La Scuola Medica Salernitana sorta nel IX secolo è considerata la più antica istituzione medica dell’Europa medievale, oggi si ritiene che sia stata un punto di riferimento per tutte le facoltà di medicina nate successivamente. Questa istituzione poteva essere frequentata anche dalle donne, cosa eccezionale per l’epoca, e qualcuno ritiene che vi potessero anche insegnare.-taglio- L’attività di questa Scuola viene distinta generalmente in tre periodi. Il primo periodo, o delle origini, si situa intorno all’anno mille, di questo periodo va ricordato il monaco cartaginese Costantino l’Africano dell’ordine dei benedettini, medico e letterato. Per il suo sapere fu uno dei più autorevoli docenti della Scuola Medica Salernitana. Costantino l’Africano è ricordato anche per la traduzione di numerosi libri dall’arabo al latino di importanti autori greci. Il secondo periodo, che va dall’undicesimo al tredicesimo secolo, è caratterizzato dall’attività di Trotula de Ruggiero, per alcuni storici Trota o Trotta, figura di cui ancora oggi si conosce poco. Trotula è la donna medico più nota tra le Mulieres Salernitanae. Donne di buona famiglia che avevano potuto studiare l’arte medica. Trotula oltre che medico eccellente fu anche autrice di importati libri di medicina in particolare riguardanti l’ostetricia, la ginecologia e la cosmesi. Nel 1231 la Scuola acquista notevole importanza in seguito a un decreto dell’imperatore Federico II in cui era riportato che per esercitare la professione medica era obbligatorio essere in possesso del diploma rilasciato dalla Scuola Medica Salernitana. Nel 1280 Carlo II d’Angiò riconosce la Scuola Medica Salernitana come Studium generale in medicina. Il terzo periodo va dal quattordicesimo fino diciannovesimo secolo, quando nel 1811 Gioacchino Murat decretò che solo l’Università di Napoli poteva conferire lauree, così Scuola fu soppressa. La Scuola Medica Salernitana è importante non solo per essere stata la prima istituzione in cui si insegnava medicina in Europa, ma anche per aver applicato il metodo scientifico allo studio delle malattie e per i suoi tre precetti o regole: mens laeta, requies, moderata diaeta, ossia mente lieta, riposo e dieta moderata. Infatti uno dei consigli della Scuola era: “Se ti mancano i medici, ti siano medici questi tre principi mente lieta, riposo, dieta moderata”.-taglio2- Il primo precetto è un’esortazione a mantenere la mente serena, possibilmente sgombra da pensieri ansiogeni. Certo non è semplice vivere sempre con la mente libera da turbamenti. Questo invito significa, quindi, che bisogna fare il possibile per allontanare crucci e dispiaceri dalla mente per renderla lieta. Per questo in certi casi può essere salutare anche allontanarsi fisicamente, quando possibile, per qualche tempo, da ciò che ci rende infelici. Il secondo precetto è quello del riposo, che è necessario e non va trascurato. È chiaro che non è un invito al rilassamento del corpo o alla pigrizia. Inoltre quando si parla di riposo non ci si riferisce solo a quello fisico ma anche a quello mentale. Il terzo precetto fa riferimento alla dieta che deve essere moderata. Queste regole, insieme a tutta una serie di raccomandazioni, si trovano nel testo La regola sanitaria salernitana. Leggendo questo libro ci si rende conto come tutti questi consigli sono un chiaro invito a seguire un corretto stile di vita. Questi precetti o regole hanno un altro pregio che fanno della Scuola un’autorevole istituzione medica: lo studio della prevenzione delle malattie. La medicina a quei tempi era soprattutto una medicina curativa, la Scuola Medica Salernitana alla cura delle malattie affianca per la prima volta la prevenzione delle stesse, cosa che doveva essere raggiunta applicando anche le regole igieniche raccomandate dalla Scuola. Prevenire è un concetto nuovo e rilevante che col passare degli anni e con le ulteriori conoscenze in campo medico avrà un’importanza sempre maggiore. Oggi, infatti, la prevenzione è ritenuta fondamentale per combattere l’insorgenza delle malattie.