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Magia e alchimia

di Silvia Giordanino

Numero 244 - Ottobre 2023

Con Generoso Urciuoli, curatore del Museo Schneiberg nel cuore di Torino, scopriamo di più sui “tappeti dell’elisir” alla Corte dei Qing


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Nell’antica Cina si riteneva che le immagini, se collocate nelle giuste posizioni, avessero la facoltà di prendere vita e agire spostandosi nello spazio e nel tempo influenzando così lo svolgersi degli eventi. Anche nei rituali della corte si credeva che gli animali fantastici e i draghi volanti che decoravano i padiglioni della Città Proibita, partecipassero attivamente ai destini dell’impero. -taglio- Per questo numero di Albatros entriamo in un museo che è una vera e propria “perla” racchiusa in uno scrigno nell'elegante centro della città di Torino. Le perle, come si sa, sono vive pur nella loro immobilità, come la collezione che presentiamo. Durante la dinastia Qing (1644-1911) per adornare le rinnovate sale del palazzo imperiale, furono commissionati nelle oasi del Xinjiang, dei tappeti-scultura: i Tappeti dell’Elisir. Realizzati in seta, rame, argento e oro, furono ideati per allietare la corte come un raffinato gioco filosofico. I tappeti rappresentavano infatti le tessere di un mosaico, la cui soluzione sarebbe apparsa agli occhi di chi avesse saputo decifrare le storie celate tra le trame e gli orditi. Le immagini nei tappeti erano anche parte di un linguaggio di potere, terreno e spirituale, che indicava nella figura dell’imperatore l’unico mediatore tra la Terra e il Cielo, per cui alcune di queste opere vennero scelte come supporti magici durante le cerimonie e i riti sciamanici che si svolgevano nelle sale del Kunninggong. Già alla fine del XVIII secolo grazie ai numerosi scambi commerciali e diplomatici i Tappeti dell’Elisir giunsero in Europa quali preziosi doni offerti agli ambasciatori e alle delegazioni in visita alla corte. A tutt’oggi sono noti solamente 390 esemplari conservati in raccolte private e museali. I magnifici trentasei tappeti esposti, raccontano del viaggio alchemico verso Kunlun, la porta del paradiso taoista. Con dei meravigliosi padiglioni sospesi tra le nuvole, Kunlun era descritto come un mitico luogo abitato da Xi Wangmu, la Regina Madre del Paradiso Occidentale. Nel suo giardino vi erano alberi di perle e fiori d’oro e di giada. Lì si trovava un lago le cui acque di cinabro avevano il potere, a chi le beveva, di donare l'immortalità. L'allestimento è un magico percorso tra le nuvole multicolori, i draghi e le fenici danzanti dei tappeti. Il mistero dei riflessi negli antichi specchi, la luce che irradia dal fondo dorato delle trame, le vibrazioni delle musiche composte per l’occasione, ci riportano all’antica asserzione precedentemente citata: le immagini, passo dopo passo prendono vita e partecipano alla fantastica storia del viaggio alchemico a Kunlun. Ci concediamo due battute con il Dr. Generoso Urciuoli, curatore del museo.-taglio2- Qual è stata l'esperienza lavorativa più significativa prima di incontrare la realtà culturale che stiamo presentando? “Sicuramente quella al Museo di Arte Orientale di Torino. In effetti mi sento un “uomo da museo”, e mi trovo a mio agio a spaziare in questo trovando la possibilità di mettere in pratica tutte le mie esperienze professionali maturate negli anni passati e far convergere anche le mie passioni culturali.” Cos'è esattamente il Museo Schneiberg e qual è il suo ruolo? “Sono il senior curator del Museo Schneiberg, ma curatore nel senso vero della parola, ovvero mi prendo cura della collezione e del museo. Il Museo Schneiberg è una realtà particolare. Ci piace vederci come un museo della narrazione, un luogo dove poter far vivere un’esperienza ai visitatori; un’esperienza però partecipativa, dove le persone sono parte integrante e dinamica dell’attività in cui sono coinvolti. I protagonisti principali rimangono comunque sempre gli splendidi tappeti in seta e metallo, dei veri capolavori, ai quali prestiamo la voce. Gli oggetti si raccontano e le cose da raccontare sono molte.” Prossimi progetti? “Abbiamo tanti progetti per il futuro e tra questi anche delle mostre in collaborazione con istituzioni molto importanti sia italiane sia internazionali. Ci piace comunque essere sempre concentrati sul presente e su come rendere sempre più vivo il museo e trovare nuove forme per comunicare e raccontare la collezione.” Il Museo Schneiberg è ospitato nelle splendide sale del Palazzo Provana di Collegno, in via Santa Teresa 20 nel centro storico di Torino. Il palazzo, costruito nel 1687, è attribuito al grande architetto Guarino Guarini ed è visitabile esclusivamente su appuntamento e con visite guidate. Per info museoschneiberg.org





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