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Promuovere la lettura

di Alfredo Salucci

Numero 247 - Febbraio 2024

Oggi i libri non mancano, forse ce ne sono anche troppi. L’amore per la scrittura sembra quasi una malattia infettiva. Tutti pensano di avere qualcosa da raccontare e da lasciare necessariamente ai posteri


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Nei mesi di dicembre e gennaio oltre a santificare le feste si cerca anche di promuovere la cultura, così molte associazioni propongono in questi periodi incontri intellettuali.-taglio- La cosa mi ha sempre attratto, così, come ogni anno, ho assistito alla presentazione di libri, partecipato a incontri con l’autore, e sono stato anche un attento uditore di esperti di storia che hanno narrato con slancio il glorioso passato del paese che li ospitava. In pratica ho trascorso molte ore ad ascoltare anche interventi di personaggi accreditati, che non sempre, però, sono stati all’altezza della loro fama. Qualcuno di loro, poi, poco rispettoso dei presenti e degli organizzatori dell’evento, ha anche saltato l’impegno preso giustificandosi, come si usa oggi, con la solita frase stereotipata: “per sopraggiunti e indifferibili impegni”. Ho comprato tutti i libri presentati, perché così si fa. Il modo di gratificare l’autore è quello di comprare il suo libro, anche se in quelle pagine si troverà poco di interessante. Oggi i libri non mancano, forse ce ne sono anche troppi. L’amore per la scrittura sembra quasi una malattia infettiva. Tutti pensano di avere qualcosa da raccontare e da lasciare necessariamente ai posteri. A mancare, però, sono i lettori. Da una statistica relativa all’anno 2022 si apprende che il numero di persone, a partire dai sei anni di età, che hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno per il gusto di leggere, e non per motivi scolastici o professionali, è pari al 39,3%. È evidente che non siamo dei grandi lettori e sono molti i Paesi che ci superano, a cominciare dall’India.
In questi incontri sono stato colpito da alcuni aspetti che anno dopo anno si sono evidenziati sempre più. Mi è capitato anche di assistere al cambio del tema da trattare, dopo aver osservato la sala quasi vuota e l’assenza di giovani. Così al posto di parlare della bontà del libro e delle qualità del suo autore ci si è chiesto perché la sala fosse quasi vuota e mancassero i giovani. In queste situazioni si salvano solo gli organizzatori per lo sforzo che fanno per preparare al meglio l’evento, spesso senza mezzi e senza aiuti da parte delle istituzioni, alle quali frequentemente sono costretti a mendicare uno spazio per realizzare l’incontro. I motivi addotti dagli amministratori per la poca collaborazione sono sempre gli stessi: la mancanza di personale, -taglio2- il costo dello straordinario, le spese per illuminare, riscaldare e pulire i locali, cosa che non tutti i Comuni, sempre per ragioni economiche, possono permettersi. Così, sale belle e attrezzate per le conferenze restano chiuse al pubblico proprio per eventi culturali.
Altro aspetto che emerge in questi incontri, come accennato, è la mancanza di giovani. Il loro interesse è altrove. Nonostante gli sforzi per richiamare la loro attenzione, la presenza di giovani, anno dopo anno, è sempre più ridotta. Perché? E perché leggono poco?
Alcuni pensano che i giovani non hanno tempo, giacché impegnati a fare altro tra televisione, internet e telefonino o, meglio ancora, a sostare per ore sui social media. Altri pensano che la loro mancata partecipazione sia da addebitare al costo eccessivo dei libri. In questo caso, però, il rimedio ci sarebbe: andare più spesso nelle biblioteche, acquistare libri usati, o comprarli in edizione economica. Gli osservatori più pragmatici o, se volete, più ironici, ritengono che i giovani non si avvicinino a questi eventi e non leggono perché oltre a non essere abituati a leggere anche se leggessero non capirebbero niente. In pratica hanno un livello culturale è così basso da non consentire loro la comprensione di un testo anche semplice. Ma ci potrebbe essere, secondo il mio modesto parere, anche un’altra motivazione: tra i tanti libri pubblicati non è sempre facile, anche per un lettore esperto, trovarne uno veramente bello per soggetto e scrittura, e la cosa diventa quasi impossibile per un lettore neofita o inesperto che si troverebbe tra le mani solo fogli stampati. In ogni caso, promuovere la cultura è sempre un bene.





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