa un periodo ‘fertile’ artisticamente bisogna approfittarne, i pezzi sono venuti fuori in maniere naturale, lo stile sarà lo stesso ma con un’ulteriore ricerca musicale.”





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