C’è una bella notizia: vi sono tanti scrittori e il numero aumenta anno dopo anno. La cosa è molto interessante, anche in considerazione del fatto che oggi c’è un grande bisogno di manifestare le proprie idee, cosa che non tutti riescono o vogliono fare utilizzando i cosiddetti social. Un libro è altro.-taglio- È un qualcosa di intimo, di pensato e ripensato tante volte, magari scritto anni prima e poi ripreso e rivisto, allungato, accorciato, corretto: se è trascorso molto tempo dalla prima stesura alcune idee potrebbero essere cambiate in seguito a nuove acquisizioni o all’età, che porta ad avere giudizi meno radicali e più tolleranti. In ogni caso, improvvisamente lo scrittore viene colto dalla necessità di pubblicare il suo libro che sia stato scritto di getto o sia stato scritto anni prima e tirato fuori da un cassetto non fa differenza. Per soddisfare questa esigenza, però, bisogna superare alcune difficoltà. Per prima cosa bisogna trovare un editore capace che possa consigliare lo scrittore neofita sul modo migliore per promuovere il libro. Chi ha fatto un lavoro desidera avere un premio, un compenso per l’attività svolta. Per lo scrittore il compenso è il lettore, avere tanti lettori è il modo migliore per gratificare lo scrittore, ma questa cosa non capita sempre e a tutti. Il lettore odierno, è una mia impressione, è un lettore che segue molto la moda ed è facilmente influenzabile, mi riferisco alla massa non al lettore attento. Le propagande ci investono quotidianamente e continuamente con un bombardamento che ci arriva da tutte le parti, a volte ci stordiscono tanto da convincerci a fare cose o a comprare oggetti che a mente sgombra non faremmo e non compreremmo. In pratica il lettore di oggi, me compreso, a volte segue la massa. Questa cosa significa una netta riduzione della curiosità, in pratica siamo fortemente e continuamente attratti da scrittori noti che bene o male hanno raggiunto una certa fama, e trascuriamo chissà quanti scrittori esordienti o autori meno noti che con il nostro interesse potrebbero diventare famosi perché hanno capacità scrittorie e idee da comunicare. -taglio2- Se ci fate caso, spesso, quando si presenta un libro di un autore sconosciuto, le persone, i possibili lettori, alla rassegna sono veramente poche; quasi a dare per scontato che non valga la pena non solo di leggere il libro, ma anche di gratificare lo scrittore con la propria presenza. Ben diverso è quando a presentare il libro è uno scrittore famoso, anche se il libro non è niente di eccezionale. In questo caso spesso non si riesce a trovare un posto in sala, e i presenti, come si fa con i vip, cercano anche di fare una foto ricordo con l’autore. Infine un’ultima considerazione, o se volete un consiglio agli scrittori esordienti: tenete presente che oggi vanno di moda i cosiddetti gialli, meglio ancora i thriller e i noir. Rispetto al romanzo giallo il thriller è più emotivo, capace di creare ansia, paura, se non addirittura panico nel lettore. In pratica è un page-turner, un volta pagina, ossia un libro che si legge tutto d’un fiato. Altro che libro giallo dove la violenza è quasi inesistente e l’investigatore, o poliziotto che sia, generalmente è un personaggio tutto sommato normale. C’è poi il noir, romanzo nero, dove l’ambientazione e molto importante. Generalmente queste storie si svolgono nelle peggiori periferie di una grande città, e trattano di intrighi, rapine, corruzione, violenza, ecc.; mentre il protagonista spesso è un soggetto che vive ai limiti della legge o un vero criminale. I libri gialli, i thriller e i noir, hanno raggiunto una dignità rispetto al romanzo classico che prima non avevano grazie ad alcuni autori bravi e importanti che hanno elevato di molto il livello di questi libri. Allora? Se avete in mente un libro, di qualsiasi genere, pubblicatelo, prima che la voglia di diventare uno scrittore passi. Se siete lettori gratificate con la vostra presenza e la vostra lettura anche gli scrittori esordienti, potreste contribuire a scoprire un futuro grande romanziere.