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Un pianoforte per Hollywood

di Teresa Pugliese

Numero 222 - Luglio-Agosto 2021

Fabrizio Paterlini ci presenta il suo nuovo album, una grande emozione da vivere e condividere


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“Lifeblood”, due anime che diventano una. Questo è il nuovo album di Fabrizio Paterlini. Strutturato come un vinile, questo progetto ha due anime: la prima, “Life”, contiene brani che riflettono la versione più intima della musica del compositore e
la seconda, “Blood”, con composizioni più complesse e cinematografiche, in cui il pianoforte si fonde ad archi ed elementi elettronici.-taglio- Questo album contiene tutta l’anima del compositore mantovano attraverso la musica che lo ha ispirato, dalla sua vita quotidiana, da quello che prova. L’intero album è suonato con un pianoforte a coda Yamaha C7, a cui il compositore ha aggiunto una morbida striscia di feltro tra i martelletti e le corde, dando un tocco unico e sognante a tutta la musica registrata sul disco. Ma Fabrizio e la sua musica hanno superato anche i confini internazionali. Infatti, la star del cinema Chris Evans interprete di Capitain America nella saga degli Avengers ha infatti condiviso sui propri social un video in cui si esercitava al piano su una composizione di Paterlini dal titolo “Rue Des Trois Frères” definendolo come “uno dei suoi brani preferiti”. Questo ha aumentato a dismisura la popolarità di Paterlini che ha varcato ornai anche i confini di Hollywood. A noi di Albatros ha confidato le sue emozioni, i suoi pensieri e come è nato questo suo nuovo lavoro. Questo tuo progetto ha una doppia anima. Cosa significa? “Tutto questo è stata conseguenza del materiale che mi sono trovato sull’hardisk accumulato in due anni. Ho ritrovato brani di piano solo e brani dove il piano era solo una parte. Queste sono le due anime. Così ho pensato di metter su un disco vinile che racchiudesse tutto. Un lato A che contiene del materiale più cinematico e un lato B più raccolto e intimo.” Quando hai saputo che Chris Evans aveva condiviso quel video con un tuo brano cosa hai pensato? “È stata una cosa pazzesca per me. Ricordo era una mattina come un’altra ed ho trovato sui social questa sorpresa. Chris Evans suonava un mio pezzo e mi aveva anche citato. È stata una grande emozione. Improvvisamente il mio nome è balzato agli onori della cronaca e su tutte le riviste del mondo. Il video era diventato virale. Non me lo sarei mai aspettato. Tutti si chiedevano chi io fossi. Ho ricevuto i complimenti di molti funclub dell’attore che mi hanno contattato e che mi hanno accolto tra di loro.” Restiamo nel mondo del cinema e ti chiedo se mai hai pesato di avvicinarti al mondo della pellicola per scrivere magari una colonna sonora. -taglio2- “Secondo me la mia musica, questo tipo di musica è fatta per immagini ed è assolutamente affine al mondo cinematografico. Personalmente non mi sono mia attivato per avvicinarmi a questo tipo di esperienza, sono convinto del fatto che le cose a volte succedono come conseguenza di altre cose. Magari questo episodio potrà far nascere la curiosità a qualche produttore, a qualche regista. In passato i miei brani sono stati usate per dei cortometraggi o documentari ma non ho mia fatto una colonna sonora ah hoc.” Ad accompagnare l’uscita del tuo album c’è anche un podcast che esplorerà il legame tra la musica classica grunge. Come nasce l’idea? “Questo podcast che sta vedendo la luce in questi giorni è un’idea mia che vuole mettere insieme le mie due anime artistiche. Quando ero ragazzo infatti suonavo in una band e facevamo rock, avevamo dei riferimenti nelle musiche di quel genere degli anni ’70. Poi ho ripreso in mano la mia passione per il pianoforte e allora ho virato sulla musica classica apparentemente molto lontana. Questo progetto vuole unire queste due anime provando a mettere il mio suono a interpretare delle musiche che hanno altri suoni. Melodie classiche e melodie rock che si fondono insieme dando un bel risultato.” La penultima traccia di questo lavoro “For my Kids” è molto intima e sincera. È dedicata ai tuoi figli? “Io penso che anche se non lo sappiamo, chiunque faccia un lavoro creativo sia influenzato da quello che vive. Io ho tre figli e questo brano, molto dolce molto soft, ho deciso di intitolarlo così e di dedicarlo a loro. L’ho immaginata come una ninna nanna per le notti insonni che penso ogni genitore viva. In questo album ci sono in realtà molte cose “mie” che metto in musica. I panorami del mantovano, le atmosfere notturne ed estive, i viaggi che ho fatto in tour. Ci metto sempre del mio.”





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