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Felici e accasati

di Adriano Fiore

Numero 250 - Maggio 2024

Buonumore e temi attuali ne “Il vedovo allegro”, l’ennesima commedia di successo di Carlo Buccirosso


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C’è poco da dire: Buccirosso non delude mai. Per lui ancora una volta una pièce da autore, regista e protagonista che non solo convince dal punto di vista della trama, del ritmo, dei contenuti e della scrittura, ma riesce anche ad affrontare temi propri del nostro quotidiano con il sorriso sulle labbra, facendone percepire l’urgenza e talvolta la gravità ma, al contempo, la possibilità sempre di una via d’uscita, inevitabilmente tragicomica come la vita stessa.-taglio- “Il vedovo allegro”, questo il titolo dello spettacolo in tournée già dallo scorso novembre e che abbiamo visto nella splendida cornice del Teatro Eduardo De Filippo di Arzano (Na) - diretto artisticamente da Roberta Stravino – narra difatti di Cosimo Cannavacciuolo (Buccirosso), vedovo ipocondriaco post-pandemia, che vive da solo (o quasi) in un palazzo particolarmente affollato del centro di Napoli. Sommerso dai debiti causa fallimento della sua precedente attività di antiquario, è ora alle prese con un problema ben più grande: la richiesta, da parte del suo vicino Tomacelli (Gino Monteleone), direttore della banca che – per ora – gli ha salvato la casa a fronte della sua insolvenza, di un “aiutino” per poter finalmente avere un bambino. Da qui inizia la commedia degli equivoci, che inesorabilmente coinvolgono il bizzarro portiere del palazzo Salvatore (Massimo Andrei), con solerti accanto i due figli Ninuccio e Angelina (rispettivamente Davide Marotta e Elvira Zingone), la moglie del Tomacelli (Donatella de Felice) e, più a latere, un’artista inquilina del Cannavacciuolo (Stefania De Francesco) ed il ginecologo dottor De Angelis (Matteo Tugnoli), chiamato al fine a consulto sul da farsi.-taglio2- Ottima la recitazione – forse solo con qualche risata di troppo che i co-protagonisti non riescono a trattenere - , ed al pari di grande impatto visivo sono i costumi di Zaira de Vincentiis, la scenografia di Gilda Cerullo e Renato Lori, ed il disegno luci di Luigi Della Monica, il tutto amalgamato dalle musiche di Cosimo Lombardi. Ancora un successo, quindi, per Buccirosso, abile nella non facile sfida di catturare il pubblico con una classica commedia all’italiana in tempi di social media e serie in streaming. Suggellata dal susseguirsi di repliche che proseguiranno ancora per diverse settimane, “Il vedovo allegro” può ben ritagliarsi un posto tra gli spettacoli di un Teatro con la T maiuscola, dove in due ore o poco più si riflette, si ride e ci si emoziona, anche solamente con un valzer finale, una luce soffusa, e la consapevolezza che il lieto fine, nella finzione come nella realtà, può sempre essere dietro la porta accanto…





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