logo-sport

Gli scacchi che passione

di Maria Paola Di Palma

Numero 216 - Dicembre 2020 Gennaio 2021

Magnus Carlsen, campione mondiali di scacchi si svela e ci svela il gioco degli scacchi.


albatros-gli-scacchi-che-passione

Il norvegese Magnus Carlsen , è diventato Grande Maestro nel 2004, all'età di 13 anni. Oggi è il settimo più giovane scacchista della storia ad aver raggiunto questo titolo. Definito "il Mozart degli scacchi" si dimostra molto presto un bambino intelligente: a 2 anni completa da solo dei semplici puzzle, -taglio-a 4 i suoi cominciano a comprargli set Lego dedicati a ragazzini tra i 10 e i 14. Il padre appassionato di scacchi decide, allora, di mettere alla prova la memoria del figlio e insegnargli le regole degli scacchi. Il piccolo Magnus si inizia ad appassionare al gioco, finché ad otto anni la sua vita si divide in sole tre attività: gli scacchi, i fumetti di Paperino e il calcio. Nel 1999 Magnus gioca il suo primo torneo e lo vince. A ottobre 2002 arriva sesto al campionato europeo under 12. A novembre 2002, un mese dopo, arriva primo a parimerito al campionato del mondo under 12. La scalata è iniziata. Continua a partecipare ai tornei e a vincere, sempre di più, fino a raggiungere e superare i 2800 punti Elo, un livello che solo una manciata di persone nel mondo possono vantare. Oggi, nel 2020, Magnus è campione del mondo in tutte e tre le specialità degli scacchi: il gioco normale, quello rapido e quello Blitz ed è imbattuto dal 2018, non perde da oltre 111 partite al massimo livello, la “winning streak”, per dirla come gli americani, più lunga di sempre. Non ha mai perso una partita sembra che nessuno sia più in grado di batterlo su una scacchiera. Magnus appare focalizzato sì sugli scacchi, ma non mostra quei tratti di ossessione assoluta, di follia che hanno caratterizzato tanti campioni. Dicono che detesti perdere, è vero? “Si, confesso, mi arrabbio di più però quando perdo ad altri giochi, oltre agli scacchi. Mi arrabbio sempre quando perdo a Monopoli. Alcune persone credono che, se il loro avversario ha giocato una bella partita, sia ok perdere. Io no. Bisogna essere spietati.” Qual è il tuo obiettivo? “Mi dispiace deluderti, ma io non ce l’ho un obiettivo. Io gioco solo a scacchi.” Possiamo dire che la tua vita sono gli scacchi? “Una parte importante sicuramente. Sto attraversando da tempo una buona fase della mia vita. Cerco sempre di trovare un equilibrio, ma il successo mi piace. Ho comunque avuto anche fortuna, con i tornei che si sono sviluppati al meglio per me. Il semplice fatto di non aver mai perso ha aumentato molto la fiducia in me stesso, anche se qualche volta mi ha portato a decisioni sbagliate.” Quali? “Nel 2018 dopo la vittoria su Fabiano Caruana, numero 2 del mondo degli scacchi, per difendere il titolo mondiale, decisi che volevo giocare di più e viaggiare di più e ciò mi ha portato a volte ad essere stanco di giocare tornei, ma ora è tutto passato e mi sento in gran forma.” Oltre a giocare a scacchi ami divertirti? “Certamente. Mi piace incontrare i miei amici, andare alle feste, anche se confesso che la mia scelta di non farmi coinvolgere in bevute, quelle cui molti si dedicano in certe occasioni, mi fa sembrare noioso, ma non lo sono affatto. Non ho mai bevuto molto, solo qualche volta nel fine settimana, -taglio2-ma dovendo viaggiare e giocare così tanto, ho dovuto definire le mie priorità, e una di queste è stata: riuscire a divertirsi senza i fumi dell’alcol in testa, in una parola: sobrietà.” Ti dedichi anche ai nuovi talenti…ci racconti? “Il fatto è che vorrei fare in modo di assicurare più fondi per i giovani talenti, per aiutarli a diventare professionisti come me. Io sapevo che sarei diventato professionista già alla fine delle superiori, ma per molti non è così. Devi lavorare, lavorare, lavorare e poi, forse, ce la puoi fare.” La Norvegia e gli scacchi, quale rapporto… “La Norvegia potrebbe diventare tra le prime nazioni scacchistiche al mondo, nonostante abbia solo 5 milioni e mezzo di abitanti. L’importante è avvicinarne abbastanza agli scacchi: si possono avere 4-5 giocatori tra i primi 100 se tutti si concentrano sugli scacchi, come ad esempio sta succedendo in India, dove sono passati da essere una nazione scacchisticamente nulla ad avere qualcosa come 7 giocatori tra i primi 10 tra gli under 14..” Come si fa a restare imbattibili? “ Giocare in modo deciso sia con il Bianco sia con il Nero. Questo è il modo migliore per non perdere: giocare la propria partita e non avere paura di prendere dei rischi. Ho giocato spesso partite anche divertenti e questo perché sono riuscito ad ottenere posizioni più interessanti dalle aperture. Lo stile di gioco ha molto a che fare con le posizioni che si ottengono dall’apertura. Con il Nero ho spesso avuto posizioni in cui potevo contrattaccare. Con il Bianco ho giocato anche in modo aggressivo; quando ti trovi in questo tipo di posizioni, cambi l’atteggiamento e cominci a pensare a possibilità più aggressive ed eccitanti. Questo è il genere di scacchi che i più vogliono giocare, continuando a cercare l’iniziativa. Il problema è che non è così semplice arrivare a quel tipo di posizioni e, se non ce la fai, finisci per combattere per ottenere qualcosa.” Un tuo giudizio sulla miniserie TV “La regina degli scacchi” su Netflix, che sta appassionando spettatori in tutto il mondo? “Direi che La regina degli scacchi merita un 5 su 6. Gli avrei dato un punteggio pieno se non fosse per il fatto che ho trovato un po’ inquietante che tutti i bambini della serie vengano assuefatti e calmati attraverso sostanze narcotiche. A parte questo credo che la serie sia molto interessante e a tratti divertente. Hanno anche fatto un buon lavoro riguardo agli scacchi e allo svolgimento delle partite.” Non ci resta, dunque, che continuare a seguire il campione Magnus Carlsen nelle sue future vittorie, per plaudire al suo genio e intanto, iniziare a dedicarci al gioco degli scacchi, chissà che non ci sia tra noi un campione ancora nascosto.





Booking.com

Booking.com