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“Non perdeteci di vista!”

di Angelo Luongo

Numero 177 - Maggio 2017

I Soul Food stanno alla musica, come il jazz sta a Louis Armstrong. Appena si ascolta un loro brano è impossibile non restare totalmente incantati dalla bravura di questo trio


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Leggerezza sublime ed immensa passionalità sono i tratti che contraddistinguono i Soul Food, gruppo di amici prima e di musicisti poi. La voglia di esprimersi è alla base dei loro progetti, dal taglio moderno e dal sound “Pop-dance frizzantino”, come si legge sulla loro biografia. Napoletani d.o.c., innamorati della napoletanità e di tutto ciò che concerne la tradizione partenopea, il terzetto stabiese fa della musica il proprio “cibo dell’anima” e guai a soffocargli questa vitale passione! Un gruppo, quello di Francesco, Simone e Carmen, in continua ascesa, che si sta affermando in primis nella scena campana, e poco alla volta in tutta la Penisola. Attualmente sono impegnati con la promozione del loro ultimo singolo “Mente cuore/Chesta sera”, e viste le premesse, sono destinati a lasciare il segno!

Soul Food, da dove viene questo nome?

“Il nome Soul Food nasce, come si può intuire, dall’omonimo film, che tratta della storia di una nonna che teneva unita la propria famiglia – di colore – attraverso il cibo. Il nostro nome si riconduce proprio al fatto che il nostro ‘cibo dell’anima’, come letteralmente si traduce quest’espressione, è la musica: noi viviamo perché ci nutriamo quotidianamente di musica ed è questo poi che ci tiene uniti.” -taglio- Cosa vi unisce dal punto di vista musicale?

“Beh, a parte le tre differenti età – c’è il ‘vecchietto’, il giovane e la bambina -, anche i generi sono differenti: Francesco ricopre la parte più standard, black-soul della musica sia italiana che internazionale, io (Simone) e Carmen, da bravi ‘pivellini’ (ridono, ndr) ci dividiamo la parte più attuale tuttavia, come diciamo sempre, mangiamo musica, siamo onnivori di generi e ci piace sperimentare dalla a alla z, dal vintage al moderno, senza distinzione.”

Vi definite cantanti-vocalist, spiegateci meglio….

“È una definizione cui teniamo molto: per noi il cantante inteso come vocalist è un interprete che propone qualsiasi tipo di musica, che sia pop, vintage o dance, sempre nella maniera ‘soul food’ e soprattutto dal taglio moderno, che è quello che maggiormente ci contraddistingue.”

Di taglio moderno è anche l’ultimo progetto che avete postato sui vostri profili social…

“A dirla tutta, è un progetto che sta riscuotendo abbastanza successo perché in soli tre giorni ha raggiunto cinquantamila visualizzazioni, il che non è poco considerato che al giorno d’oggi le pubblicazioni sui social si possono tranquillamente incentivare con sponsorizzazioni. Siamo molto soddisfatti di come sta -taglio2- andando. Siamo partiti da una canzone che qualcuno definirebbe ancora neomelodica ma che è entrata a far parte ormai dei classici, ‘Mente e cuore’, unendola con un’altra, ‘Chesta sera’, entrambe di Nino D’Angelo. Tramite un’orchestra ad archi abbiamo cercato di farle diventare ‘Disney’, fortunatamente a quanto pare ci siamo riusciti…”

Quali sono i vostri artisti di riferimento nel panorama internazionale e come riuscite a condensare i vostri gusti musicali?

“Beh, sicuramente la nostra concezione di trio vocale nasce dall’esigenza di esaltare le doti canore di ogni singolo elemento, prendendo spunto da grandi chansonnier, come: Aznavour, Nat King Cole, Ella Fitzgerard. Tentiamo sempre e comunque di unire i nostri differenti gusti musicali senza tuttavia mai snaturarci, sempre nella concezione di cantanti come vocalist e tentando di proporre i grandi temi della storia della musica aprendo una finestra temporale che può partire anche dalla disco music degli anni ‘70/’80 e arrivare fino ai giorni nostri.”

Quando sarà possibile vedervi dal vivo?

“Per fortuna facciamo davvero tante esibizioni! Il modo migliore per essere sempre aggiornati, è seguire la nostra pagina Facebook, costantemente aggiornata su tutti i nostri live!”





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