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La musica veramente

di Gian Marco Tessier

Numero 222 - Luglio-Agosto 2021

Il nuovo album di Fulminacci “Tante Care Cose” è un piacere per l’ascolto e per la mente, un viaggio all’interno dell’artista e della nostra società


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Filippo Uttinacci, in arte Fulminacci, nasce a Roma il 12 Settembre 1997. Si presenta al pubblico come un ragazzo sensibile, educato e molto attento ai temi delle sue canzoni. Traspare, inoltre, una certa umiltà nelle interviste e nel modo di comunicare che sembra provenire da un’altra epoca culturale unita però ad un sound giovane e moderno. -taglio- Ha una formazione liceale classica, evidente nel modo di scrivere e ragionare, nei contenuti e nelle riflessioni che propone attraverso i suoi testi. Successivamente si dedica alla recitazione, si diploma alla Scuola d’Arte Cinematografica Gian Maria Volontè di Roma e collabora come attore in alcuni cortometraggi: “Fammi Parlare” di Luca Iacoella e nel videoclip di “In my mind” per la serie “Immaturi”. Nonostante le diverse attività svolte, la musica lo ha sempre accompagnato, fin dall’adolescenza, studiando chitarra, batteria e successivamente canto. Nella canzone “Un fatto personale”, del suo nuovo album “Tante care cose”, canta “è bello sfruttare la direzione del vento ma è giusto cambiare la direzione col tempo”. Ed è proprio quello che ha fatto. Infatti, come la semantica del suo nome d’arte richiama, entra come un fulmine a ciel sereno nella scena musicale italiana nel 2019 con il singolo “Borghese in borghese”, seguito da “La vita veramente” e “Una sera” che compongono la tracklist di 9 brani del suo album d’esordio: “La vita veramente”. Questo album non “spacca” la scena musicale anche se è evidente il talento e soprattutto le idee che Fulminacci vuole portare. “Io canto la mia opinione così che si diffonda” canta in “Borghese in borghese”. Vuole esibirsi e scrivere come i grandi, essere libero di esprimersi. Ha la visione di una musica che non sia solo piacere ma anche ascolto attento e riflessivo. Non sembra un ragazzo di 22 anni ma uno di 40 che ha già raggiunto la maturità nella scrittura, che ha le idee chiare e la libertà di dire ciò che pensa. In questo suo primo album manca ancora, forse, l’esperienza e una conoscenza più profonda della musica e del sound da proporre, come ammetterà lui in diverse interviste. Ha bisogno di fare più esperienze, di sperimentare e di ampliare le sue conoscenze. Infatti, due anni dopo, il 12 Marzo 2021, dopo l’esperienza a Sanremo con il singolo “Santa Marinella”, pubblica il suo nuovo album dal nome “Tante care cose”, “Maciste Dischi”.-taglio2- Il disco rappresenta la conferma del talento e della crescita artistica di Fulminacci che si distacca dalla chitarra e dalla scuola cantautorale romana per diventare ciò che è e che vuole essere: un’artista poliedrico, non legato ad una sola corrente o ad un genere, ma libero e capace di esprimersi in modi sempre differenti. Ti senti un erede della scuola cantautorale romana? “Credo che quando le cose accadono non ci si renda conto di quale corrente si fa parte. Io la scuola romana l’ho ascoltata tanto, mi piace e soprattutto sono romano, quindi fa parte di me. Non mi piace essere categorizzato, credo che a pochi artisti piaccia e sicuramente vorrei essere ricordato per ciò che esprimo e canto non come “oggetto” di una categoria.” Dai feedback che hai ricevuto nella tua ancora breve carriera, cosa credi che il pubblico pensi di te? “Io sul palco porto me stesso, la mia chitarra, il mio sound. Voglio essere chi sono, farmi conoscere per ciò che sono davvero, senza portare filtri o maschere. Per me è emozionante pensare che c’è un pubblico a cui piaccio per ciò che sono e ciò che suono. Non cambierò mai questo mio modo di essere.” Quali sono state le esperienze più importanti finora e se c’è un artista con il quale sogni di duettare in futuro? “Elton John e Marco Castello. Uno è un artista conosciuto in tutto il mondo e l’altro un’artista emergente, li rispetto e mi piacciono molto. Le esperienze che sto facendo sono incredibili da due anni a questa parte e ogni giorno mi trovo davanti ad una sfida nuova, tra cui l’Ariston e quindi Sanremo. Ad esempio, Sanremo è una competizione ma soprattutto è un’opportunità per farsi conoscere, dove la responsabilità è anche alta e la qualità deve essere costante. Tutte queste sfide mi stanno aiutando a crescere come artista e come persona tutti i giorni.”





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