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Flusso musicale

di Luca Guerrasio

Numero 189 - Giugno 2018

Dopo tanti anni di assenza, Tiziano Gerosa torna con un nuovo album che segna la sua rinascita professionale, segnata dalla musica


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Attivo sulla scena dagli inizi degli anni ’80, Tiziano Gerosa inizia ad incidere i suoi primi provini con le canzoni che aveva scritto durante gli anni di militanza in alcune band giovanili. Dopo essersi esibito nei principali festival italiani ed internazionali, Gerosa diventa autore per la Emi e apre tutti i concerti del tour estivo di Roberto Vecchioni. Nel ’94 Tiziano Gerosa vince il festival di Recanati con il brano “Una sera a Milano il mare” che precede l’uscita dell’omonimo mini cd. In quegli anni, Gerosa, si è fatto conoscere in Italia e all’estero esibendosi in apertura di artisti come Robby Krieger dei Doors, Loudon Wainwright, Dave Alvin, solo per citarne alcuni. Dopo qualche anno, però, decide di abbandonare la scena musicale e solo nel 2016, progetta il ritorno discografico dopo 15 anni di assenza. Oggi, lo ritroviamo con un nuovo album: “Adesso sì”. -taglio-

È uscito il tuo album “Adesso sì”, qual è stato il primo riscontro del pubblico?

“Sono reduce da una sorta di rinascita e questa cosa ha colpito un po’ tutti; dopo quindici anni di silenzio totale dovuti ad una delusione discografica, ho impiegato un po’ di tempo per creare questo nuovo album ma le reazioni sono state positive. Quelli che si ricordavano di me sono stati contenti di poter ascoltare un mio nuovo lavoro, però la cosa bella è stata ricevere pareri favorevoli anche da chi non mi aveva mai ascoltato prima. In ‘Adesso sì’ mi sono circondato di grandi musicisti, ai quali ho dato la libertà di rivestire i miei brani, e ciò che n’è venuto fuori è un lavoro incredibile.”

Dopo questa lunga assenza, che novità hai riscontrato nell’universo musicale?

“È cambiato molto! Dal punto di vista tecnologico ci sono stati dei passi avanti grandiosi; io arrivo dall’analogico, in un periodo in cui si registrava su nastro ed era quindi vietato sbagliare. Ora, invece, è molto più facile: tutti possono sbagliare, stonare e si può rimediare con semplicità. Questa da modo di vivere la registrazione con più leggerezza, ovviamente, bisogna comunque studiare e darsi da fare, ma si può anche rischiare. Questo progresso ha, però, anche dei lati negativi poiché da una nuova accessibilità ad artisti che non hanno delle spiccate conoscenze musicali di base.”

Hai dichiarato che il caso gioca un ruolo fondamentale nei rapporti interpersonali, spiegaci meglio...

“Dal mio punto di vista tutta la vita è un caso, mi chiedo spesso il perché io mi trovi a fare determinate cose in un certo momento. Pensiamo di essere noi a decidere, ma in -taglio2- realtà non è così... questo mi affascina, anche perché è un sentimento comune a molte persone. Il destino va oltre, e spesso dovremmo essere anche noi a lasciarci un po’ andare e a farci guidare.”

Qual è il filo conduttore dell’album?

“Questo album parla della vita: tutte le canzoni sono legate, anche se non sembra, a quello che accade nel nostro percorso. Ad esempio c’è il brano ‘Senza parole’, nel quale il messaggio che voglio trasmettere è che ci sono momenti in cui non servono le parole. In questo album mi sono messo a nudo, quando gli anni passano non ti importa più di dover apparire in un certo modo!”

Importante è stato anche l’incontro con Claudio Pascoli, com’è nata la vostra collaborazione?

“Devo fare un passo indietro – ride ndr -. Dopo questa pausa lunghissima, una notte mi è venuta questa idea di melodia e di testo, così decisi di registrarla e pian piano mi sono accorto che erano venute fuori delle cose interessanti. Dopo essermi confrontato con un amico, quest’ultimo mi ha messo in contatto con Claudio, poiché avevo bisogno di rientrare nel giro. Ci siamo sentiti a telefono e abbiamo fissato un incontro… dopo aver ascoltato i miei pezzi mi dice: ‘adesso prendiamo questi brani e li facciamo diventare cose serie!’. Claudio mi ha dato la spinta per rientrare, l’input di cui avevo bisogno per ricominciare il mio percorso musicale.”

Hai in programma un tour?

“Sì, stiamo ancora definendo le ultime cose, ma ho una grande voglia di poter ritornare ad esibirmi dal vivo. Per ora, posso dire solo questo!”





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