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La fame vien cucinando

di Claudia Minichino

Numero 209 - Aprile 2020

La bravissima vincitrice di MasterChef Italia 5 Erika Liverani ci racconta la sua passione per la cucina, la sua esperienza in tv ed i suoi progetti futuri


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Prima dell’esperienza televisiva a MasterChef che le ha cambiato la vita, Erika Liverani lavorava come fisioterapista. Non si preclude nessuna strada, ma ora quella che la porta in cucina la rende felice e l’appaga completamente.-taglio- Collabora con grandi brand, supporta diverse ONLUS, è molto attiva anche sul web e ha aperto con le sorelle una sua gastronomia – “Raflò, Sapori di casa”. Dolce e disponibile, ecco come ci ha accolto nel suo “squisito” mondo...

Iniziamo dalla vittoria a MasterChef Italia 5. Ci racconti di quell’esperienza?

“Ormai sono passati quattro anni. È stata un’esperienza che senza dubbio mi ha cambiato la vita. Ciò che è davvero bello è quello che viene dopo e le cose che impari, ma ad essere onesta l’esperienza in sé non l’ho vissuta bene. Mi ricordo che ho pianto tantissimo e che sono stata più tempo in angoscia per l’aver lasciato la mia bambina ed il lavoro. Con il senno di poi, è un’esperienza che vivrei con uno spirito diverso.”

Infatti, prima dell’esperienza televisiva eri una fisioterapista, quindi in un ambito ben lontano dalla cucina. Hai abbandonato quel lavoro definitivamente?

“Si, perché sono due cose troppo importanti da portare avanti insieme. Ho dovuto fare una scelta. Però, naturalmente, non cancello nulla e non chiudo nessuna porta. Al momento la cosa che mi rende più felice è cucinare e per ora mi sento realizzata. Per questo motivo penso che per un po' andrò avanti per questa strada. Tuttavia, mai dire mai.”

Com’è nata la tua passione per la cucina?

“Credo sia innata. Io cucino da quando ne ho ricordo. Ero una bambina quando ho iniziato a fare formaggi o biscotti con mia nonna. Ho sempre fatto la pasta in casa, le confetture, le giardiniere. Mi ricordo che quando ero piccola ero felice di mettermi in cucina. Passare le ore a sbucciare le pesche per fare le pesche sciroppate, ad esempio. -taglio2-Non lo vedevo mai come un peso. Mi piaceva! Se penso quello che provavo allora, ero felice in quei momenti.”

Due anni fa hai aperto a Ravenna “Rafló, Sapori di casa”. Quali sono, metaforicamente parlando, gli ingredienti principali di questa tua gastronomia?

“Sicuramente fiducia, serietà e passione. Non devono mai, mai mancare. Poi ovviamente cerchiamo sempre di dare il massimo e devo dire che il riscontro che abbiamo dai nostri clienti è ottimo e ci spinge a fare ogni giorno sempre meglio!”

Ciò che ti contraddistingue sul web sono i video-ricette che fai insieme a tua figlia. Quali sono i valori che la cucina può trasmettere?

“Credo che uno dei valori principali sia imparare ad essere concludenti. Quando inizi qualcosa in cucina, devi portarla a termine. E soprattutto in cucina impari ad essere paziente. Per certe cose siamo noi a decidere, ma per altre no. Come nella vita. Se stai preparando l’impasto per la pizza, ad esempio, quello deve lievitare per due ore. Per cui io non posso dire a mia figlia: ‘eh ma si dai, dopo un’ora va bene lo stesso’. E la medesima cosa vale per la vita. Ci sono molte cose che non dipendono da noi ed è importante imparare ad aspettare ed essere pazienti, e nel frattempo fare il meglio che possiamo.”

Cos’è che provi mentre cucini?

“Serenità. Appena mi hai fatto la domanda mi è venuto in mente questo. So che questa serenità viene dalla mia passione. Mi auguro sempre di essere così appassionata. So che se c’è la passione, il resto viene da sé.”





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