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Vitamina d e sfera cognitiva

di Michele Canil

Numero 226 - Dicembre-Gennaio 2021-2022

Si conta che quasi il 60% delle persone tra i cinquanta e i sessanta anni sperimenti una carenza di questo steroide, la percentuale si alza all’80% quando parliamo di ultra ottantenni. L’invecchiamento quindi porta un rallentamento nella sintetizzazione della vitamina D


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L’importante relazione tra cervello e vitamina D non è da tutti conosciuta: un deficit di questa vitamina ha importanti riscontri sulla sfera cognitiva con conseguenze sull’umore fino addirittura ad influenzare il decorso di stati depressivi. La vitamina D è un neuroprotettore che oltre a garantirci importanti benefici, migliora la capacità di sintetizzare numerosi minerali importanti per il nostro corpo.-taglio- Si conta che quasi il 60% delle persone tra i cinquanta e i sessanta anni sperimenti una carenza di questo steroide, la percentuale si alza all’80% quando parliamo di ultra ottantenni. L’invecchiamento quindi porta un rallentamento nella sintetizzazione della vitamina D con conseguenze sulla concentrazione, sulla perdita di memoria e sulla possibilità di trarre conclusioni ragionate. Tanti sintomi neurologici che si tende a trascurare e che non sempre vengono relazionati a questa specifica carenza: ne parliamo con lo specialista, il Dott. Michele Canil, Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo, Ipnosi clinica, EMDR, vice rettore dell'Accademia Costantiniana delle Scienze. Vitamina D: perché è così importante? La vitamina D è molto importante non solo per la sintesi del calcio, per la mineralizzazione, per le ossa, ma anche per l'ipofisi, per il cervello e per il sistema endocrino. E' determinante per tutta la regolazione degli assetti ormonali del nostro corpo. Per concludere, regola cervello, polmoni, muscoli, neurotrasmettitori e scheletro, organi che possiedono proprio dei recettori specifici per la vitamina D. Qual'è il suo ruolo nella sfera psicologica di un individuo? Alcuni ricercatori hanno scoperto come la vitamina D abbia un ruolo importante sulla depressione, sulle psicosi ma anche sulla regolazione del tono dell'umore, sull'autostima, sulla motivazione. Tutti questi aspetti della nostra personalità non patologici ma che hanno comunque una componente importante nella nostra vita. La carenza di vitamina D influisce quindi molto sugli stati depressivi e su altre patologie meno importanti. Esistono dei segnali di facili comprensione per intuire una carenza di vitamina D? I segnali che determinano la carenza di vitamina D non sono semplici da riconoscere perché spesso possono essere confusi con stanchezza o altre patologie. In generale si è visto che il giusto dosaggio di vitamina D va a migliorare una serie di disagi come ad esempio la stanchezza cronica, l'apatia, la depressione di grado lieve. E' quindi importante controllare sempre il livello di vitamina D perché ci fornisce una buona indicazione sul nostro stato di salute.-taglio2- Andiamo verso il pieno inverno, vuole parlarci di cos'è il disturbo affettivo stagionale (SAD)? Il disturbo affettivo stagionale è un'alterazione psicofisiologica che comporta cambiamenti d'umore. Tendenzialmente presenta un andamento ciclico: le persone che ne soffrono ne hanno una ricorrenza specie nei mesi in cui le giornate sono più corte. E' comunque sempre importante fare la diagnosi differenziale, cioè verificare che non si tratti di qualche altra patologia come ad esempio la “fatica cronica” o altre forme di depressione o malattie organiche. Chi è maggiormente predisposto a questa patologia? Sicuramente chi è carente di vitamina D anche se spesso c'è una predisposizione a livello genetico o ambientale. Le persone a cui viene diagnosticata questa patologia devono essere molto attente a mettere in ordine tutti i fattori preventivi, quindi implementare la vitamina D che può andare a risolvere picchi importanti di caduta dell'umore.

Teniamo presente che essendo assorbita anche dalla pelle attraverso l'esposizione alla luce solare, chi vive nei Paesi ad esempio nordici (dove vi è minore esposizione) soffre maggiormente di patologie ad essa correlate. In alcuni stati della parte a Nord del pianeta hanno aggiunto vitamina D in alcuni cibi, ad esempio nel latte, proprio per prevenire le carenze ma anche per la depressione anche in forme lievi. Questo ne dimostra il ruolo importante sia sul piano organico che su quello psicologico. In che misura la carenza di Vitamina D può incrementare una patologia psicologica? La carenza di vitamina D va ad influire, come già detto, sul tono dell'umore e su alcuni neurotrasmettitori, quindi anche sugli stati depressivi. E' comunque importante sottolineare che l'insufficienza di vitamina D non è la causa principale di depressione ma certamente è uno dei fattori coadiuvanti allo sviluppo di questa patologia.





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