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Venezia la Serenissima

di Yvonne Carbonaro

In giro per calli, ponti e campielli alla scoperta di chiese, teatri, musei e deliziose botteghe


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Visitare Venezia in giornate di sole invernali, autunnali o primaverili, se non c’è l’acqua alta, è uno spettacolo continuo di vivacità e bellezza. Le calli si snodano in un labirinto di sorprese di ponti, canali, campi e campielli, cioè piazze e piazzette, e dovunque tante deliziose botteghe. L’ideale è cominciare il percorso dall’approdo di San Marco e già la meraviglia dei ricami architettonici del Palazzo Ducale lascia incantati, per non dire della grandiosa Basilica scintillante di mosaici d’oro con la porta principale sormontata dai quattro superbi cavalli di bronzo, che sono in realtà delle copie perché gli originali provenienti dal palazzo imperiale di Costantinopoli e portati a Venezia dopo la quarta Crociata del 1204 su ordine del doge Dandolo, sono protetti nel Museo di San Marco. Peccato che la coda di turisti sia tale da impedire l’accesso alla Basilica. La grandissima piazza rettangolare antistante offre un colpo d’occhio spettacolare: l’altissimo campanile, i portici bellissimi e armoniosi sotto i quali i caffè Florian e Quadri con i loro arredi d’epoca riportano alla raffinatezza del tempo che fu, e sull’altro estremo il Museo Correr che comprende dipinti di Giovanni Bellini, Carpaccio, Turà, sculture e gessi di Canova, sale dedicate al commercio ed alla navigazione con immagini d’epoca della città. -taglio- Addentrandosi alle spalle del Museo Correr, s’incontrano negozi elegantissimi e le solite firme famose, ma via via che ci si allontana da San Marco la magia di Venezia si svela tutta nel gomitolo di calli e callette che si aprono su tranquille piazzette: i campielli. La folla di San Marco e di Rialto scompare, tutto è pacato e discreto. A parte i negozi di souvenir a poco prezzo, tante deliziose botteghe mettono in mostra tessuti di seta e velluti damascati come si producevano al tempo dei Dogi, fantastiche maschere di varia foggia, negozi per il noleggio di costumi per il celebre Carnevale, raffinati oggetti di antiquariato o di design contemporaneo, antichi specchi veneziani e vetri di Murano di ogni forma e per tutti i gusti e per tutte le tasche, merletti di Burano. Insomma basterebbero le botteghe così particolari perché il visitatore si renda conto di non trovarsi in una città qualunque, ma nella Regina dell’Adriatico che per secoli ha dominato una parte del mondo fondendo cultura occidentale e splendori orientali. Il giro continua valicando ponti e ponticelli verso chiese ricche di opere d’arte di ogni epoca e palazzi nobiliari da favola con intrecci di bifore, trifore, quadrifore ad archi di gusto orientaleggiante del tipo trilobato, ogivale concavo o inflesso. I più maestosi sono quelli che si specchiano sul Canal Grande, la bellissima via d’acqua, spettacolare sia di giorno che di notte, con le luci che si riflettono nell’acqua, che gira intorno alle isole maggiori con il suo traffico di traghetti, tassì-motoscafi e gondole. Le gondole che sono il simbolo imperituro della città, sono tipiche e belle a vedersi mentre si dondolano pacifiche, si sconsiglia però di utilizzarle per fare il giro dei canali. -taglio2- A parte il prezzo molto esoso: 80 euro per mezz’ora, la vista ravvicinata del marciume in cui versano le fondamenta di tante case nei canali interni e il cattivo odore che sale dalle acque stagnanti sono davvero spoetizzanti. Cento volte meglio girare a piedi, l’emozione è tutt’altra! Camminando può capitare di imbattersi in sale adibite a concerti di Vivaldi o dei Musici veneziani o nella incredibile scala gotica di Palazzo Contarini del Bovolo, che è il nome veneziano della scala a chiocciola. Innumerevoli i ristoranti di grido e le trattorie tipiche dove assaggiare il fegato alla veneziana, il baccalà mantecato, le sarde en saor, la polenta, le cappe sante e tanti piatti a base di pesce con degustazione di celebri vini veneti. Bellissimi i grandi alberghi e deliziosi i piccoli nelle antiche case ristrutturate: le Ca’. I ponti grandi di Venezia sono quattro e il più bello e il più antico è il cinquecentesco Ponte di Rialto che sfocia in una zona fitta di bancarelle per turisti. Splendida la facciata moderna del Teatro Goldoni e quella classica del lirico La Fenice, ricostruito dopo l’incendio che lo devastò. I Musei sono davvero tanti ed è necessario operare una scelta in relazione ai giorni a disposizione. Da non perdere il complesso delle Gallerie dell’Accademia, che si raggiunge attraversando l’omonimo ponte. Il ricchissimo museo raccoglie arte veneziana e veneta, soprattutto dal XIV al XVIII secolo. Sono presenti opere di Gentile e Giovanni Bellini, Tintoretto, Veronese, Giorgione, Cima da Conegliano, Tiziano, Tintoretto e tanti altri. Purtroppo il celebre uomo vitruviano di Leonardo non sempre è esposto. Meravigliosi i pavimenti di alcune sale, tutti a intarsi di marmi policromi, tra cui domina il rosa di Verona.





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