Il primo Report sulle attività e progettualità dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, istituito dal Consiglio Regionale della Campania, è stato presentato lo scorso 20 Giugno, nella sala “Caduti di Nassiriya” del Consiglio Regionale della Campania. “La risposta sanitaria alle donne che subiscono violenza nella Regione Campania. Sinergie e strategie: informazione, educazione, formazione” sono i temi che sono stati affrontati nell’iniziativa, con la partecipazione della Presidente dell’Osservatorio sul Fenomeno della Violenza sulle Donne, Rosaria Bruno, delle componenti dell’Osservatorio Maria Argenzo, Gaetana Castellaccio, Clementina Ianniello e Marianna Pignata, della Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D’Amelio, della Consigliere regionale con delega alle Pari opportunità, Loredana Raia, dell’Assessore regionale alle Pari opportunità e Formazione, Chiara Marciani, del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Rilievo Nazionale “Antonio Cardarelli”, Ciro Verdoliva, del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, del Segretario del Sindacato Unitario Giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, della Coordinatrice del Centro Dafne, attivo presso l’Aorn Cardarelli, Elvira Reale. -taglio- “Il Consiglio e la Regione hanno fatto e continuano a fare molto sul tema delle donne,” – afferma La Consigliere Loredana Raia – “… come, ad esempio, la nuova proposta di legge per il riordino di tutta la normativa, sul fondo di 5000 euro da erogare subito alle donne vittima di violenza per dare loro la possibilità di potersi allontanare da casa prevalentemente luogo della violenza subita; i tirocini formativi per poter permettere alle donne di costruirsi un’indipendenza economica e lavorativa; l’implementazione delle case rifugio e gli altri presidi e chiaramente l’applicazione della legge. Ci si sta, dunque, attivando per la costruzione di una rete inter-istituzionale, dalle forze dell’ordine ai pronto soccorso, dalle associazione alla magistratura, al fine di rispondere in modo efficace ai bisogni delle donne vittima di violenza”. Nel corso dell’incontro è stato firmato un protocollo di lavoro con l’Ordine dei Giornalisti della Campania, il Sindacato Unitario dei giornalisti della Campania, l’AORN Cardarelli – Centro Dafne per una collaborazione sinergica finalizzata alla prevenzione del fenomeno della violenza sulle donne attraverso l’informazione e la comunicazione. “L’Osservatorio – spiega la presidente Rosaria Bruno – non si è mosso su un binario preformato, ma sull’approfondimento del fenomeno. Dai dati raccolti è stato possibile non solo costruire un quadro regionale da raffrontare a quello nazionale, ma realizzare una base di -taglio2- partenza per un punto di osservazione anche internazionale. In Campania c’è ancora molto da fare visto che non tutte le strutture deputate hanno il “percorso di tutela” ma, anche perché due province, Benevento e Salerno, mancano ancora di “strutture pubbliche come le case di accoglienza per donne maltrattate”. Ricordiamo che la Campania, secondo i dati dell’Osservatorio è seconda in Italia per numero di femminicidi, un triste podio che si spera di non conquistare più nel prossimo futuro, grazie al lavoro sinergico tra le istituzioni. “Ciò che è emerso dall’indagine effettuata è che nelle strutture che presentano un percorso di tutela non c’è omogeneità nella sua organizzazione e strutturazione su tutto il territorio. Ecco perché bisogna lavorare in tal senso, affinché anche tra i 47 pronto soccorso in Campania, siano più degli attuali 12 ad attivare un percorso di tutela delle donne vittime di violenza.” - aggiunge La presidente dell’osservatorio Rosaria Bruno. Concludiamo con alcune delle cifre presentate in questo significativo e importante Report dell’Osservatorio Regionale: “… Oltre 600 le donne vittime di violenza, di queste 541 italiane, 593 quelle con un’età superiore ai 18 anni, 32 le minorenni. È questo uno dei tanti dati raccolti in Campania nel primo semestre del 2017 inerente le donne vittime di violenza refertate nei pronto soccorso regionali.”