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Continuando a sperimentare

di Antonino Ianniello

Numero 247 - Febbraio 2024

Radici blues-jazz condite da tanta contaminazione: questa la ricetta del successo del poliedrico musicista Matteo Fioretti


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Estroverso e con un’anima particolarmente duttile, Matteo Fioretti, conosciuto anche come Syd Riley, può ampiamente definirsi ‘artista trasversale’. Ama, infatti passare tranquillamente da un genere all’altro: dal Blues alla Musica Sperimentale, dal Free Jazz al Minimalismo, -taglio- dall’improvvisazione alla Psichedelia passando per il Rock attraverso la Musica Concreta. Il musicista dribbla i generi affrontandoli … anche perché, saggiamente, ritiene che tutto è musica e nulla è dato per scontato. Da qui la sua trasversalità musicale. «Essere trasversali, ritiene il musicista pugliese … nato a Foggia nel maggio del 1982, non è essere indecisi, ma molto semplicemente significa mettere in piedi un progetto che possa abbracciare tutta la musica.» Ma può anche denunciare la non precisa ‘identità’ musicale … anche per sua scelta. Matteo Fioretti, però non se ne fa un problema e continua con estrema forza e decisione, unitamente alla immensa capacità creativa e qui bisogna dire che in un progetto di elettronica è riuscito a far ‘suonare’ persino delle semplici stampanti … ma quanta genialità! Il compositore foggiano, ha diverse produzioni: nel 2013 sforna il suo primo album: ‘Seven’, nello stesso anno esce il secondo: ‘Nature’. In questi due album suona chitarra classica, chitarra acustica, chitarra elettrica, chitarra synth, basso elettrico, percussioni, tastiere e sintetizzatori della Korg, il mitico piano Fender Rhodes, flauto traverso e voci. nel 2014 pubblica l’EP ‘Tommy Revival’. Seguiranno, poi, i singoli ‘Lago di Costanza’ (2017). Nel 2017 esce prepotentemente con la sua anima rock-blues, mettendo in piedi un trio blues psichedelico: ‘Syd Riley and The Bad Trip’, con cui realizza, nello stesso anno, un tour. Nel 2021, poi, realizza altri due singoli; ‘For Nadia Campana’ e ‘Chocolate Dreams’. Chitarrista, cantante, compositore, studia con nomi illustri del panorama musicale internazionale ed è stato ideatore, fondatore e docente della Harlem School Of Music, istituto di formazione musicale. Vivendo tra Napoli, Roma e Bologna, si è dedicato allo studio del Jazz, del Blues e della ‘Musica d’Avanguardia.’-taglio2- Tiene master class sulla musica blues, affrontando gli aspetti storici e sociologici della cultura afroamericana, concetti d’improvvisazione e proponendo approfondimenti sulle tecniche d’esecuzione dei diversi stili di blues. Cofondatore della ‘Harlem Blues Band’, ha partecipato a numerosi festival internazionali di musica blues, jazz e di arte contemporanea e dal 2021 è direttore artistico e art director del ‘Feo Fest’ (Benevento), festival delle arti performative contemporanee. Come nasce la tua passione per la musica e quando diventa sperimentazione? «Come non subire il fascino dell’imprevedibile. Durante il mio periodo romano ho frequentato i centri nevralgici dell’arte e della musica contemporanea. Gallerie, accademie, club, atelier, mostre, studi e laboratori di ogni tipo lanciavano impulsi e sollecitazioni accattivanti. Per la prima volta vedevo da vicino i luoghi dove maturano visioni alternative della musica pur affondando le radici nella tradizione. Il mio desiderio irrefrenabile anti-convenzionale e sperimentale stava lentamente prendendo forma, il terreno era fertile e permeabile.» Quali sono i tuoi progetti futuri? «Ho programma la Produzione in studio dell’album ‘Syd Riley & The Bad Trip’ in duo con Antonio Cicoria, batterista jazz e compositore. Verranno proposte composizioni originali e rielaborazioni incentrate su tematiche hard blues, psichedeliche e contemporanee, linguaggi e attitudini tipici dell’interplay jazz … di seguito un tour estivo con la Harlem Blues Band in collaborazione con artisti rhythm and blues di respiro internazionale. La produzione di uno spettacolo per la celebrazione dei cinquant’anni di ‘The dark side of the moon’, capolavoro discografico dei Pink Floyd … e curare la direzione artistica della III edizione del Feo Fest - Festival delle arti performative contemporanee. Nel frattempo sta per uscire con la ‘Syd Riley and The Bad Trip’ il nuovo disco che si chiamerà ‘Le Cinque stagioni’»





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