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Hanya Yanagihara

di Laura Fiore

Numero 243 - Settembre 2023

Un’autrice che ha stravolto completamente il mondo della letteratura, con i suoi romanzi racconta storie di vita vera portatrici di messaggi tanto semplici quanto importanti


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C’è chi ama quest’autrice dal profondo del cuore e chi mente! Hanya Yanagihara è una scrittrice e giornalista statunitense; suo padre, Roland Yanagihara, medico specializzato in ematologia e oncologia, ha origini hawaiane e giapponesi, mentre sua madre è nata a Seul, in Corea del Sud. Da bambina, Yanagihara ha traslocato spesso con la sua famiglia, trascorrendo l'infanzia tra le Hawaii, New York, il Maryland, la California e il Texas ed iniziano a muovere i primi passi nel mondo della scrittura descrivendo sul suo diario ogni singolo viaggio intrapreso da lei e dalla sua famiglia multietnica.-taglio- Dopo essersi laureata presso lo Smith College, un'università privata femminile ad indirizzo artistico, nel 1995, Yanagihara si trasferisce a New York, dove lavora per diversi anni come giornalista pubblicista. Nel 2007 inizia a scrivere per la rivista Condé Nast Traveler, occupandosi di viaggi, mentre dal 2015 lavora per T: The New York Times Style Magazine. Il suo primo romanzo, The People in the Trees, (Il popolo degli alberi ndr.) è ispirato alla storia del virologo Daniel Carleton Gajdusek, ed è stato acclamato come uno dei migliori romanzi del 2013. Nel marzo 2015 viene dato alle stampe il secondo romanzo di Yanagihara, “Una vita come tante”, che riceve ottime critiche da parte della stampa e un successo inaspettato. Il 15 settembre 2015 il romanzo, inftti, entra tra i finalisti del Man Booker Prize. Successivamente, viene selezionato come finalista anche del National Book Award e viene pubblicato in Italia da Sellerio. L'11 gennaio 2022 viene presentato, in contemporanea mondiale, il suo terzo romanzo, “Verso il paradiso”, che in brevissimo tempo ha scalato tutte le classifiche di vendita consacrando così Hanya Yanagihara come una delle autrici più influenti di questa generazione. Noi di Albatros l’abbiamo incontrata in occasione di un talk organizzato a Milano durante il quale l’autrice a avuto la possibilità di raccontarsi vis à vis come mai fatto prima d’ora. Partiamo subito dal suo ultimo libro “Verso il Paradiso”, come ci ha abituato con le sue opere precedenti anche stavolta noi lettori siamo stati spiazzati da una storia incredibile… da cosa trae ispirazione per i suoi romanzi? “Sono contenta che la parola da lei utilizzata è stata ‘spiazzati’ poiché era proprio questo il mio intento! Diciamo che non c’è qualcosa o qualcuno che ispira le mie storie, semplicemente mi ritrovo a comporre nella mia mente e se dopo tre o quattro giorni la storia nella mia testa sta andando avanti allora mi rendo conto che è il caso di iniziare a scrivere, sa quante storie a metà ho nel mio pc! In particolare per questo mio ultimo libro fin dalla struttura dello stesso ho provato a sfidare me stessa ed il lettore: un testo collocato in una versione alternativa dello Stato di New York e sviluppato a ridosso di tre secoli dal 1893 al 2093, il romanzo si compone di tre differenti storie ciascuna delle quali destinata a intrecciarsi nella cornice comune dell’odierno Greenwich Village. E così racconto, al di là del passaggio del tempo, quali sono i sentimenti che più ci rendono umani (amore, paura, solitudine e bisogno).” Più volte è stata sottolineata la sua grande capacità di raccontare i sentimenti delle persone comuni, infatti, ogni suo romanzo trascina il lettore in un vortice di curiosità e di immedesimazione che spesso alla fine ci si ritrova a chiedersi se si conosca o meno nella vita reale quel determinato personaggio. Si aspettava che la sua scrittura riuscisse ad essere così efficace dal punto di vista comunicativo?-taglio2- “Non ne ero certa, ma posso dire che per ogni mio romanzo ho fatto un lavoro di rilettura davvero approfondito, fino all’ultimo istante ho cambiato, riscritto o completamente stravolto pagine intere. Quando ho capito che potevo essere pubblicata ‘per davvero’ la mia speranza era arrivare a un piccolo gruppo di lettori che sentisse che le mie parole parlassero loro direttamente, non pensavo a grandi numeri, ma a pochi appassionati. Il fatto che sia esploso tutto così continua a sorprendermi. Ricordo ancora quando lessi una recensione del mio secondo romanzo (Una vita come tante ndr.) nella quale il libro veniva definito un vero e proprio ‘caso editoriale’… ho pianto dall’incredulità e dalla gioia e penso di aver riletto quelle righe almeno un milione di volte! Adesso la recensione è appesa nel mio salotto! (ride ndr.)” Lei ha più volte raccontato della sua famiglia per metà hawaina, giapponese e coreana scrivendo anche di come tutte queste culture hanno poi trovato una seconda casa nello stato di New York e soprattutto nei suoi romanzi i personaggi si fanno specchio di quella che è la situazione socio-politica e culturale dell’America odierna. Alla luce di tutti i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni come vede il futuro americano? “Domanda non semplice, potremmo parlarne per ore, ma in maniera più semplice possibile posso dire che l'America è un Paese giovane: e dunque ancora mutevole. Non mi stupirebbe vederla trasformarsi in qualcosa di diverso da ciò che crediamo sia. Ce lo ha fatto capire Donald Trump quando, appena approdato alla Casa Bianca, ha completamente stravolto alcuni equilibri che pensavamo fossero ormai ben saldi per la nostra società. Io, però, guardo al futuro sempre con molto ottimismo, la storia ci insegna che dopo lunghi periodi bui ritornano anni floridi… purtroppo stiamo vivendo nel nuovo Medioevo, e forse non vivremo mai il Rinascimento, però possiamo fare in modo di costruire delle basi solide per chi ci sarà dopo!” I lettori sono affamati di leggere un suo nuovo romanzo, quindi la domanda è d’obbligo: c’è qualcosa che bolle in pentola? “Beh, non dovrei rispondere a questa domanda però mi sono tradita prima quando ho detto che ho mille storie non complete sul mio pc! Quindi c’è sempre qualcosa che bolle in pentola… sono in una fase in cui mi sento molto creativa però essendo anche una persona estremamente meticolosa per mettere il punto finale ad un romanzo ho bisogno di pensare che questo si perfetto! Prometto che non farò passare troppo tempo!”





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