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Nino Migliori

di Joanna Irena Wrobel

Numero 190 - Luglio-Agosto 2018

Un anticonformista irriverente, uno sperimentatore curioso, che non esita mai di lasciare (continuamente) una strada vecchia per una nuova: Nino Migliori


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Un anticonformista irriverente, uno sperimentatore curioso, che non esita mai di lasciare (continuamente) una strada vecchia per una nuova: Nino (Antonio) Migliori (Bologna, 1926) sin dagli esordi, si presenta come una figura atipica e tellurica. Un vero architetto della visione fotografica, un innovatore dall’animo sensibile, Migliori usa l’immagine fotografica come materia prima per creare i propri sogni visivi. Il folgorante incontro dell’artista bolognese con la fotografia avviene nel 1948. I primi approcci sono nel segno del realismo. Scatti, che danno la concretezza alla vita quotidiana, all’ambiente familiare, alle atmosfere del tempo. Un insieme di immagini, che vanno a formare una sorta di inventario visivo delle persone, dei gesti, dei riti, delle abitudini consolidate. -taglio- Un tentativo di avvicinamento alla corrente americana di “straight photography”: foto pure ed essenziali, senza nessun filtro, né tecnico, né mentale. Tutta l’attività artistica di Nino Migliori, la costante ed intensa attività di ricerca, si sviluppa su differenti canali paralleli, caratterizzati da continua sperimentazione, che spazia dalla fotografia formalista a quella realista, prediligendo sempre più nuovi temi, soggetti, motivi, che in linea di massima continueranno a contraddistinguere il lavoro del fotografo bolognese sino ad oggi. Il tratto fondamentale della sua indagine è il progressivo mutamento del linguaggio, che viene affiancato dall’uso di materiali nuovi e sempre più complessi mezzi espressivi. Il filo narrativo corre dai “racconti della realtà”, passando alla “sperimentazione del mezzo”, fino alla grande produzione intorno alla polaroid e alle installazioni, per soffermarsi infine sui concetti di “materia e ricordo”, intesi come due poli opposti e intercambiabili. I modi di esprimersi si declinano in varie maniere, sempre inusuali e innovative, trovando nuove definizioni come Ossidazioni, Pirogrammi, Ellogrammi, Lucigrammi, Idrogrammi o semplicemente, Fotogrammi: tecniche inventate da Migliori, che contemporaneamente vengono affiancate da foto realiste con una particolare idea di racconto in sequenza. Tecnica e concetto, progettazione e ricerca, ne fanno uno dei più interessanti autori post Bauhaus della fotografia internazionale. Le prime serie dal forte sapore neorealista (Gente del Sud, Gente dell’Emilia), raccontano -taglio2- l’Italia degli anni Cinquanta, mentre un’altra serie intitolata “Muri”, mostra tendenze di forte contatto con la contemporanea ricerca pittorica di area puramente informale. Migliori vive nel suo tempo, che assimila e documenta. Non si sottrae a nessun dibattito artistico, anzi, spesso lo provoca... Il sentiero di ricerca si snoda sempre intorno alla possibilità di realizzare immagini e narrazione con la luce. Spesso il procedimento è più importante del risultato finale. E’ una sorta di procedimento alchemico, nel quale la materia scelta, si trasforma in qualche cosa d’altro, inaspettato. Nell’ultimo ventennio, la produzione di Nino Migliori, si arricchisce di numerose installazioni, costituite da centinaia di foto di recupero, rifiutate o mai ritirate da laboratori fotografici, che il fotografo raccoglie da anni. La progettualità, fondamentale in ogni suo lavoro e la necessità di praticare strade nuove per superare la ripetizione di uno stesso stilema, portano l’artista a realizzare dei lavori unici. Le opere, sovente, necessitano di strumenti costruiti ad hoc o di mezzi tecnici particolari, come innovativi punti luce con i quali realizza le immagini “a lume di candela”. Migliori, ogni volta, sorprende nella sua vulcanica vivacità, di artista e di docente universitario. Ma prima di tutto, colpisce in lui l’assoluta coerenza, creativa e mentale, che in tanti anni di lavoro ha saputo dimostrare esercitando la sua intelligenza pronta e acuta, sempre in nome dell’Arte... quella vera e straordinaria!


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