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Una società multietnica

di Franco Salerno

Numero 239 - Aprile 2023

Roma, nei secoli affermatasi come la più grande potenza di tutti i tempi grazie agli stranieri


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Viviamo in un mondo multietnico con genti diverse, idee e mode diverse, feste e credenze diverse. Ma, all’interno di questo melting pot dobbiamo individuare valori comuni come il rispetto e la solidarietà. E non dobbiamo dimenticarci del passato, cioè di quando i nostri antenati lasciavano la terra nativa e, a prezzo di gravi sacrifici, andavano a vivere in altre nazioni europee o transoceaniche. -taglio- Per capire meglio i problemi connessi a questo fenomeno epocale, riteniamo utile guardare alla letteratura latina e alla storia di Roma.
L’antica Roma era multietnica: secondo uno studio effettuato da autorevoli scienziati nel 2019 sul DNA di 127 individui ritrovati nei siti archeologici romani, la Città eterna era un mix di etnie differenti. Due furono i più antichi flussi migratori: il primo, avvenuto circa 8.000 anni fa (nel Neolitico), fece giungere nell'area dove sarebbe sorta Roma agricoltori di origine mediorientale. Il secondo si verificò nell’età del Bronzo (3.000-5.000 anni fa), a causa dell'arrivo di genti provenienti dalle steppe orientali. Insomma, già prima della sua fondazione, l’area -che poi sarebbe stata quella dell’antica Roma- era abitata da etnie differenti. E nella fase dell'Impero tale caratteristica si accentuò, perché una moltitudine di popoli e di persone scelse di dimorare nella “Caput mundi”, da loro considerata il centro degli affari e del potere istituzionale. Purtroppo, però, accanto a questi nuovi abitanti di Roma si contavano migliaia di schiavi, catturati e sfruttati dai loro nuovi padroni. E nell'epoca imperiale anche molti intellettuali latini erano stranieri: Marziale era spagnolo, Tacito proveniva forse dalla Gallia Narbonese, Apuleio e Sant'Agostino erano originari dell'Africa. Inoltre, grandi filosofi si recavano a Roma, che, anche se non ebbe una sua filosofia originale in quanto il pensiero romano era orientato più verso la praticità,-taglio2- tuttavia riprese e ampliò la ricerca teorica -che proveniva dalla Grecia e dall’Oriente- guardando ora allo Stoicismo (che credeva in una visione provvidenzialistica del Cosmo), ora all’Epicureismo (che voleva liberare gli uomini dalla paura degli dèi e della morte), ora al Cristianesimo (che proveniva dalla tradizione ebraica). Nel dialogo “Consolatio ad Helviam matrem” il filosofo Seneca cercava di consolare la madre per il proprio esilio in Corsica e le scriveva di non preoccuparsi, perché osservando la folla a Roma si deduceva subito che “la maggior parte di questa gente è lontana dalla sua patria”. E proseguiva: “Sono arrivati qui da ogni parte del mondo. Alcuni sono stati spinti qui dall'ambizione, altri dall’obiettivo di ottenere un incarico pubblico, altri dal desiderio di studiare, altri da quello di assistere agli spettacoli, alcuni ancora sono stati attirati dall'amicizia, altri dalla ricerca di maggiori opportunità per esprimere le proprie capacità; qualcuno è venuto per mettere in vendita la propria bellezza, qualcun altro la propria eloquenza.” Parole di ieri, parole di oggi.





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