logo-editoriali

Il coraggio di far festa

di Pasquale Matrone

Numero 247 - Febbraio 2024

L’ignoranza è cattiva. E può essere divisa in tre categorie. La prima è quella ‘inconsapevole’, della seconda fanno parte coloro che, non avendo ricevuto adeguata alfabetizzazione strumentale, non sanno leggere e, di conseguenza, ignorano le tragedie che insanguinano il mondo; ad essi, vanno sommati, poi, gli analfabeti spirituali provenienti da contesti familiari degradati. La terza è la peggiore, la più cattiva: quella a cui appartengono “omuncoli” che, pur sapendo di fare una cosa sbagliata, per indole e vocazione delittuosa, scelgono di unirsi alla cricca dei fuorilegge e dei probabili futuri assassini


albatros-il-coraggio-di-far-festa

Il solito buonista, bugiardo e, solo per caso, sino ad oggi mai direttamente colpito da tragedia alcuna, dirà: “Sparano? Ma è festa! Che male c’è?” E, con sbandierato disappunto, esprime biasimo per quanti, invece, si sforzano di porre almeno un argine all’ignoranza, all’egoismo e all’indifferenza che i botti scagliati contro il cielo celano dietro il loro osceno e insensato fragore. -taglio- Pistolettate per dire: esisto, conto, comando; saluto l’anno con le pallottole; lancio sulla strada un petardo gigante, degno di un vero boss; e non ho colpa se qualcuno crepa o perde una mano raccogliendo una bomba inesplosa… L’ignoranza è cattiva. E può essere divisa in tre categorie. La prima è quella ‘inconsapevole’: riguarda i bambini non ancora in grado di capire e quanti soffrono di congenito difetto mentale… Della seconda fanno parte coloro che, non avendo ricevuto adeguata alfabetizzazione strumentale, non sanno leggere e, di conseguenza, ignorano le tragedie che insanguinano il mondo; ad essi, vanno sommati, poi, gli analfabeti spirituali provenienti da contesti familiari degradati. La terza è la peggiore, la più cattiva: quella a cui appartengono “omuncoli” che, pur sapendo di fare una cosa sbagliata, per indole e vocazione delittuosa, scelgono di unirsi alla cricca dei fuorilegge e dei probabili futuri assassini. Per lo più, questi individui ottusi e malnati agiscono con protervia solo per esibire “attributi” che, in realtà, sanno di non avere. -taglio2- Si illudono, così, di mascherare la loro congenita impotenza, maneggiando botti sempre più vigorosi e “virili”. Anche se, senza rendersene conto, ottengono l’effetto opposto, svelando in pieno la grigia realtà della loro difettosa e irreversibile condizione. Più il boato è forte, dunque, più la virilità scarseggia. Ma serve veramente a qualcosa sparare a Natale e a Capodanno? Non sono già troppe, ogni giorno, le deflagrazioni che assordano la terra? Con quale coraggio si decide di farlo, quando, nel mondo, sono ancora in tanti a morire, a breve distanza dal chiasso indecente dell’inutile baldoria? La gente che soccombe a causa della guerra è martire di una tragedia inevitabile, che soverchia le forze di cui dispone. Quelli che, invece, perdono la vita per un gesto imbecille sono vittime due volte. Chi ha la tracotanza di sparare, perciò, nonostante il quotidiano tragico scenario offerto dai mezzi di comunicazione alla vista di tutti, oltre a essere malvagio, è anche, e soprattutto, un autentico idiota.





Booking.com

Booking.com