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I classici di sempre

di Maresa Galli

Numero 195 - Gennaio 2019

Sono dodici i brani che compongono il nuovo lavoro discografico di Masiello, nelle quali l’interpretazione è al centro di tutto


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Un nuovo album per Massimo Masiello, attore e cantante di razza capace come pochi di spaziare da Viviani alla pièce contemporanea, di interpretare i classici della canzone napoletana e quelli francesi regalando sempre emozioni forti. Al Gran Caffè Gambrinus presenta il nuovo lavoro discografico, con interventi di Giuseppe Giorgio, giornalista, Antonio Romano di Radio Amore, Gianfranco Caliendo, musicista, curatore degli arrangiamenti dell’album. “L’Attore”, il suo nuovo cd, prodotto da l’Officina della Musica e Radio Amore, coniuga le sue passioni: il teatro e la musica. Massimo Masiello, appassionato interprete vivianeo, ha lavorato con importanti registi e attori fin dai primi anni di attività. Oltre ai numerosi concerti, in teatro ha vestito i panni di grandi artisti.

Come nasce l’idea dell’album “L’Attore”?

“Devo l’idea ad Antonio Romano di Radio Amore. Insieme abbiamo collaborato a diversi eventi, fino a quello dello scorso anno alla Casina Pompeiana su Viviani: c’era tantissimo pubblico! Dopo l’album ‘Dodici’ si sentiva l’esigenza di un altro cd e così Antonio Romano, con Gianfranco Caliendo, hanno coprodotto, con alcuni sponsor, ‘L’Attore’. -taglio-Gianfranco, oltre ad aver arrangiato tutti i brani, è anche l’autore, con Flora Contento, di due inediti. ‘L’Attore’ è un lavoro un po’ autobiografico: il pubblico vede solo la parte buona dell’artista, il suo desiderio di ricevere riconoscimenti. Ci sono invece momenti nei quali non ce la sentiamo di esibirci ma la professionalità lo richiede. Ecco, in me convivono due persone: Vincenzo (Meola, all’anagrafe), riservato, e Massimo (nome d’arte che mi diede Augusto Visco) che chiede l’applauso. Il brano di Gianfranco e Flora è una traduzione in napoletano del testo di Aznavour ‘Ti lasci andare’, che diventa ‘Voglio pensà a me’. Antonio Aprile e Roberto Fagnoni firmano invece ‘M’hai fatto ‘nnammurà’: non è proprio un inedito poiché lo cantava Antonio Sorrentino. Un inedito anche ‘Io vivo dove c’è il mare’, testo di Maria Pia Lombardo. Non poteva mancare il mio lavoro vivianeo: ‘Cuncettì Cuncettì’, ‘’A rumba de’ scugnizzi’, ‘O guappo ‘nnammurato’. Interpreto anche ‘Era de maggio’ (Di Giacomo/Costa) che gode di un arrangiamento bellissimo, di grande atmosfera e ‘Presentimento’ (E.A.Mario), meglio nota come ‘L’Ellera’. E poi c’è una chicca: ‘Nun t’aggia perdere’ di Pino Mauro, una canzone anni ’70 che canto nel mio stile. E grazie ad Antonio l’album contiene un omaggio agli Alunni del Sole, ‘Scusa’. Il brano ‘Filumè’, già inciso dal bravissimo Gianni Conte, lo conobbi grazie a Gaetano Liguori e così interpreto la canzone omaggio a Filumena Marturano. L’album, composto da 15 brani in tutto, contiene anche tre live registrati in un concerto a Cava de’ Tirreni: ‘Nuttata -taglio2- ‘e sentimento’ (Cassese/Capologo), ‘A Rumba d’e scugnizzi’, ‘A serenata ‘e Pulecenella’ (Roberto Murolo).”

Viviamo un momento storico nel quale si conferisce sempre meno spazio alla cultura. Eppure i teatri, quando offrono spettacoli di qualità, si riempiono: c’è ancora voglia di riflettere, di emozionarsi attraverso l’arte?

“Il problema è la nostra età anagrafica: abbiamo vissuto in un periodo nel quale abbiamo visto i grandi a teatro: abbiamo assaggiato questo teatro e non ci relazioniamo più col commerciale, e i ragazzi questo momento prezioso non lo hanno conosciuto. Io lavoro con gli insegnanti e le scuole. A dicembre abbiamo messo in scena al Teatro Diana ‘Vite sballate’, di Peppe Celentano, da un’idea di Gianpiero Mirra, sul fenomeno dell’abuso di alcol negli adolescenti. Tra i protagonisti Gabriella Cerino, che collabora all’allestimento e si occupa dei costumi. Nello spettacolo, che si racconta attraverso canzoni edite e inedite, il mio ruolo è quello del gestore di un baretto, Massimo, che incita i ragazzi a bere e fumare. Epilogo tragico con Massimo che perde il figlio e si dispera sulle note di ‘Vivere’ di Vasco Rossi. Un lavoro per mettere in guardia i più giovani. Io credo che quando qualcuno dà loro emozioni le recepiscono. Perché non lavorare su questo? Più cultura, più spirito critico!”

Di certo, mentre promuovi il nuovo cd, hai in cantiere il prossimo spettacolo teatrale: di che si tratta?

“Dopo il debutto con ‘L’Attore’, il 27 febbraio sarò al Teatro Cilea con ‘l’Attore live’, lo spettacolo concerto nel quale mi accompagneranno ottimi musicisti.”





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