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Brignano superstar

di Adriano Fiore

Numero 245 - Novembre 2023

Il comico romano ha iniziato proprio in queste settimane il suo imperdibile tour “Ma… diamoci del tu!”, che presto toccherà tutte le principali città italiane


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Dopo il grande successo di un travolgente tour che ha girato tutta Italia con oltre trenta date interamente sold out, Enrico Brignano sembra non volersi fermare più, e con lo spettacolo “Ma… diamoci del tu!”,-taglio- è pronto a calcare ancora una volta i palcoscenici più prestigiosi d’Italia per un calendario di ben 33 appuntamenti, dicasi trentatré, in programma fino a fine gennaio (per ora). Scritto da Brignano con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti, quello proposto dall’Enrico nazionale è uno show in cui, dall’inizio alla fine, davvero non si smette mai di ridere. «Darsi del tu oggi – spiega – è ormai la prassi, mentre il “lei” sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. È per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe capire già solo guardandomi…”. Il risultato è esattamente questo, uno show in cui Brignano riesce, con la maestria propria solo ai grandi, a condurre il pubblico là dove desidera, in un’intima chiacchierata dove potersi confidare, prendersi in giro, ricordare i mitici anni ’80 ed i primi amori, -taglio2- sottolineando fra le righe anche una certa insofferenza per alcuni scenari moderni e politically correct. “Nel titolo ho voluto aggiungerci anche un MA perché a mio avviso resetta tutto, azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. Eh l’età… ultimamente ho notato che proprio per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fitta della sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “Hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” con cui a volte ancora mi descrivono, devono cominciare a togliere il “giovane”….”. Si potrebbe tranquillamente parlare di one man show, tranne per quei pochi momenti ad inizio, metà e fine in cui è coadiuvato dal maestro Andrea Perrozzi alle tastiere, e dai caratteristi Pasquale Bertucci e Michele Marra. Per il resto ci pensa lui a creare una costante magia tra palco e platea: “Nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale e non. Certo sempre con un sorriso e mai prendendomi troppo sul serio, ho voluto sottolineare come tutto serve nella vita, ed anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi”. Sembra quasi uno sfogo, una voglia di raccontare momenti inediti del proprio vissuto così, magari, da stigmatizzarli: “Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma intanto lei, coso… mi dia del tu!».





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