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La cultura nell’Alto Medioevo

di Alfredo Salucci

Numero 248 - Marzo 2024

Medioevo, periodo importante ed essenziale per la costruzione dell’Europa di oggi


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Con il termine Medioevo si indica un arco di tempo di oltre mille anni che, per convenzione, inizia con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476, e termina con la scoperta dell’America nel 1492; è diviso in Alto Medioevo che va dal 476 all’anno 1000, e Basso Medioevo che inizia dall’anno 1000 e termina nel 1492. -taglio- Il Medioevo è stato considerato per secoli un periodo buio, fondando questo giudizio sulla grave crisi economica che si era determinata dopo la caduta dell’impero Romano, e alle successive invasioni barbariche. Questa cosa comportò un drammatico calo demografico e un notevole aumento dell’analfabetismo. Petrarca fu uno dei primi a considerare gli anni dell’Alto Medioevo oscuri. Solo recentemente, soprattutto grazie agli studi di Jacques Le Golf, il Medioevo è stato in parte rivalutato, ritenendo questo periodo importante ed essenziale per la costruzione dell’Europa di oggi. In realtà anche negli anni dell’Alto Medioevo, considerati i peggiori di tutto il Medioevo, vi sono stati esponenti di alto livello culturale, anche se pochi in confronto a quelli che vi saranno nel Basso Medioevo. Il primo esponente è Severino Boezio 475-524, condannato a morte da Teodorico re degli Ostrogoti. Boezio, considerato l’ultimo dei Romani e il primo degli Scolastici, è autore di numerose opere tra cui alcuni libri sulle sette arti liberali costituite dal trivio (grammatica, retorica e dialettica) e dal quadrivio (aritmetica, geometria, musica e astronomia) e della De consolatione philosophiae (La consolazione della filosofia) opera di notevole livello filosofico. È da ricordare anche san Benedetto da Norcia, per l’opera preziosa dei suoi monaci nel trascrivere e conservare un immenso patrimonio letterario che altrimenti sarebbe andato perduto. Altri due importanti rappresentati della cultura dell’Alto Medioevo sono stati san Massimo il Confessore, monaco e grande teologo, e san Beda il Venerabile, monaco benedettino anglosassone, autore della Storia ecclesiastica del popolo degli Inglesi. L’istruzione, però, restava prerogativa di pochi, soprattutto ecclesiastici, che utilizzavano il latino, lingua completamente ignota al popolo che usava i vari dialetti locali. Carlo Magno si rese conto di questa grave situazione giacché anche i suoi funzionari, quelli che avrebbero dovuto amministrare e risolvere le problematiche del suo vasto regno, erano quasi tutti analfabeti, come lo stesso Carlo Magno. -taglio2- Per rimediare, re Carlo chiamò Alcuino di York (735-804), un teologo anglosassone, al fine di organizzare una scuola per gli addetti all’amministrazione del suo regno. Nacque così la Scuola palatina che si affiancava alle uniche Scuole del tempo quelle vescovili, o cattedrali, e quelle monastiche. Alcuino organizzò la scuola con tre gradi di istruzione: al primo grado si apprendeva a leggere e scrivere; al secondo grado si studiavano le arti liberali; al terzo grado lo studio consisteva nell’approfondimento delle Sacre Scritture. Agli autori menzionati va affiancato Giovanni Scoto Eriugena, autorevole filosofo. Scoto Eriugena nacque in Irlanda nel 810 circa e morì in Inghilterra nel 877, monaco cristiano fu chiamato da Carlo il Calvo alla sua corte e posto a capo della Scuola palatina di Aquisgrana, per continuare l’opera di Alcuino. Per Scoto Eriugena la filosofia e la teologia non sono diverse, ma sono la stessa cosa. In pratica, non esiste nessun conflitto e nessuna sudditanza tra le due discipline in quanto entrambe servono per comprendere la verità rivelata. Eriugena afferma che la vera religione è la vera filosofia e la vera filosofia è la vera religione. Concetto che era stato già espresso da sant’Agostino: credo ut intelligam et intelligo ut credam (credo per comprendere e comprendo per credere).
Giovanni Scoto Eriugena è autore di opere importanti tra le quali il Periphyseon o De divisione Naturae (La divisione della natura), opera in cui spicca tutta la sua capacità speculativa. Le opere di Eriugena saranno un importante punto di riferimento per tutti gli studiosi dei secoli successivi.





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