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Vento di speranza

di Lucia de Cristofaro

Numero 220 - Maggio 2021

L'esistenza di malattie che nei prossimi anni probabilmente potrebbero causare la prossima pandemia deve far riflettere sul fatto che forse non dobbiamo solo avere come comunità umana l’obiettivo di superare tutto e lasciarci alle spalle la paura del virus, dobbiamo anche capire come difenderci dai virus, prima che diventino devastanti


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Ci sono alcune malattie che nei prossimi anni probabilmente potrebbero causare la prossima pandemia: i già noti pipistrelli ( virus Nipah), le zanzare Nord Americane, i cammelli in Africa( virus Mers), i maiali in Europa ( influenza suina). Questo il quadro già conosciuto, ma secondo gli scienziati altri virus, -taglio-che colpirebbero a livello mondiale sono in agguato e potrebbero essere anche peggiori dell’attuale Covid 19. Ciò ci deve far riflettere sul fatto che forse non dobbiamo solo avere come comunità umana l’obiettivo di superare tutto e lasciarci alle spalle la paura del virus pandemico grazie alla vaccinazione, cosa che ci auguriamo tutti di vero cuore, ma che dobbiamo anche capire come difenderci dai virus, prima che diventino devastanti, come prevenirli, ovvero tutta quella serie di azioni sanitarie che sino ad adesso non abbiamo mai messo in atto, sorvolando sul fatto che anche se i virus colpivano solo una nazione o al massimo un continente, ciò non significava che non morissero milioni di persone. Probabilmente se il Covid 19 ha invaso tutto il mondo è perché ne abbiamo preso coscienza ed abbiamo iniziato ad agire solo quando ha bussato alla porta delle nostre case. La speranza di una futura normalità sociale deve essere messa in atto con i vaccini, prima di tutto, con i test epimediologici per monitoraggi continui e la ricerca farmaceutica, che non deve arrivare quando ormai il danno è fatto, ma in modo costante per prevenire e limitare il più possibile la diffusione dell’infezione. Il non poter vivere in eterno come rinchiusi nelle nostre case, è un fatto, così come lo è il non poter vivere con l’ansia di contrarre una malattia pandemica, ecco perché oltre a risolvere, speriamo entro questa estate, la diffusione del Covid19, grazie ai vaccini, dobbiamo preparaci a convivere con nuovi virus ed ad investire nella ricerca medica, nonché nelle strutture sanitarie a livello locale e nazionale. Solo se riusciremo a fare di questa esperienza un’opportunità per il futuro, non facendoci trovare impreparati su ciò che potrebbe accadere,potremo dire di aver seriamente superato le problematiche che da un anno ci stanno coinvolgendo, condizionando in negativo le nostre vite. Presa consapevolezza che quello che oggi chiamiamo Coronavirus, -taglio2- e che domani potrà avere un’altra nomenclatura, è diventato parte della vita quotidiana come i terremoti, i tornado o i cambiamenti climatici, compito dei governi è proteggere i cittadini da questi eventi. Già durante questa pandemia, ci sarebbe stata una grande differenza se la preparazione e l’organizzazione fosse stata più sinergica e pronta all’emergenza. Ricordiamo che Bill Gates è stato uno dei primi a “predire” la pandemia, nel celebre discorso di Ted “The Next Outbreak?” (La prossima epidemia) pronunciato nel 2015. In quella occasione aveva avvertito che un microbo e non una guerra avrebbe più probabilmente ucciso milioni di persone in tutto il pianeta nei 10 anni successivi. “Se qualcosa ucciderà oltre 10 milioni di persone nei prossimi decenni, è molto probabile che si tratti di un virus altamente infettivo piuttosto che di una guerra. Non missili ma microbi. Ad essere spaventose sono soprattutto le malattie respiratorie, perché sei ancora su un aereo o un autobus quando sei contagioso. A differenza di altre malattie come l’ebola, dove sei per lo più in un letto d’ospedale quando la carica virale infetta altre persone”, aveva detto Gates. Parole premonitrici di chi forse approfondendo le tematiche ambientali, acquisendo informazioni dalle comunità internazionali aveva dedotto quale potesse essere il pericolo. E la domanda è: come mai a tali informazioni e approfondimenti non sono mai giunti i governi e gli Enti internazionali preposti? Si sarebbe potuta prevenire la Pandemia? E se si, perché non è stato fatto? Tante domande, che ancora non hanno trovato risposta. E’ chiaro che ci auguriamo che già da questa estate riprenda la vita cui eravamo abituati, ma parimenti che siano realizzati, dopo i vaccini anti Covid19, anche vaccini pan-virus da utilizzare prima che la prossima infezione diventi una pandemia. Come abbiamo visto dalle parole di Gates prevenire è possibile e sicuramente è molto meglio che curare, provocando gravi problematiche sanitarie, economiche e sociali.





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