logo-sport

Luigi Boccia

di Teresa Pugliese

Numero 248 - Marzo 2024

Abbiamo incontrato uno dei più quotati manager sportivi italiani per farci raccontare lo stato di salute del settore, tra progetti e sogni per il domani


albatros-luigi-bocc

Nel calcio italiano Luigi Boccia è considerato una delle figure manageriali più importanti; negli anni è riuscito, infatti, a portare avanti molteplici sponsorship calcistiche di rilievo nazionale e questo lo ha reso innovativo e all’avanguardia nel suo ruolo. Sports Marketing Manager, cresce professionalmente nel settore bancario, dove per un decennio ricopre ruoli manageriali. -taglio- Poi nel 2017 entra nel mondo dello sport, distinguendosi soprattutto dopo l’avvio della collaborazione con il marchio “Umbro”, brand inglese leader mondiale nella produzione di abbigliamento sportivo. Il manager napoletano non ha messo freno ai suoi eccellenti traguardi, anzi è riuscito ad andare oltre. Oggi, infatti, è direttore generale della Freedom FC Woman, squadra di calcio femminile cuneese nata da soli due anni e già arrivata in serie B, che il glorioso brand nato a Manchester ha deciso di sostenere con la fornitura del miglior materiale tecnico a disposizione. L’ennesima sfida personale e professionale che lo spinge a fare sempre di più. Noi di Albatros Magazine lo abbiamo intervistato per capire un po' di più di questo mondo e per conoscere i suoi progetti futuri. Le tue origini professionali sono radicate nelle reti di estrazione bancaria, hai lavorato in questo settore per molti anni, come sei arrivato al calcio? “Si, è corretto. È stata una scelta condizionata dagli epiloghi che subì la banca dove lavoravo. Fu acquisita da altro gruppo le cui strategie non contemplavano le figure per le quali avevo avuto incarico. Così ebbi il coraggio di cambiare, ma senza perdere tutto ciò che avevo imparato in circa 10 anni di lavoro, ho portato con me l’esperienza e la volontà. Ed ho pensato, quindi, di fare della mia passione per lo sport, un lavoro. E così è stato.” Quanto ti è servita la tua precedente esperienza professionale in questo nuovo tipo di lavoro che ormai svolgi da un po'? “Molto, in particolare mi è piaciuto portare avanti e lavorare con il concetto di sostenibilità. In materia del credito deve esserci sempre una logica proporzione, tra le cose che vogliamo fare e quelle che possiamo compiere. Una sorta di equilibrio. Credo che per un manager moderno questa sia una caratteristica ed un requisito imprescindibile.” Ci spieghi, brevemente, per chi non lo conosce, di cosa si occupa “Umbro”? “‘Umbro’ è il marchio più antico del mondo del calcio, fondato in Inghilterra nel 1924 dai fratelli Humphreys, tornato in Italia dopo un lungo periodo di assenza. I suoi prodotti sono venduti in oltre novanta Paesi del mondo. È una vera e propria eccellenza nel mondo football e sportswear.” Sei riuscito in questi anni, grazie al tuo lavoro, a far crescere questo marchio nel nostro paese. Qual è, quindi, la strategia che “Umbro” utilizza sul mercato italiano? “Questo marchio predilige una precisa strategia, partita con un importante investimento nell’attività di ricerca e sviluppo nel segmento del calcio giovanile. Nel 2021, infatti, è nata una squadra dedicata, e che oggi continua a crescere. -taglio2-Piuttosto che a operazioni di puro intervento economico, insieme all’azienda, stiamo dando la priorità a progetti di branding che siano innovativi e con un interessante story telling.” Come nasce questa collaborazione con un marchio importante come questo? “Desideravo lavorare per un marchio internazionale e sapevo che questo fosse il più iconico al mondo. Dopo i canonici colloqui di confronto nell’ headquarter della country italiana, che ha sede a Corato, alla NewAge, l’azienda pugliese che ha riportato il brand in Italia, ho firmato il contratto. In tre anni si sarebbe dovuto riportare Umbro tra i professionisti e popolare il portafoglio di scuole calcio. Dal 2021 al 2022 abbiamo incrementato notevolmente il numero di scuole calcio sul territorio nazionale. Nel 2023 siamo entrati in Lega Pro e nella serie B femminile e siamo stati sponsor del primo Mondiale della storia del Footvolley in Italia e lo siamo, con rinnovo appena siglato della prima società per azioni italiana del settore e sport.” Una vera e propria crescita esponenziale. Il vostro è un progetto dedicato soprattutto ai giovani, quanto è importante investire su di loro? “Si, abbiamo avviato con successo alcune sponsorship di accademie giovanili di rilievo nazionale. A loro prestiamo le attenzioni tipicamente dedicate ai club professionisti. La peculiarità della nostra attività si fonda nell’adeguare i prodotti alle specifiche esigenze dei nostri club.” Hai avuto modo di conoscere e di lavorare con stelle del calcio italiano, ma qual è il tuo mito da sempre, quello che magari adoravi da bambino? “Si, vero e questo è qualcosa di estremamente motivante. Oggi, con alcuni di loro in particolare, sono diventato saldamente amico. Nel 1982 avevo 6 anni ma non ho mai dimenticato la gioia del mio papà per la vittoria dei campionati del mondo. Paolo Rossi è stato sicuramente il primo calciatore che ho ammirato. Subito dopo Michel Platini, Giuseppe Giannini e soprattutto Roberto Baggio. Tra i più recenti posso menzionare sicuramente Francesco Totti.” Hai raggiunto tanti traguardi. Cosa prevede il tuo orizzonte lavorativo in futuro? “Da gennaio ho firmato un contratto con la Freedom FC W, club di serie B femminile, come direttore generale. Una sfida entusiasmante, assolutamente sinergica con il mio incarico di Sports Marketing Manager per Umbro Italia. I miei obiettivi sono quelli di applicare le metodologie organizzative e di sviluppo che delineo per Umbro Italia e capitalizzare il network del mondo calcio.”





Booking.com

Booking.com