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LORENZO INSIGNE

di Laura Fiore

Numero 244 - Ottobre 2023

La nuova stagione sportiva è iniziata, noi di Albatros abbiamo incontrato uno dei calciatori italiani più amati di sempre impegnato al secondo anno con una squadra oltreoceano


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È stato la bandiera della squadra campione d’Italia in carica: Il Napoli. Lui, napoletano di nascita è attualmente un attaccante del Toronto FC, anche se come sappiamo ha legato tutta la sua carriera principalmente al Napoli, club in cui è cresciuto calcisticamente e con cui ha vinto due Coppe Italia (2013-2014, di cui è stato capocannoniere a pari merito con altri giocatori, e 2019-2020) e una Supercoppa italiana (2014). -taglio- Lorenzo Insigne, ha anche vinto un campionato di Serie B (2011-2012) con la maglia del Pescara, quando a soli vent’anni ha iniziato a far parlare di se ottenendo anche la prima convocazione con la nazionale italiana Under-21 team col quale è stato vice-campione d'Europa di categoria nel 2013, mentre con la nazionale maggiore ha partecipato al campionato del mondo 2014, al campionato d'Europa 2016 e al campionato d'Europa 2020 riuscendo poi finalmente ad ottenere il gradino più alto del podio vincendo con la nazionale italiana il Campionato Europeo contro l’Inghilterra nel 2021. Da quando vive dall’altra parte dell’oceano ha “ricominciato” una seconda fase della sua vita, proprio come ci racconta in questa intervista, noi di Albatros l’abbiamo incontrato durante le sue vacanze campane per farci raccontare come sta andando l’esperienza canadese. Ciao Lorenzo, stai trascorrendo le tue vacanze nella tua bella Napoli, cosa ti era mancato di più dall’ultima volta che sei tornato a casa? “Ogni volta che torno mi rendo conto che la mancanza più grande è quella della famiglia, nonostante abbiamo la possibilità di sentirci ogni giorno non è la stessa cosa, quindi ogni volta che torno cerco di trascorrere quanto più tempo è possibile con loro e quasi sempre si mangia! – ride ndr. – da buoni napoletani ogni occasione è buona per far festa!” A breve dovrai tornare in Canada, è trascorso un anno dall’inizio di questa nuova esperienza, come sta andando? “A Toronto mi trovo molto bene, quindi posso dire che è stata una scelta giusta. Certamente, all’inizio è stato complicato abituarsi ad uno stile di vita completamente diverso dal nostro, nonostante tutte le persone che ho incontrato qui hanno accolto me e la mia famiglia in maniera splendida, però adesso mi sono più o meno abituato…anche se la mia italianità e sempre molto visibile!” Invece con la squadra com’è andata? “Beh, era da tempo che non mi ritrovavo ad essere ‘quello nuovo’ in squadra e non ti nascondo che ero un po' preoccupato al mio arrivo, specialmente perché il mio trasferimento a Toronto era stato sponsorizzato parecchio ed avevo il timore che i miei compagni di squadra potessero vedermi come il fenomeno che arriva e si atteggia a grande campione. Per fortuna non è stato così, ma devo dire che per evitare che qualcuno potesse avere questo ‘pregiudizio’ nei miei confronti ho lavorato il doppio di chiunque altro proprio a voler dimostrare che ero lì per giocare davvero a calcio e non per ‘prendere la pensione’ come molti giornalisti italiani hanno scritto alla mia partenza.”-taglio2- A proposito dei giornalisti, ne hanno scritte di ogni sul tuo conto specialmente quando poi il tuo Napoli è riuscito a conquistare lo scudetto tanto atteso. Come sei riuscito a gestire negli anni questo rapporto? “Questa è una delle cose che non mi manca per niente da quando vivo in Canada! Hai detto bene, ne hanno scritte tantissime di cose sul mio conto e spesso notizie non vere. Per fortuna ho un carattere abbastanza forte e quindi non mi sono mai lasciato influenzare troppo dai vari articoli e dalle varie teorie su di me e sul mio gioco, però immagina quanto sia stato difficile, specialmente nei miei anni a Napoli, svegliarsi ogni giorno e leggere articoli nei quali si diceva che con me in squadra il club non avrebbe mai potuto raggiungere determinati risultati… diciamo che non è proprio il massimo. Per quanto riguarda lo scudetto, tutto ciò che avete letto non è vero. Io sono un grande tifoso e la mia unica squadra è il Napoli, non ne ho mai fatto mistero di questo. Quando siamo riusciti a vincere la scorsa stagione sportiva io sono stato di quelli che è sceso in strada a festeggiare, anche a Toronto c’è una folta comunità di napoletani. Ho gioito come tutti e mi sono congratulato con tutto lo staff. Se il Napoli vince, con o senza di me, io sono felice!” Cambiando discorso, sei anche molto impegnato nel sociale, infatti negli anni hai preso parte a diversi progetti di beneficenza sia sul territorio campano che non, raccontaci qualcosa di più… “Sì, credo che chiunque nella mia posizione debba aiutare. In generale non amo rendere pubblico il mio impegno nel sociale, la trovo una cosa di cattivo gusto, non ho bisogno di dire che poi ho fatto questo e ho fatto quello. Anche quando non ero ‘Lorenzo Insigne’ nel mio piccolo ho sempre cercato di aiutare la mia comunità, la mia famiglia mi ha insegnato ad essere generoso e non voltare mai le spalle a chi ha bisogno. Sono grato di poter condurre una vita agiata e di aver fatto della mia più grande passione una professione e per questo il minimo che io possa fare è aiutare gli altri.” Tra pochi giorni ripartirai, cosa metti in valigia questa volta? “Da buon napoletano devi sapere che ogni volta che torno porto con me una valigia quasi vuota e vuoi sapere il perché? Mia madre mi riempie di cibo! Casomai dovessimo sciuparci!” Grazie Lorenzo ed in bocca al lupo per questa nuova stagione sportiva. “Grazie a te! E sempre forza Napoli!”





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