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Odettissima

di Giuseppe Catapano

Numero 244 - Ottobre 2023

L’Italia del judo è riuscita in una nuova impresa grazie alla grande prova di una delle sportive più amate del team Italia. L’atleta azzurra si racconta in questa intervista dopo il podio di Baku


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Odette Giuffrida. Cercate di memorizzare bene questo nome anche se non siete dei veri e propri appassionati di arti marziali. Perché? Questa ragazza sta facendo la storia del judo italiano al femminile; facciamo un passo indietro…-taglio- Odette Giuffrida nasce a Roma nel 1994, comincia a praticare judo all'età di sei anni, appassionandosi alla disciplina grazie al fratello Salvatore. Odette si è formata, tra i 6 ed i 17 anni, presso il Talenti Sporting Club e risale al 2009 il suo esordio a livello internazionale nella categoria cadetti vincendo l'oro nei Campionati Europei e alle Olimpiadi Europee e l'argento ai Campionati Mondiali. In pochi anni è riuscita a dimostrare di essere una promettente judoka e così nel 2011 entra a far parte del gruppo sportivo dell'esercito italiano, continuando a distinguersi a livello Europeo e mondiale nelle categorie giovanili fino ad arrivare pochi anni dopo alle olimpiadi di Rio del 2016 dove ha ottenuto una medaglia d'argento nella categoria 52 kg. Da quel momento “a star is born” la nazionale italiana si è resa conto del grande potenziale acquisito all’interno del team grazie alla presenza di Odette, infatti ha continuato a raccogliere consensi e medaglie: ai campionati europei di judo di Praga 2020 ha vinto la medaglia d'oro nella categoria -52 chilogrammi; il 25 luglio 2021 alle olimpiadi di Tokyo ha conquistato la medaglia di bronzo nella stessa categoria diventando così la prima atleta europea di questa disciplina a vincere due medaglie in due diverse edizioni dei Giochi olimpici. L’ultimo traguardo di una carriera che è già storia del judo italiano, Odette Giuffrida lo ha raggiunto sul tatami dell’Al Attiyah Arena di Doha, teatro dei campionati mondiali ottenendo la medaglia di bronzo, incamerando punti preziosi per il ranking di qualificazione per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Partiamo subito dall’ultima medaglia di bronzo ottenuta a Doha, com’è stato riuscire ancora una volta a salire sul podio? “Sarò scontata ma vincere è sempre bello! Essere riuscita anche stavolta a conquistare il podio mi rende estremamente orgogliosa del lavoro fatto da me e da tutto il mio staff. Inoltre, questa vittoria mi ha particolarmente commosso essendo riuscita a mantenere una promessa fatta a mia nonna che purtroppo non c’è più. Lei mi diceva sempre che non fosse importante il colore della medaglia se nelle gare ci mettevo tutto il mio cuore; ed è proprio così… -taglio2- nella mia carriera non ho vinto tanti ori ma so di aver raggiunto dei traguardi importanti!” Non avrai molte medaglie d’oro, ma stai scrivendo la storia del judo italiano competizione dopo competizione… “Di questo ne sono consapevole, per questo celebro qualsiasi vittoria con gioia infinita. Nella mia vita non avrei mai immaginato di finire a fare la judoka professionista di conseguenza qualsiasi obiettivo raggiunto è importante specialmente se dietro c’è grande sacrificio e determinazione. In uno sport come questo non è possibile lasciarsi andare a troppe distrazioni, quindi una volta che hai deciso quale sia il tuo obiettivo per raggiungerlo devi sudare davvero!” Ti stai preparando alle tue terze Olimpiadi, quelle di Parigi 2024, cosa ti aspetti da questa competizione? “Probabilmente questi saranno gli ultimi giochi olimpici ai quali parteciperò non essendo più una fanciulletta – ride ndr. – quindi nonostante le ore di allenamento e tutta la preparazione prevista per quella data e le varie competizioni il mio obiettivo principale sarà godermela dal primo all’ultimo istante. Vorrei provare a vivere questa Olimpiade senza quella pressione soffocante del dover vincere, io il mio l’ho fatto… non devo dimostrare niente a nessuno e se riesco ad ottenere un’altra medaglia sarà solo l’ennesimo tassello positivo da aggiungere alla mia vita ed al mio sogno!” Se non fossi diventata una judoka professionista ora saresti? “Non ne ho la più pallida idea! Ho iniziato arti marziali da piccolissima e seppur non immaginavo potessi arrivare a questi livelli, nella mia testa la priorità è sempre stata data a questo sport quindi non ho mai pensato ad un’alternativa. Sono una persona molto testarda quindi se mi metto in testa qualcosa difficilmente cambio strada!”





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