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Per sempre Shakespeare

di Per sempre Shakespeare

Numero 246 - Dicembre-Gennaio 2024

Incontriamo l’attrice e regista Nadia Baldi per scoprire di più sull’interessante progetto che legherà al cinema il drammaturgo inglese alla città di Napoli


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Presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma “Shakespea Re di Napoli”, il film di Ruggero Cappuccio e Nadia Baldi è tratto dallo spettacolo teatrale di Cappuccio, prodotto da Teatro Segreto e Arti Magiche, con il sostegno di Film Commission Regione Campania. -taglio2-Siamo nei primi anni del Seicento. Il protagonista, Desiderio, torna a Napoli scampando ad un terribile naufragio e ritrova il suo caro amico Zoroastro. Gli racconta della sua vita a Londra e del suo rapporto con il Bardo, che ne ha fatto il più grande interprete dei suoi personaggi femminili. Straordinarie le due lingue del racconto, quella del teatro elisabettiano e quella della Napoli barocca, fatte di suoni, evocative, per rappresentare amore, bellezza, genio e morte. Nadia Baldi, regista, attrice, produttrice, direttore artistico, didattico e organizzativo di svariati festival come Segreti d’Autore e Campania Teatro Festival, fondatrice della casa di produzione cinematografica Visioni Segrete e della casa editrice Scritture Segrete assieme a Ruggero Cappuccio, racconta ad albatrosmagazine la sua nuova regia, mentre è già al lavoro per il suo prossimo film, vulcanica, sempre ispirata a cercare la bellezza nell’arte.
“Shakespea Re di Napoli”, pluripremiato testo di Ruggero Cappuccio, dopo 30 anni è ancora il lavoro teatrale più longevo in Italia e all’estero, rappresentato dal 1994 ad oggi: come nasce l’idea di farne un film? “È un’operazione alla quale pensavamo già da tempo, era nei nostri desideri. Il cinema è una nostra necessità. La narrazione teatrale era già cinema: Desiderio e Zoroastro parlano del Globe Theatre, dell’audizione alla corte del re di Napoli, del Carnevale… Anche “Paolo Borsellino Essendo Stato”, libro e monologo teatrale, è stato docu-fiction della Rai: la scrittura di Cappuccio è anche cinematografica”. Come è stato accolto il film alla Festa del Cinema di Roma? “Benissimo! Siamo molto felici. Il film è piaciuto anche al pubblico che lo ha visto il giorno dopo l’anteprima. È un film atipico, richiede impegno, in un’epoca di ricerca del consenso in cui nessuno vuole più impegnarsi, neanche a teatro. Noi siamo mossi da un’urgenza poetica”. Shakespeare, durante il Carnevale, a Napoli, scopre un bellissimo giovane saltimbanco, Desiderio: lei ha incontrato allo stesso modo misterioso, magico, Emanuele Zappariello, che nel film interpreta il giovane Desiderio…-taglio2- “È accaduto realmente uno strano fatto. Facevo i sopralluoghi a Portici, quando in una sala vedo un ragazzo con mascherina e occhiali, la testa nel computer. Mi giro d’istinto e gli chiedo di farsi vedere. È stato anche molto bravo nel ruolo di Desiderio. Poi scopro di averlo già notato quattro anni fa, quando ero a Caserta per girare “Ferdinando”: lo presentai scherzando alle mascherine – sembrava proprio Ferdinando!”. Il film si avvale di un cast straordinario, e molti degli interpreti hanno già lavorato con lei. Come mai questa scelta? “Lavoro con gli stessi attori perché insieme concepiamo una poetica, un grande scambio. Per trovare le giuste location abbiamo impiegato mesi. Abbiamo scelto poi la spiaggia della Marinella di Palinuro, il Real Albergo dei Poveri, la Reggia di Portici, per la quale ringrazio il direttore del Dipartimento di Agraria Danilo Ercolini”.
Il tutto condito dalla splendida colonna sonora è di Ivo Parlati e Marco Betta… “Con Ivo lavoriamo insieme a tanti progetti, c’è grande sintonia. È un musicista e compositore di una sensibilità particolare, in connessione con l’esigenza della scrittura, del regista. Marco Betta, sovrintendente del “Massimo” di Palermo, ha già scritto diverse opere liriche, lavori di teatro musicale e colonne sonore per i film di Roberto Andò. Ho già collaborato con lui per il film “Veleni”. Per le opere liriche sono aiuto regia. La musica è per me è elemento primordiale, liberatorio. Tutto ciò che ha a che fare con la letteratura è musicale. Ho scritto “La morte della bellezza”, voci in concerto per Giuseppe Patroni Griffi, e “Rumore di fondo”, con musiche dal vivo e il docu-film “Autobus Numero 2857”, con Vinicio Marchioni, registrato con musicisti dal vivo”. Come fa a cimentarsi con tanti progetti? “Sono un’entusiasta! Da ex-sportiva, prendo tutto come una gara per vincere. Alla base c’è l’innamoramento per il mio lavoro. Il mio sodalizio con Cappuccio, il teatro, il Festival del Cilento… tutto è nutrimento. Ho grande passione, amo avere a che fare con l’umanità.”





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