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RKOMI

di Gaetano magliano

Numero 244 - Ottobre 2023

albatros-rkomi

Reduce dal successo del suo ultimo album, il cantante milanese ci racconta qualcosa in più della sua musica e ci svela il segreto del suo successo


Continua il grande momento di Rkomi, infatti l’artista milanese, ha messo a segno l’ennesima hit “Hollywood” canzone in featuring con Irama e Shablo che ci ha accompagnato per tutta l’estate. Si tratta, però, solo dell’ultimo coniglio pescato dal cilindro, infatti, l’album “No stress” primo lavoro discografico “collaborativo” -taglio- tra Rkomi e Irama sta scalando tutte le classifiche di vendita e di ascolti sulle maggiori piattaforme italiane ed internazionali. Insomma, se fino a poco tempo fa gli haters definivano questo giovane cantautore una meteora, adesso è il momento di mettere tutti a tacere poiché, proprio come ci racconterà in questa intervista, sarà un inverno ricco di sorprese. Noi di Albatros abbiamo provato a farci svelare qualcosa… “No stress” è il titolo del suo primo album collaborativo con Irama, come nasce questo progetto? Si aspettava di aver una risposta così positiva da parte del pubblico e dalla critica? “Il progetto discografico è sì tra me e Irama, ma ci tengo a sottolineare che vede la collaborazione di numerosi autori e produttori, tra cui Takagi & Ketra, Shablo, Guè Pequeno e Ernia. Detto questo, è nato tutto in maniera molto spontanea: sia io sia Filippo arrivavamo da un periodo in cui le cose andavano bene, i nostri rispettivi dischi andavano bene, eravamo felici dei risultati non solo a livello numerico, ma anche del percepito dalle persone. Questa cosa, come spesso capita, aveva creato aspettative e tensione e le abbiamo volute esorcizzare intitolando l'album ‘No Stress’. Il disco, in particolare, fotografa un momento vissuto insieme a Los Angeles, dove ci siamo trovati. La scrittura è avvenuta in modo naturale anche grazie alla condivisione di viaggi, di case e di musicisti hanno fatto nascere ‘No Stress’ prima che ci fosse già l'idea di lavorare a un disco insieme. Alla fine si è rivelato un progetto molto valido e siamo contenti che sia stato capito ed apprezzato anche dagli addetti ai lavori.” La vostra “Hollywood” quest’estate, ma ancora adesso, ha scalato tutte le classifiche. Si aspettava che la sua musica diventasse così virale? “Assolutamente no! Io ho iniziato a fare musica per me, non pensavo nemmeno di avere un gran potenziale all’inizio. Poi ho fatto ascoltare qualcosina alle persone che mi stavano attorno ed ho percepito il loro entusiasmo, in quel momento ho pensato che forse quella della musica si poteva trasformare in qualcosa di più di una passione. Per quanto riguarda la viralità delle mie canzoni devo ammettere che un grande contributo è dato dai social e dalle piattaforme di ascolto, che spesso vengono demonizzate dai miei colleghi e sicuramente sono problematiche per alcuni punti di vista, ma senza la possibilità di condivisione della musica così rapida e con un raggio così ampio sarebbe stato più complicato arrivare a così tante persone.” Con il suo album d’esordio “Taxi driver” ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere parte del mondo discografico italiano e non solo, ma c’è qualcuno che ha provato a metterle i bastoni tra le ruote? “Quanto tempo hai? – ride ndr. Mah, potrei fare una lista di nomi davvero molto e troppo lunga, ma io non mi ‘applico’ più di tanto e non l’ho mai fatto altrimenti non sarei riuscito nemmeno ad arrivare fino a qui. La cosa che mi rompe di più sai qual è? Quando vengono dette cose a caso, cioè tanto per andare contro a prescindere… hanno provato varie volte ad etichettarmi come ‘quello col fisico’ ma in molti non hanno mai preso troppo sul serio la mia musica. Non per essere presuntuoso, però i miei 7 dischi di platino per fortuna dimostrano il contrario, dimostrano che forse qualcosina la so fare. Poi magari tra due anni nessuno si ricorderà più di me, ma almeno so di aver fatto di tutto e di essere sempre un grande professionista.” Quindi ha un piano B? “Certo che ce l’ho, sarei un pazzo a non averlo. So perfettamente che tutto può cambiare in un attimo, sia in positivo sia in negativo, e a trent’anni non sono così ingenuo da farmi cogliere impreparato. Ovviamente spero di continuare così, e continuo a mettermi in discussione e a migliorare la mia musica però anche quando si raggiungono determinati traguardi bisogna mantenere testa bassa e lavorare.” Da poche settimane è ricominciato X Factor, come mai non ha voluto ripetere questa esperienza? “Onestamente un anno mi è più che bastato! Non perché io mi sia trovato male, ma il contesto televisivo non lo preferisco particolarmente. In un programma come X Factor vieni praticamente ispezionato in qualsiasi cosa tu dica o faccia, di conseguenza trovo che spesso si perda quello che è il focus centrale: la musica. Mi rendo conto, però, che fa parte del gioco… diciamo che è stato bello, i miei colleghi erano fantastici nonostante alcune discussioni, però va bene così. Al massimo spero di tornarci per esibirmi e salutare tutto l’incredibile staff che c’è dietro.” Prima ha accennato al fatto che spesso l’hanno giudicata principalmente per il suo aspetto fisico molto atletico, che rapporto ha con la sua immagine? “Il rapporto con il mio corpo non è sempre stato così sereno. Ero un ragazzino in sovrappeso, facevo sport ma non abbastanza e poi mangiavo male. Non è certo la taglia a decretare il tuo benessere profondo, ma a me non piaceva guardarmi allo specchio e notare che la maglietta stringeva o fare fatica a correre. Così verso i diciotto anni ho iniziato un percorso più serio di allenamento, una dieta, e ho perso chili. Per me era importante, una sfida con me stesso. Quindi col tempo ho imparato a piacermi, ma riconosco il fatto di averla fatta diventare un’ossessione anzi, c’è sempre quel po' di menefreghismo che mi rappresenta. Con gli anni sono riuscito a far salire la mia immagine a un livello superiore, ma non è il primo pensiero quando esco di casa. Capita ancora di essere un po’ ‘allo sbando’ da quel punto di vista, ma per me non è così male, ora la vivo con serenità. E poi quando sono più in forma, quando sto bene, ne beneficia tutto, anche la voce.” Ha dichiarato che per questo inverso le sorprese non sono finite… cosa dobbiamo aspettarci? “Se lo dicessi non sarebbero più sorprese! Diciamo che mi vedrete fare qualcosa per la prima volta… e altro non aggiungo. Poi ovviamente sarò in tour in giro per l’Italia, insomma saranno dei mesi impegnativi, ma non vedo l’ora di trovarmi in questo caos!”

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