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Una vittima ogni 5 secondi

di Gilda Notari

Numero 200 - Giugno 2019

Secondo i dati ONU, si calcola nel mondo una vittima ogni cinque secondi per le problematiche legate all’inquinamento


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Secondo l’esperto ONU David Boyd, l’umanità si potrebbe trovare ad affrontare la sesta estinzione di massa nel mondo a causa dell’inquinamento, come del resto da ormai vari mesi, Greta thunberg, l’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, denuncia nei "Fridays for Future", unitamente al movimento di opinione mondiale che si è costituito grazie a lei. L'allarme inquinamento, che sta interessando tutto il pianeta, -taglio-è divenuto ormai, una vera e proprio emergenza. "il livello di diossina nell'atmosfera ha raggiunto più di 400 parti per milione, il livello più alto da 650 mila anni".- dichiara Boyd. Dati e numeri impressionanti che già si traducono in cambiamenti epocali. L'imprevedibilità dei cambiamenti climatici, così come l'accelerazione innaturale relativa ai tassi di estinzione, tra gli elementi indicati dall'esperto Onu, quali indicatori di ciò che si sta già verificando a livello globale. Ogni ora, al mondo, muoiono 800 esseri umani a causa dell'inquinamento atmosferico. Uno ogni 5 secondi. Eppure, come ancora dichiarato da Boyd, "l'umanità continua a causare danni irreparabili, più preoccupanti di quelli provocati dalla rivoluzione industriale. Le conseguenze di queste condizioni climatiche, sono senza appello, considerato che quasi il 90% della popolazione mondiale, è esposta all'inquinamento atmosferico che, ogni anno, provoca 7 milioni di morti premature. Di queste 600mila riguardano bambini. Più di tutte le guerre, le malattie e le epidemie messe insieme". Numeri e previsioni apocalittiche che possono significare che gli esseri umani sono all'origine della sesta estinzione di massa su 3,8 miliardi di anni di vita del pianeta Terra. Quando si parla degli effetti dell'attività umana sul pianeta Terra ci si concentra sul riscaldamento globale:-taglio2- innalzamento del livello dei mari per lo scioglimento delle calotte glaciali, desertificazione, eventi meteo estremi. Spesso va in secondo piano un'altra gravissima conseguenze delle attività umane sul nostro pianeta: la perdita di biodiversità. La biodiversità. Da decenni gli scienziati mettono in guardia sull'enorme riduzione di biodiversità che si sta vivendo sulla Terra. Ogni anno scompaiono migliaia di specie viventi, a un ritmo sempre più accelerato. Ci troviamo nel pieno della sesta estinzione di massa della storia del pianeta, l'ultima fu quella dei dinosauri, 65 milioni di anni fa. Questa ultima però, sta avvenendo a una rapidità mai registrata prima, ed è causata da noi, dalla nostra attività. Non si tratta solo di un dato preoccupante ma di una vera e propria catastrofe. Sembra, però, che nonostante i governi, l’ONU, abbiamo accolta la giovanissima Greta, e patrocinato studi in tal senso nulla sia cambiato nell’approcciarsi alla risoluzione del problema, o almeno avviarsi su un sentiero ambientalista, fatto non solo di proclami, ma di fatti concreti su cui avviare un cambiamento politico e sociale, che guardi alla nostra terra come ad una grande astronave, che fluttuando nella sua orbita spaziale, è l’unica possibilità di vita che abbiamo, l’unico luogo dove poter vivere.





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