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LEVANTE

di Laura Fiore

Numero 236 - Dicembre-Gennaio 2023

La cantante siciliana si racconta a cuore aperto in questa intervista esclusiva: dalla maternità passando per i suoi libri fino al ritorno ai concerti live


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Se mi venisse chiesto di descrivere Claudia Lagona con un’unica parola questa sarebbe sicuramente: poliedrica. Sì, perché Levante – nome d’arte ndr. – non è solo una cantautrice o solo una scrittrice, ma è un’artista a tutto tondo in grado di passare da una forma d’arte all’altra con un talento ed una naturalezza innata quasi come se fosse già tutto scritto nel destino. -taglio- Nell’ultimo anno sono state tante le novità di cui è stata protagonista, una su tutte la nascita della sua prima figlia Alma Futura. È iniziata così per Levante una fase completamente nuova ed inesplorata, come lei stessa ci racconterà in questa intervista esclusiva, in cui nulla può essere lasciato al caso e nella quale si capisce che ciò che conta sempre è l’amore. Quest’anno lo ricorderai per sempre in quanto sei diventata madre di Alma Futura, com’è stato l’impatto con la maternità? “Importante. La nascita di Alma Futura mi ha fatto provare una gioia immensa, ma al tempo stesso un grande senso di impotenza davanti alla potenza della vita. Nei primi momenti mi sono sentita inadeguata, avevo paura di farle del male, la guardavo e pensavo a quanto fosse indifesa. Grazie, però, al grande supporto del mio compagno e della mia famiglia in generale sono ‘uscita’ subito da questo vortice di pensieri negativi e mi sono buttata a capofitto nell’essere mamma. Non vedo l’ora di poterle insegnare cose, di condividere con lei gioie e dolori, assistere alle sue prime cotte o alla nascita di una passione che sia per la musica, lo sport o qualsiasi altra cosa!” Quest’estate inoltre sei tornata ad esibirti live dopo i due anni di stop forzato, com’è andata? “Sì, e aggiungerei finalmente! Non sono stati grandi concertoni per scelta personale, è come se volessi ritornare in maniera graduale, però l’impatto col pubblico è stato qualcosa di incredibile. Mi sono sentita esattamente come la prima volta! In generale amo incontrare le persone che mi seguono; per me l’incontro è fondamentale perché è l’altro che ti definisce, si fa un’idea di te che magari è completamente diversa da quella che aveva in precedenza, prima di vedersi di persona. La musica resta per me un viaggio, e del viaggio mi piace proprio il percorso, i paesaggi e le persone mi ispirano giorno dopo giorno: sono figlia di un ferroviere, quindi da sempre sono abituata a guardare ‘fuori dal finestrino’.” A proposito di musica, stai lavorando ad un nuovo album: cosa dobbiamo aspettarci? “Eh, bella domanda! – ride ndr. – difficile a dirsi anche perché ognuno ha una percezione diversa. Personalmente posso dire di aver lavorato con estrema serenità, cioè proprio molto tranquilla senza quella ‘paura positiva’ che ti fa dubitare su quello che stai scrivendo e cantando. -taglio2- Anzi, è questo un album con il quale voglio dimostrare di essere sempre io: Claudia. Nonostante i grandi cambiamenti, la mia anima è sempre la stessa così come il mio approccio alla musica. Basti pensare che non immaginavo di riuscire a tirar fuori un nuovo album, appena mi andava di suonare mi mettevo lì e sfogavo tutte le mie emozioni. Quando ho fatto ascoltare qualcosa ai miei amici, mi hanno subito detto ‘ecco il nuovo album’! Così mi sono chiusa in sala di registrazione e tutto ha preso forma. Non so dire con certezza quando uscirà però sicuramente ci siamo quasi… quindi tenetevi pronti.” Sei anche una scrittrice, il tuo ultimo romanzo “E questo cuore non mente” è stato accolto positivamente da pubblico e critica, che differenza c’è tra la Claudia scrittrice e la Claudia musicista? “Sì, sono stata contenta che le persone abbiano apprezzato questo romanzo, specialmente perché rispetto agli altri è forse quello in cui ci ho messo molto di me e del mio vissuto nonostante sia mascherato da altri nomi e personaggi, credo sia impossibile creare qualcosa non mettendoci un po' di se stessi e della propria esperienza. In ogni caso non ci sono grandi differenze, direi genericamente che scrivo, poi successivamente capisco se si tratta di un brano, di un capitolo e quindi di un libro o semplicemente di pensieri sciolti. Per me la scrittura è molto terapeutica, so di dare l’impressione di essere una persona molto solare e socievole, ma non sempre è così. Scrivere mi aiuta quando non riesco ad esprimere qualcosa come vorrei a voce, oppure quando semplicemente ho bisogno di sfogarmi senza avere il timore di dire qualcosa di sbagliato o, ancora, mi aiuta quando ho bisogno di mettere a posto le cose che ho in testa. Insomma, la scrittura è come se fosse una delle mie migliori amiche insieme alla musica, senza sarei persa!” Se potessi tornare indietro nel tempo, c’è qualcosa che non rifaresti? E quale consiglio daresti alla Claudia del passato? “Più di una cosa! Sicuramente vorrei essere meno disponibile, anche se so che fondamentalmente la mia natura è quella quindi sarebbe una cosa difficile da attuare. Consiglierei alla Claudia del passato di lasciarsi andare di più; sono da sempre una perfezionista e spesso questa cosa mi ha fatto vivere delle situazioni nel modo sbagliato. Avrei dovuto affrontare certi contesti con più leggerezza!”





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