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Favole e leggende della Campania

di Maresa Galli

Numero 248 - Marzo 2024

Nuova edizione a ventisette anni dall’uscita del volume di successo di Angela Matassa


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Da poco pubblicato “Favole e leggende della Campania”, il libro di Angela Matassa, Homo Scrivens editore (p. 440, euro 20). Matassa, giornalista, scrittrice, drammaturga, con la prima edizione di questo volume ha vinto il Premio Iguana Elsa Morante. Dalla prima pubblicazione del 1997 (Newton & Compton),-taglio- con il titolo “Leggende e racconti popolari di Napoli”, è pubblicato fino al 2016, ed oggi in seconda edizione con una nuova veste grafica e nuovi contenuti. Tra questi, “Spiritilli”, un estratto dell’opera di Enzo Moscato. Il volume, da Basile fino all’età contemporanea, racconta fiabe, miti e leggende, storie magiche del ricco patrimonio favolistico della Campania, patrimonio universale. Piccole ma significative aggiunte a questa nuova edizione, per raccontare i cambiamenti dovuti alle tecnologie, nella lettura e nella vita. C’è un capitolo su “I miti urbani”, la leggenda di San Gennaro e una poesia, “’A meraviglia”, che parla di Napoli. Non mancano storie per i più piccini, riti e tradizioni, miti meno conosciuti, leggende religiose e laiche. I testi riportati in napoletano originale del Seicento sono stati tradotti dall’autrice in italiano. Favole senza tempo, universali, che hanno ispirato i più grandi favolisti di ogni epoca, dai fratelli Grimm a Charles Perrault fino a Italo Calvino. Le fiabe presentate creano grande interesse per vicende e personaggi fantastici che accompagnano il percorso di crescita individuale e collettivo. L’autrice ne ricerca le origini, le motivazioni, partendo dalla tradizione orale che le ha preservate e arricchite nei secoli. Grazie alla tradizione orale, fiabe e leggende campane sono passate alla versione scritta grazie alla politica culturale angioina che, aprendosi a scrittori e intellettuali, diffuse il sapere arricchito nei contenuti e nella lingua. -taglio2- Miti cilentani, miti antichi e miti di oggi, leggende, incantesimi e spettri, con elementi ricorrenti: animali, piante, cuochi, cucine, pentole magiche, pietanze e tavole imbandite. Riguardo la polemica se le fiabe vadano adattate ai tempi rimane un caposaldo la “Grammatica della fantasia” di Gianni Rodari. L’autore riteneva che i metodi che conducono all’invenzione di storie siano tramandabili, mantenendo vive le pratiche del ragionamento per assurdo, dello straniamento e dei giochi linguistici. Sono cambiati gli incubi e i sogni notturni? È mutato il rapporto con l’universo fantastico? Di certo la comunicazione si è trasformata e tanti vorrebbero abolire fiabe non “politicamente corrette”. James Finn Garner ha scritto “Politically Correct Bedtime Stories“, rilettura parodistica di celebri fiabe. I classici vanno tramandati e riletti alla luce di una moderna consapevolezza e con spirito critico. Matassa ha già in preparazione una serie per il web tratta dall’ampio volume indicato per tutte le età, culture e fantasie.





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