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Gli accontentati

di Adriano Fiore

Numero 244 - Ottobre 2023

qual è il mio obiettivo di oggi? A che punto sono rispetto a quello settimanale e mensile? La mia vita, il mio lavoro, la mia famiglia, sta andando tutto come vorrei? E se non è così, cosa sto facendo per cambiare rotta?


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Un nuovo autunno: i primi freddi, le piogge, in tv ricominciano i soliti programmi, inizia il sempiterno valzer della politica da un tema all'altro in costante campagna elettorale, le persone normali rientrano definitivamente dalle ferie e vengono inghiottite dal lavoro, facendo il conto dei giorni che mancano a Natale.-taglio- Uno sguardo troppo cinico e triste? Direi nemmeno troppo, alla fine un mondo in cui si sa cosa c'è da aspettarsi è rassicurante quanto basta per dormire beati la notte. E poi a molti quei programmi piacciono, a tanti quei politici piacciono, non per tutti il lavoro è una gabbia e, alla fine, Natale non è poi così lontano. Il bicchiere mezzo pieno, insomma, che di questi tempi non sembra neanche un brutto affare. Il problema più grande dei nostri giorni, infatti, non sembra essere quello legato alla routine, ma dove tutto ciò ci sta dirigendo. Programmi, progetti, prospettive, dove stiamo andando? Qual è la direzione scelta? A cosa stiamo tendendo? Qual è la vision cui contribuisce il nostro fare quotidiano? La metà vuota del bicchiere di cui sopra è fatta proprio di tutta questa incertezza mista ad approssimazione: lavorare senza un obiettivo di lungo periodo, fare spettacolo con l'idea di non creare nulla tranne che sterile intrattenimento, guidare uno Stato provando solo a dare i resti e a mettere pezze, è questo il vero dramma dei nostri giorni. Ogni mattina ognuno di noi, mentre silenzioso e mezzo assonnato si prepara a scendere in campo, dovrebbe trovare il tempo di chiedersi: qual è il mio obiettivo di oggi? A che punto sono rispetto a quello settimanale e mensile? La mia vita, il mio lavoro, la mia famiglia, sta andando tutto come vorrei? E se non è così, cosa sto facendo per cambiare rotta? La verità è che tante persone di queste domande hanno paura. O meglio, hanno paura delle risposte.-taglio2- O meglio ancora conoscono già pure le risposte e hanno paura di quello che dovrebbero fare per realizzare davvero lo switch necessario, o magari semplicemente non ne hanno voglia e si accontentano. Così poco a poco, giorno dopo giorno, anno dopo anno, diventiamo tutti una grande massa di accontentati, talvolta fingendo che non poteva andare altrimenti, talaltra convincendoci che sia così. Salvo poi diventare critici, invidiosi, diffidenti e colmi di malcelata gelosia quando ci imbattiamo nei satelliti volanti di Musk, nell'impero di Bezos, nelle innovazioni di Apple, Google e di tutte quelle realtà (poche) che sembrano viaggiare ad un'altra velocità. Per chi si riconosce in questa descrizione, vi svelo un segreto: ad essere diversa non è la macchina né il suo motore, ma è la strada. Chi si pone quegli interrogativi e cerca di darvi risposta in ogni momento della propria vita sta facendo un altro percorso, di cui in tanti non scopriranno mai le coordinate. È la Glory Road, la via del successo, il sentiero più erto e difficile ma ricco di soddisfazioni miste a orgoglio e felicità. È ovvio che costerà il triplo del lavoro, fatica fisica e intellettuale, numerosi sacrifici e la consapevolezza che potrebbe anche andare tutto male. Se vi fa paura anche solo leggerlo, non è una vita adatta a voi. Se così non fosse allora datevi una mossa. Vi lascio con due parole: basta accontentarsi. Poi sta a voi deciderne l'intonazione...





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