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Web reputation

di Paola Ratti

Numero 211 - Giugno 2020

Intervista a Raffaele Corazzi, CEO di DigitalLex, agenzia specializzata nella cura della reputazione on-line, oggi più che mai importante


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Il nostro lavoro, anche per via dell'emergenza sanitaria e del lockdown, si svolge sempre più spesso in modalità smart e da remoto. Questo ha amplificato l'importanza della dimensione on-line e del nostro rapporto con essa, quindi è fondamentale avere la giusta immagine e reputazione. -taglio-Per tutelarle esistono anche delle agenzie, come DigitalLex, giovane brand nato un anno e mezzo fa, i cui servizi sono sempre più richiesti da aziende (dalle piccole alle più grandi, sia pubbliche che private), ma anche da influencer e personaggi noti. Ci siamo fatti raccontare dal CEO Raffaele Corazzi qualcosa in più della loro attività. Cos’è la reputazione on-line? “È il nostro biglietto da visita, ciò che appare sul web ed è a noi riferito. In altre parole: è quello che la gente saprà di noi. È la nostra immagine pubblica, notizie vere o false che siano, recenti o ormai appartenenti al nostro passato più remoto. Infatti, tutto ciò che di noi è riportato nel web ci seguirà per tutta la nostra vita!” Come mai avete deciso di specializzarvi proprio in questo settore, fondando DigitalLex? “Il brand DigitalLex nasce dalla consapevolezza che noi siamo ciò che internet dice su di noi. Un curriculum, un articolo da noi scritto, la nostra esperienza scolastica, la nostra immagine sui social, l’appartenenza ad un’associazione, ecc. Alcuni anni fa abbiamo deciso di specializzarci esclusivamente sulla gestione di contenuti on-line riguardanti i nostri clienti, con particolare attenzione alla tutela della privacy e al diritto all’oblio. Questo al fine di proteggere la reputazione delle persone e dare loro tutte le possibilità legittime di sviluppare liberamente la propria personalità e di promuovere la propria attività o i propri prodotti. La nostra attività si è concentrata in particolare sul web e sui temi della tutela della reputazione e del diritto all’oblio, dove abbiamo maturato una solida esperienza sia grazie al nostro team di esperti (con specifica ed elevata competenza nel settore), sia grazie ai molti casi trattati. Come è noto, oggi le normative sulla privacy nel web sono in un momento di forte evoluzione e profondi cambiamenti, basti pensare al noto Regolamento Europeo n. 679/2016 che recentemente ha sancito l’esistenza del diritto all’oblio in capo a ciascun cittadino europeo, attraverso il quale ciascuno può tutelare la propria persona e la propria reputazione rispetto a notizie pubblicate on-line, anche riguardanti il nostro passato. Il principio è: un fatto negativo avvenuto anni fa non può pregiudicare per sempre la nostra vita.” Quando è nata DigitalLex e quanto è cresciuta nel tempo? Quali figure professionali compongono in vostro team? “Il nostro team è composto da legali ed informatici che, in concorso, sviluppano un’attività chiavi in mano, garantendo al Cliente il miglior servizio possibile, anche attraverso un continuo aggiornamento di alcuni dei contenuti del sito internet di DigitalLex, in modo che il Cliente possa sempre essere a conoscenza di tutte le novità che riguardano la materia. Le competenze giuridiche/informatiche vengono applicate al singolo caso di specie e con un servizio totalmente personalizzato sulle necessità del Cliente, al fine di fornire un servizio completo finalizzato alla rimozione, in tempi rapidi, di contenuti negativi presenti nel web.” È vero che non sono solo le aziende, ma anche i privati a chiedere i vostri servizi? “La reputazione sul web riguarda tutti, persone fisiche e persone giuridiche. Non solo le aziende hanno a cuore la loro reputazione, che si ripercuote poi sui fatturati, anche il semplice professionista, imprenditore o il semplice padre/madre di famiglia ha necessità dei nostri servizi. La cattiva reputazione in internet non colpisce solo le aziende, tutti hanno necessità di essere ben rappresentati nel web. A volte questo non succede perché si subiscono le conseguenze di notizie false o di informazioni rilasciate in modo poco corretto.”-taglio2- In pratica cosa fate per migliorare la reputazione on-line di un soggetto? “Andiamo a ripristinare la reputazione dei nostri Clienti e consentiamo a loro di esercitare in modo pieno il diritto all’oblio. Andiamo a rimuovere o modificare quelle informazioni, ovviamente pubblicate da altri (testate giornalistiche, siti web, social, forum, ecc.), che ledono la loro reputazione. Dopo il nostro intervento gli articoli negativi relativi ai Clienti verranno rimossi, tutelando privacy e diritti personali degli stessi”. Quanto oggi la reputazione on-line è importante, in particolare dal punto di vista professionale? “In questo momento il primo contatto con un professionista avviene da remoto. Cerco un avvocato, un commercialista, un consulente aziendale? Lo trovo su internet! E posso trovare di tutto. Chiaro è che, a parità di condizioni, mi affiderò ad un professionista che non abbia 'scheletri nell’armadio' o comunque un professionista che non abbia un discutibile passato.” Quanto bisogna stare attenti, in particolare, all’uso dei social? “L’utilizzo dei social è una materia molto sensibile. Come ti presenti e i contenuti che esponi nel web possono essere oggetto di dibattito e confronto anche da parte di altri utenti: questo può determinare il fatto di essere oggetto di valutazioni del tutto personali in grado di strumentalizzare le informazioni contenute nel web che ti riguardano. Pertanto bisogna porre tutte le cautele del caso, in caso contrario c’è DigitalLex!” Nel periodo di lockdown c’è stato un maggiore uso di internet. Di conseguenza avete rilevato più criticità sul fronte della reputation on-line? “Il mondo è cambiato sotto i nostri occhi nel giro di un mese e la nostra vita futura sarà influenzata, per sempre, dalla situazione che stiamo vivendo. Non abbiamo riscontrato nessuna criticità che non fossimo già in grado di affrontare. L’unica differenza è che abbiamo riscontrato un aumento esponenziale della richiesta dei nostri servizi da parte di una sempre più eterogena utenza finale.” Un consiglio per chi volesse aprire ora un’attività in rete? “È il momento più opportuno per non essere tagliati fuori dal mercato. Oggi il piccolo alimentari cittadino piuttosto che la grande azienda con decine di dipendenti, per ulteriormente essere competitivi in questo velocissimo mondo, hanno necessità vitale di ampliare il proprio raggio d’azione. Teniamo conto che sino a questo momento la consueta vita relazionale, così come quella lavorativa, si svolgeva per lo più con modalità 'in presenza', ma d’ora in avanti le cose cambieranno e si avrà una implementazione sostanziale di tutto ciò che può essere svolto da 'remoto'”. Come vedete il nostro futuro, soprattutto post-lockdown? Le attività saranno sempre più legate al web? “In generale oggi la società, i rapporti personali e il mercato sono cambiati in maniera sostanziale. Solo coloro che sono in grado di adeguarsi e svilupparsi in una situazione di forte criticità, potranno sperare non solo di rimanere parte integrante del tessuto economico/sociale, ma potranno soprattutto ampliare il proprio business andando ad interessare anche quella clientela, che ad oggi, con il metodo ‘in presenza’ neanche si sognavano di raggiungere. Questo è il momento giusto per cambiare agilmente rotta, trasformando questo inaspettato periodo di cambiamento in una opportunità per aspirare al successo! Pertanto e per concludere, il momento per cambiare il proprio presente, liberandosi di un pregiudizievole passato, è adesso!”





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