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Prendetevi una pausa

di Adriano Fiore

Numero 242 - Luglio-Agosto 2023

Pensieri sull'approccio italiano all'estate


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L’Estate, un po’ per tutti, è sempre un crocevia che arriva quasi all’improvviso, e la percezione sempre più diffusa è che non sia altro che una stagione messa in mezzo all’onda lunga dell’anno precedente, e i pochi mesi che restano immediatamente dopo un inutile stop. -taglio- Questo approccio a mio avviso è totalmente sbagliato, ed è proprio la fonte principale dei nostri sovrappensieri: lo strascico dell’inverno e la seguente primavera dovrebbero rappresentare, come da calendario, il vero inizio dell’anno, con nuovi progetti, nuovi obiettivi, prospettive che fanno eco a “l’anno che verrà” di Lucio Dalla, inframezzati da settimane in cui ci si può fermare un attimo, fare il punto della situazione, e ripartire ancora più forti di prima. Il primo semestre, invece, spesso finisce per essere soltanto un susseguirsi di giorni alla rincorsa del completamento di quanto si voleva concludere per il 31 dicembre (disattendendo qualsiasi aspettativa e buon proposito), e l’arrivo del caldo torrido non fa che ulteriormente complicare le cose. C’è un noto video in rete del compianto Marchionne, in cui racconta che, nei primi mesi dopo il suo rientro in Italia, trovò un’azienda (la FIAT) che in pratica andava in stand by durante i mesi di Luglio e Agosto – come da buona italica tradizione – e ironicamente si chiedeva esattamente “da cosa” quelli che stavano diventando i suoi dipendenti andavano in ferie. Il sottotesto, se non fosse chiaro, è che operai impegnati in 6 o 8 ore di lavoro per 5 giorni alla settimana (magari alcuni anche di notte), probabilmente non lavoravano “abbastanza” affinché il guru dell’economia potesse essere d’accordo nel concedergli alcuni giorni di riposo per fare un tuffo al mare e leccare un gelato sotto l’ombrellone. Ecco, di simili video in rete e sui social se ne trovano tanti, e forse sono proprio un altro elemento che concorre a questa sensazione di ansia e irrequietezza propria del periodo vacanziero. Sia che lo si viva con lo spirito de “mannaggia, è già Luglio, vorrei andare in ferie, ma ho ancora un sacco di cose da fare”, -taglio2- sia che l’approccio opti invece per “mannaggia, è già Luglio, ci sono ancora un sacco di cose da fare ma qui tutti pensano alle ferie o ci sono già andati”, la sostanza è la stessa. Sembra quasi che l’Estate sia diventata il “male necessario”, che fermarsi un attimo sia un sacrilegio e che la vera saggezza sia insita nel correre, fare cose, non farsi mai trovare stanchi e macinare lavoro su lavoro. “Jeff Bezos – quello di Amazon per intenderci – dorme 5-6 ore a notte e dice che tutti dovrebbero fare come lui per essere persone di successo”: ma perché? Ma dove sta scritto? E soprattutto, come si fa a prendere queste cose davvero sul serio? Se uno è un imbecille, dormendo solo 5 ore, non potrà che diventare un imbecille assonnato, non di certo un genio. Così come, inversamente, con poco riposo, chi è un genio potrebbe fatalmente rincretinirsi, o – come dicono quelli bravi – “ridurre gli standard delle proprie performance”, e di conseguenza ridurre le proprie possibilità di successo. Se quindi ancora non ne siete convinti rassegnatevi: l’Estate non solo arriva per forza, ma deve arrivare. È necessaria come il mangiare ed il dormire, checché ne dicano opinion leader e strateghi della finanza (che peraltro spesso sono i primi a prendersi delle lunghe pause sabbatiche dopo essere andati inevitabilmente in burn out). Siate sereni con voi stessi che prendendovi dei giorni per sdraiarvi al sole non state facendo nulla di male. È solamente la riprova che siete, fortunatamente, ancora delle persone normali, che riescono a stabilire una linea di confine tra il lavoro e la vita, che non devono mai essere la stessa cosa. E se dovesse arrivare qualcuno pronto col ditino puntato ed il sorriso beffardo a criticarvi siatene fieri e compiaciuti: sarà l’esatta riprova che c’è molta gente triste, infelice e frustrata. E che voi non siete tra questi. Buona estate!





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