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EMMA MARRONE

di Laura Fiore

Numero 245 - Novembre 2023

Uno degli eventi più attesi di quest’ultima parte del 2023 è stato sicuramente l’uscita del suo nuovo album che sancisce la nascita di una nuova versione dell’artista pugliese, che in questa intervista ci racconta cosa dobbiamo aspettarci


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Sono passati quattro anni dal suo ultimo lavoro discografico, ma lo scorso 13 ottobre Emma è tornata con un nuovo album dal titolo “Souvenir”. Un disco, quest’ultimo, che ha un significato particolare per l’artista pugliese, che nasce in uno dei periodi più complicati della sua vita personale, proprio come ci racconterà lei stessa in questa intervista esclusiva.-taglio- Da più di dieci anni sulla cresta dell’onda, Emma Marrone anche stavolta è riuscita a tirar fuori tutti i suoi pensieri e stati d’animo ed in pochissimo tempo è balzata in testa alle maggiori classifiche d’ascolto. Il pubblico la ama, e questo è un dato oggettivo, nel corso della sua carriera più di una volta è riuscita attraverso la sua schiettezza ad affrontare gli hater più accaniti facendo ricredere tutti quelli che l’avevano bollata come “la ragazza uscita dal talent”. Nel 2024, inoltre, partirà il suo tour che toccherà tutte le maggiori città italiane e che promette sarà indimenticabile. Leggete cosa ci ha raccontato… Ciao Emma, è d’obbligo parlare del tuo nuovo album “Souvenir” che in poche settimane è entrato nella classifica dei più ascoltati. Hai dichiarato che mai come in questo disco ti sei raccontata, spiegaci meglio… “Questo album ha un valore particolare per me poiché è come se segnasse l’inizio di una nuova fase della mia vita. Infatti è la cosa migliore che avrei potuto realizzare nel periodo peggiore della mia vita, e ti dirò nonostante siano passati quattro anni dal mio disco precedente, ‘Souvenir’ l’ho realizzato in maniera spontanea e veloce rispetto a quelle che sono le tempistiche tipo per l’uscita di un lavoro discografico. Nelle nove canzoni che compongono l’album ho messo gli ultimi anni della mia vita e ho deciso di prendermi una tregua… nel senso di far venir fuori non solo la mia parte più combattiva e tosta, ma anche la Emma fragile che ha sofferto e che ha bisogno di scandire il suo tempo e gestire i propri sentimenti in maniera più dolce e più rilassata.” Il pubblico sembra aver percepito questo cambiamento, ed hai inoltre dichiarato che con questo disco hai ritrovato la voglia di fare questo mestiere… “Esatto. La perdita di mio padre mi ha dato la spinta per iniziare a vedere le cose che mi circondano in una prospettiva completamente diversa, mi ha fatto capire che non bisogna stare sempre pronti a far la guerra ma che è possibile affrontare i problemi o comunque le situazioni spiacevoli con ottimismo. Credimi, nel momento in cui sono riuscita ad entrare in questa visione mi sono rilassata e di conseguenza anche il mio approccio alla musica ha raggiunto una nuova forma d’amore. Penso di aver dimostrato di essere un’artista e quindi perché devo vivere sempre con l’ansia del ‘devo vendere’, ‘la mia canzone fa schifo’, ‘chissà se alla gente piacerà quello che sto facendo’… se un progetto musicale va male, si capisce quali possono esser stati i problemi, ci si rimbocca le maniche e si va avanti senza procrastinare.” Quindi come risponderebbe agli haters, che purtroppo non perdono occasione di dire la qualunque sulle persone e specialmente sui personaggi pubblici come te?-taglio2- “Se fino a poco tempo fa mi sarei incazzata come una belva, adesso andrei lì e li abbraccerei. Spesso persone così aggressive, che scrivono commenti così spietati hanno solo bisogno di qualcuno che gli dia attenzione, hanno sicuramente una mancanza e quindi loro sono con una pistola in mano? Io ci metto dentro un fiore!” Nell’album c’è proprio un singolo dedicato a suo padre “Intervallo”, con lui condivideva la passione per la musica… in che modo è riuscita ad affrontare un dolore così grande? “Il dolore penso che non passerà mai, l’unica cosa che si può fare in questi casi è imparare a conviverci. Lui è stato il mio eroe… come amava sempre sottolineare è stato lui il primo a farmi salire su un palco, e io amavo farlo esibire nelle date dei miei tour. Mi divertivo tantissimo con lui, uscivamo insieme, ci raccontavamo le nostre vite e ci scambiavamo consigli musicali. Credo sia una fortuna che non tutti hanno quella di condividere la stessa passione con i propri genitori, quindi dedicargli un pezzo è stato il minimo che io potessi fare. È stata una delle prime canzoni a venir fuori, penso di averla scritta in poche ore… avevo bisogno di tramutare in musica i miei sentimenti.” Altro cambiamento è stato quello di non fare gli instore per promuovere l’album, ma partire direttamente con il tour. A cosa è dovuta questa decisione? “La decisione di non fare la promozione ‘classica’ è legata a quello che dicevo prima circa il mio nuovo approccio alla musica. Credo non ci sia miglior modo di promuovere un album, o la musica in generale, con i live. Guardare e d ascoltare un artista dal vivo permette alle persone di entrare in toto nel mondo di chi si sta esibendo. Ho tanti miei fan che hanno iniziato a seguirmi come artisti solo dopo essere stati ad un mio concerto, durante un live il pubblico non sa cosa gli aspetta quindi tutte le reazioni sono genuine e sincere e più del pezzo in sé per sé ricorderanno quello che hanno provato.” In “Souvenir” c’è anche quella che tu stessa hai definito una canzone-manifesto: “Capelli corti”… “Sì, è un vero è proprio inno all’essere indipendenti e non aver paura di mostrarsi per come si è! Ognuno ti vuole a modo suo, il punto è che dovremmo smettere di voler piacere a tutti. Spero che questo messaggio arrivi soprattutto alle donne, che sono sempre le più bersagliate. A un uomo nessuno chiederebbe mai, durante un'intervista, perché non ha figli o domande sulla chirurgia estetica. ‘Capelli corti’ dice che le donne si meritano molto di più del giudizio degli altri!”





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