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Nuovi orizzonti, vecchie prospettive

di Lucia de Cristofaro

Numero 234 - Ottobre 2022

Ripensando alla frase famosa del “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “Bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com'è.”, questo Autunno caratterizzato da un cambiamento politico per la nostra nazione, che nessuno si aspettava, ma che credo fosse prevedibile, considerato che la sinistra italiana è molto più vicina a sentimenti borghesi alti o medi che siano


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Ripensando alla frase famosa del “Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, “Bisogna che tutto cambi perché tutto rimanga com'è.”, questo Autunno caratterizzato da un cambiamento politico per la nostra nazione, che nessuno si aspettava, ma che credo fosse prevedibile, considerato che la sinistra italiana è molto più vicina a sentimenti borghesi alti o medi che siano, che alle necessità di quanti non hanno lavoro o che pur lavorando indefessamente vedono pericolosamente diminuire il loro potere di acquisto.-taglio- Basta, ad esempio, fare un giro al supermercato per chiedersi, visti gli aumenti dei prezzi, come possa arrivare a fine mese una famiglia di quattro persone, monoreddito se non addirittura senza reddito. Considerato che a fare i conti con la recessione sono state soprattutto le donne, il cui numero occupazionale, è diminuito negli anni sempre di più. Si certo vari sono stati gli imbrogli scoperti sul reddito di cittadinanza, ma dobbiamo inglobarli nella sezione imbroglioni d’Italia, che sono a tutti i livelli sociali, anzi più si sale e maggiore è l’imbroglio effettuato verso il fisco o altre istituzioni. Quello che vale è che tante famiglie sono riuscite a tirare avanti, anche se, e di questo ne abbiamo contezza nella nostra quotidianità, chi è disoccupato non vuole il sussidio, ma bensì vuole il lavoro, unica condizione che può dargli la giusta dignità. La domanda ora è, al di là dei sussidi e degli aiuti a famiglie per bollette ed altro, anch’essi necessari, il nuovo governo inizierà a progettare un vero e proprio piano Italia, che possa dare alla nostra economia la giusta spinta per rimetterci di nuovo in pista? Perché se è vero che il COVID è stato un fattore negativo per la nostra economia, che la guerra in Ucraina ha dato maggiormente una spallata alla stessa con bollette alle stelle,-taglio2- è pur vero che nel nostro bel paese è da molto prima del COVID e della guerra in Ucraina, che si registrava una recessione economica delle imprese italiane, che di fatto sopravvivevano e che spesso dovevano ricorrere alla cassa integrazione, nel peggiore dei casi ai licenziamenti, come è accaduto per le multinazionali cui abbiamo aperto le porte, o alla cessazione definitiva dell’attività.. Ciò per riflettere sul fatto che il primo dovere di una classe dirigente, politica ed economica, è quello di operare opportune strategie non solo di mantenimento, ma anche di crescita sociale. Se solo si iniziasse ad evitare di pensare ai personalismi, che scindendo una sinistra in tanti piccoli pezzi, hanno di fatto determinato la sconfitta di quella compagine politica, se solo si iniziasse a fare gioco di squadra per dare un nuovo corso alla nostra Italia, forse, e dico forse, si inizierebbe a dare senso alla quotidianità pesante di tutti quegli italiani, e sono tanti, che si alzano alle sei del mattino, se non prima, per andare a lavoro, o per andare a cercarlo un lavoro, facendo il possibile per garantire non solo un futuro, ma un presente a se stessi ed ai propri figli.





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