La Tosca di Puccini incanta il pubblico del Teatro San Carlo di Napoli, con un cast ed un coro eccellenti, oltre alle belle scene di Mimmo Paladino
Il Teatro di San Carlo ripropone, dopo la messa in scena del 2020 e del 2022, “Tosca”, il capolavoro pucciniano nell’allestimento di Edoardo De Angelis e un cast vocale strepitoso. Se nella precedente edizione vi fu qualche dissenso dei puristi per la regia e per le scene contemporanee immaginate da Mimmo Paladino, -taglio- dove la Roma dell’800 era trasformata in una periferia degradata e malavitosa, a Castelvolturno, con tanto di pitbull al guinzaglio di Scarpia, le donne avvolte in pellicce leopardate e ingioiellate, l’attuale messa in scena mette tutti d’accordo. “Questa storia accade oggi in una periferia che è il centro della terra”, afferma il regista che spiega: -“è un luogo così vero da essere tutti i luoghi. Un tempo così preciso da essere sempre. Siamo fatti in buona parte di acqua, il resto è melodramma. Tosca è storia di donne e di uomini ma parla di Dio”. Lo spazio scenico è costruito con ferro e cemento. La Basilica di Sant’Andrea della Valle è costruita con frammenti di pietra a forma di croce; lo studio di Scarpia è diventato laboratorio di un alchimista, con un inquietante coccodrillo imbalsamato che pende dal soffitto; Castel Sant’Angelo, come gli altri luoghi topici dell’opera, è un gigantesco angelo di pietra decapitato, con un cielo pieno di numeri, in una dimensione sospesa. Un cast di primo piano regala al pubblico un’opera emozionante che ha visto il sold out e ovazioni a tutte le repliche. Sul podio, Dan Ettinger, che dà una lettura fedele alla splendida partitura con momenti di grande enfasi ben seguiti dall’Orchestra sancarliana. Grandi finezze e tempi dilatati, con un “pianissimo” che attacca il tema di “E lucean le stelle”, favoloso, commovente. Il “Te Deum” con in scena “battenti” e una folla di cafoni, -taglio2- immaginato tra sacro e profano, è stato un momento drammatico imponente. Eccellenti il Coro del San Carlo ottimamente diretto da Fabrizio Cassi ed il Coro di Voci Bianche diretto da Stefania Rinaldi. Carmen Giannattasio, che si è alternata nel ruolo di Floria Tosca con Sondra Radvanovsky, dalla voce potente, tagliente ed estesa, e Anna Pirozzi, altra straordinaria interprete, è stata eccellente protagonista. Carmen Giannattasio ha lavorato sui palcoscenici più importanti con artisti di fama mondiale, sempre premiata da pubblico e critica. Luca Salsi è magistrale nel ruolo di Scarpia (già protagonista, con Francesco Meli, della “Tosca” scaligera del 2019), emblema dell’arroganza e della crudeltà del potere. Il celebre baritono, anche ottimo attore, con la sua mimica, la sua “perfidia”, ha brillato per intensità drammaturgica, con un declamato stentoreo, il timbro scuro e la potenza vocale. Salsi si è alternato nel ruolo con Claudio Sgura, bravo ed intenso anche lui. Bravi anche nel ruolo di Mario Cavaradossi Francesco Meli, Vittorio Grigolo e Giorgio Berrugi e bravi tutti i comprimari. Completano l’allestimento i bei costumi di Massimo Cantini Parrini, le sapienti luci di Cesare Accetta, i video di Alessandro Papa. In “Tosca” la protagonista è la grande musica di Puccini, dai cromatismi wagneriani, anticipatrice del “totale cromatico” di Schönberg, un’opera che fu un folgorante, meritato successo mondiale che non ha mai fine.