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Il senso dell’estate

di Lucia de Cristofaro

Numero 221 - Giugno 2021

Non si può non considerare che il Coronavirus, che ci ha colpiti, è una patologia che non ha colpito solo la salute fisica di chi l’ha contratta, ma anche psicologicamente chi ha dovuto vivere tutte le restrizioni per la tutela della salute da malato


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La lontananza fisica, che ha avuto come surrogato gli incontri on line, ha condizionato non poco la nostra relazionalità, con una serie di conseguenze psicologiche non trascurabili: la paura; il senso di solitudine, e di abbandono durante per chi ha vissuto anche il trauma del ricovero ospedaliero.-taglio- Uscire da questa esperienza traumatica non sarà facile, ritrovare l’equilibrio è un percorso verso la speranza di un futuro in cui grazie ai vaccini sarà possibile debellare il virus, ma anche un futuro in cui ci sarà un’attenzione preventiva seria a qualsiasi altra forma virale pandemica. Ma pensiamo al presente ed all’immediato periodo estivo che a breve ci troveremo a vivere imparando a gestire lo stress e rimparando a vivere i rapporti interpersonali in modo aderente ad un nuovo tessuto sociale post-covid, non con la incoscienza inconsapevole con cui abbiamo affrontato la scorsa estate, convinti che tutto fosse finito, ma con la consapevolezza che bisogna affrontare un vissuto quotidiano che tenga conto di possibili nemici virali nascosti. Vaccinarsi, dunque, è d’obbligo, evitando inutili virtuosismi filosofici sul proprio personale disaccordo al vaccino, figlio solo di chi ha la consuetudine di opporsi all’ovvio. Ammettere di essere smarriti non è una dimostrazione di debolezza, anzi, vuol dire aver guardato dentro se stessi ed essere pronti ad affrontare una normalità in modalità “diversa” , imparando ad accogliere e gestire le proprie emozioni, anche se queste sono poco piacevoli. Riconoscere di essere in qualche modo sfiduciati e perché no “arrabbiati”, verso un ignoto che ci ha condizionato, è di sicuro il primo passo affinché siamo noi a gestire ed avere il controllo delle nostre emozioni e non il contrario.-taglio2- Ecco che un possibile approccio positivo potrebbe essere porsi degli obiettivi concreti e pratici, come, ad esempio, organizzare le vacanze, ritrovare la spensieratezza dei giorni d’estate, senza rinunciare a fare le cose che ci fanno stare bene: fare sport, leggere un libro, cucinare, dipingere, attività che possono sembrare banali, ma immergendo la nostra mente in attività piacevoli ci aiuta a recuperare le energie positive per affrontare le possibili imprevedibilità della vita. John Kabat Zinn affermava…”“Non puoi fermare le onde ma puoi imparare a cavalcarle”. Di sicuro non è facile riuscire a trovare il modo per cavalcare le onde, ma provarci, adattandosi in modo flessibile alle condizioni di vita cui possiamo essere esposti è un passo importante che ci porterà a restare in piedi sulla nostra tavola da self e dominare noi le onde del mare della vita. E se per fare ciò dobbiamo chiedere aiuto, facciamolo, solo in questo modo, solo imparando a confidare nell’altro, riusciremo a non essere soffocati da dubbi e paure ed ad affrontare sempre la vita con un pizzico di ironia, di ottimismo e di una bella risata, che non ci può che fare del bene. Viviamoci questa estate, ricordando i versi del poeta Jorge Luis Borges… "Non sai bene se la vita è viaggio, se è sogno, / se è attesa, / se è un piano che si svolge giorno dopo giorno / e non te ne accorgi/ se non guardando all’indietro./ Non sai se ha senso. /In certi momenti il senso non conta. /Contano i legami.”





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