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Futuro Azzurro

di Maria Paola Di Palma

Numero 242 - Luglio-Agosto 2023

Valigie pronte per la campionessa romana, il viaggio la porterà in Giappone dove la nuotatrice italiana proverà a salire sul gradino più alto del podio


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La XX edizione dei campionati mondiali di nuoto è alle porte: si svolgerà infatti dal 14 al 30 luglio a Fukuoka, in Giappone e tra i tanti azzurri presenti di certo non poteva mancare la nostra punta di diamante Simona Quadarella. Nata a Roma nel 1998, Simona è il futuro del nuoto italiano; specializzata nello stile libero, vanta otto ori ai Campionati europei (400m, 800m e 1500m stile libero), dove si è affermata a Glasgow 2018, a Budapest 2021 ed a Roma 2022. -taglio- A livello mondiale ha vinto quattro medaglie, di cui una d'oro, nei 1500m stile libero, conquistata ai Campionati mondiali di Gwangju 2019, dove ha anche stabilito il primato italiano (15'40"89). A livello olimpico vanta una medaglia di bronzo vinta negli 800m stile libero alle olimpiadi di Tokyo 2020. È, inoltre, bicampionessa e detentrice dei relativi record della manifestazione sulle distanze degli 800 m e dei 1500 m stile libero conseguiti all'Universiade di Taipei 2017, così come la prima nuotatrice italiana ad aver vinto una medaglia d'oro ai Giochi olimpici giovanili estivi, a Nanchino 2014 negli 800 m stile libero. Insomma, il suo è un curriculum niente male, bracciata dopo bracciata la nuotatrice azzurra è determinata nel voler collezionare altri importanti risultati. Prima della partenza per il Giappone noi di Albatros l’abbiamo incontrata nella capitale. Manca davvero pochissimo ai Mondiali, come ti sei preparata ad affrontare questa competizione? “beh, sarebbe complicato riuscire a spiegare in breve tutto il percorso fatto per questa gara, posso però dire che mi sento carichissima. Devo riscattarmi da alcuni risultati un po' bruttini, però ormai è acqua passata quindi non vedo l’ora di indossare il mio costume e dare il meglio di me in vasca!” Come si superano i risultati “bruttini”? “Guardando oltre, ma adesso faccio la ‘grande’ a dir così perché prima di arrivare a cambiare il mio mindset c’è stato un lavoro non indifferente. Purtroppo fino a qualche anno fa vivevo ogni sconfitta come un malessere fisico vero e proprio, non riuscivo a mangiare, avevo l’emicrania, insomma non riuscivo a gestirla per niente bene. Sapevo che non potevo continuare in questo modo, e quindi mi sono rivolta ad un mental coach, il quale mi ha iniziato a far cambiare prospettiva ovvero: ‘Ho perso, è questo è ineluttabile, ma ho subito una possibilità per riscattarmi’. Quindi col tempo ho imparato a non fossilizzarmi sul problema in sé per sé ma capire gli errori e cancellare subito dalla testa quel momento e quelle sensazioni.” Quanto è importante l’aspetto emotivo-mentale in uno sport come il nuoto?-taglio2- “È fondamentale! Ricordo quando uscì fuori l’intervista di Federica – Pellegrini ndr. – all’epoca ero proprio all’inizio e ricordo di aver pensato ‘come fa ad essere la più forte del mondo ed avere problemi nella gestione delle emozioni?’. Poi continuando a gareggiare in contesti più importanti ho capito a cosa si riferiva Federica, perché a nuotare sei da sola con il tuo corpo e con i tuoi pensieri, devi essere in grado di estraniarti da tutto ciò che ti circonda ed essere concentrata sull’obiettivo e non è semplice… immagina che in una finale arrivi in vasca e magari hai accanto una più forte di te, in quel momento le strade sono due: farti prendere dal panico oppure far finta che accanto non ci sia nessuno” Se non avessi fatto la nuotatrice professionista, adesso saresti… “Chi può dirlo! Non ho mai avuto un piano B, sapevo che il nuoto era il mio destino e anche da questo è derivata tutta la mia grande dedizione nei confronti di questo sport. So che non potrò farlo per sempre, ma quando non sarò più in grado di gareggiare mi piacerebbe comunque restare nell’ambiente del nuoto. Diciamo che, però, adesso non ci penso – ride ndr.” Chi è il tuo idolo sportivo? “Sicuramente vi aspettate come risposta ‘Federica Pellegrini’ che sicuramente è stata un’atleta incredibile che ha dato tanto a questa disciplina, ma il mio idolo sportivo non è un nuotatore… io amo molto anche la pallacanestro e praticamente venero Lebron James. Aldilà delle sue grandi caratteristiche tecniche e fisiche, ammiro il modo in cui dal niente è riuscito a diventare un punto di riferimento mondiale!”





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