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Il Cilento

di Yvonne Carbonaro

Numero 244 - Ottobre 2023

Mare cristallino, verde a perdita d’occhio, gastronomia, castelli e tanta storia


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Il territorio che si estende tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro, oggi Patrimonio dell'Unesco prende nome di Cilento dai Romani: “cis alentum”, al di là del fiume Alento. La sua storia risale alla fondazione delle città greche: Poseidonia-Paestum ed Elea-Velia. -taglio- Visitare le rovine di Paestum con i suoi tre mirabili tempi significa vivere la grande emozione di un ritorno al passato remoto e lo stesso dicasi per la visita all’antiquarium che tra i tanti meravigliosi reperti, custodisce la bellissima immagine del “tuffatore” immortalata sulla lastra di copertura di una tomba a cassa. Non altrettanto ben conservati sono i resti di Velia, il cui ricordo è indissolubilmente legato alla scuola eleatica e ai filosofi Parmenide e Zenone. Di tutt’altra epoca, ma non meno importante per estensione e storia, è la favolosa Certosa di Padula, la più grande d'Italia e tra le più grandi d'Europa, con il chiostro più grande del mondo. Altro luogo di forte attrazione, ma tutto naturale, è il complesso delle Grotte di Pertosa, le uniche in Italia dove è possibile navigare un fiume sotterraneo, il Negro, e le sole in Europa a conservare i resti di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio a.C. La costa cilentana, bellissima, presenta un continuo susseguirsi di tratti raggiungibili soltanto via mare, intervallati da spiagge sabbiose e di facile accesso: S. Maria di Castellabate, Pioppi, Acciaroli, Palinuro, Marina di Camerota, Scario. Il verde di boschi sui monti dove coesistono pini, querce, abeti, betulle, carpini, castagni, la macchia mediterranea costiera, la grande quantità di ulivi e alberi di fichi, fanno di questo parco naturale protetto: Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, i cui simbolo è la rara Primula di Palinuro, un enorme giacimento di biodiversità. Questa include anche coltivazioni di ortaggi e frutta. È qui infatti che la Dieta Mediterranea, grazie a tali prodotti, è stata canonizzata come la forma di alimentazione più sana. Il nome è stato coniato nel 1960 dal fisiologo americano Ancel Keys e da sua moglie Margaret nel loro libro How to Eat Well and Stay Well the Mediterranean Way. In ricordo di ciò è stato creato a Pioppi, dove essi vissero, un Museo vivente della Dieta Mediterranea, nel castello Vinciguerra, un grazioso fortilizio affacciato sul mare, nato nel secolo XVIII e ristrutturato ai primi del ‘900. A piano terra è visitabile anche Il Museo vivo del Mare, con finalità didattiche. -taglio2- Entrambi sono gestiti da Legambiente. Nel Castello dei principi di Capano a Pollica, risalente ad epoca angioina, inoltre, ha sede Il "Centro Internazionale della Dieta Mediterranea - Angelo Vassallo". Angelo Vassallo è il sindaco pescatore di Pollica che fu ucciso il 5 settembre del 2010 per essersi opposto allo spaccio di droga nel territorio. Come tanti altri insediamenti di epoca medievale: Castellabate, San Mauro Cilento, per difendersi dagli attacchi provenienti dal mare, anche Pollica sorge su un’altura. Pioppi e Acciaroli sono le frazioni che costituiscono i suoi sbocchi al mare. Acciaroli, oltre ad un piccolo grazioso centro storico con case in pietra a vista e ad un accogliente porticciolo turistico, è dotata di una bella spiaggia di sabbia bianca e sottile. Il passeggio lungo la via principale lastricata di pietra grigia è vivacizzato dalla presenza di negozietti di vario genere e di banchi di prodotti agricoli a chilometro zero. Lì è possibile acquistare peperoncini dolci e piccanti, uva locale dai piccoli acini molto dolci, cacioricotta di capra, sott’oli, olio e vino sfusi, origano e fichi in quantità. Tra le specialità gastronomiche tradizionali ricordiamo vari piatti di mare e di terra, come lagane e ceci, anche con aggiunta di cozze o di polpo, alici ‘mbuttunate”. Senza dimenticare la varietà di prodotti di bufala della zona Capaccio, Paestum, Battipaglia. In estate nei vari centri si susseguono concerti e sagre: del fico, del pesce azzurro ecc. con degustazioni. Vasta è la scelta di ristoranti e trattorie e alberghi. Tra questi ricordiamo l’Hotel La Playa, posizionato proprio sulla spiaggia. Si tratta di una struttura formata da due plessi, uno affacciato sul mare e un altro retrostante diviso dal primo da un ampio giardino. Risalenti agli anni sessanta e settanta, e pertanto architettonicamente un po’ datati, offrono una calda accoglienza sia alla reception con Ylenia e Andrea, sia sull’ampio e arioso terrazzo-ristorante dove il personale di sala serve pietanze di terra e di mare ben cucinate con prodotti locali. Il direttore Giancarlo Cortegiani, sempre attento e presente, si impegna con garbo ad esaudire i desiderata degli ospiti.





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