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Un festival a sorpresa

di Laura Frigerio

Numero 203 - ottobre 2019

La 76esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia ci ha regalato tante emozioni, facendoci tornare quella voglia di settima arte (che ultimamente latitava).


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Non ci può certo dire che la 76esima Mostra del Cinema di Venezia non ci abbia stupito con effetti speciali. Che questa edizione avrebbe fatto la differenza lo si era capito fin dall’annuncio dei film in programma nelle varie sezioni, con la sua perfetta combinazione tra pop e d’essai. Poi però mai ci saremmo immaginati (nonostante la speranza) che la giuria del concorso principale avrebbe deciso di dare l’ambito Leone d’Oro a “Joker”, opera di Todd Philipps di inestimabile valore sia per il racconto che per la straordinaria interpretazione di Joaquin Phoenix, ma pur sempre titolo accostato al mondo della DC Comics (con al centro la storia di uno dei suoi più celebri villain, legato in particolare alle avventure di Batman) e potenziale blockbuster. Un atto di onestà culturale e di coraggio, che difficilmente avremmo visto in altri festival più conservatori come Cannes). E chissà se Venezia porterà fortuna a “Joker” per i prossimi Oscar, come era successo lo scorso anno per “Roma” (Leone d’Oro dello scorso anno e vincitore del premio Oscar per il miglior film).-taglio-

Intanto ora il film di Philipps si sta godendo la calorosa accoglienza del pubblico nelle sale, cosa che speriamo avvenga (dal 21 novembre) anche per “J’accuse - L’ufficiale e la spia” di Roman Polanski, vincitore del Gran Premio della Giuria, nonostante la dichiarata antipatia del presidente di giuria Lucrezia Martel nei confronti del regista (sempre per le questioni legate allo scandalo sessuale che lo vide protagonista anni fa). Un riconoscimento meritato per un film che, con grande eleganza e intelligenza, racconta il caso Dreyfus ovvero un pezzo di storia (ma terribilmente attuale) che secondo noi andrebbe maggiormente approfondito anche nelle scuole. Ad impreziosire la narrazione attori del calibro di Jean Dujardin, Louis Garrel eh Emmanuelle Seigner. L’Italia è stata ben rappresentata da Martin Eden di Pietro Marcello, che si è portato a casa la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile grazie al protagonista Luca Marinelli. Per loro gli applausi anche della critica e degli appassionati del cinema d’autore. Lo stesso vale per “La mafia non è più quella di una volta” di Franco Maresco, vincitore del Premio Speciale della Giuria. Peccato che le loro performance al box office non siano state particolarmente incisive.-taglio2-

GLI ALTRI PREMI Per quanto riguarda gli altri premi possiamo dire che la giuria ha continuato a muoversi all'interno dei confini del cinema d'essai. Il Leone d’Argento per la miglior regia è infatti andato a Roy Anderson per il film “About Endlessness”, mentre la miglior sceneggiatura è stata considerata “No. 7 Cherry Lane” di Ji Yuan Tai Qi Hao. Coppa Volpi per la miglior interpretazione femminile è andata Ariane Ascaride per il film “Gloria Mundi, mentre il Premio Marcello Mastroianni a un attore emergente andato a Toby Wallace per “Babyteeth”. Quest'ultimo è un titolo che dovreste segnarvi e ricordarvi quando uscirà nelle sale. E non è il solo.

I FILM CHE VI SEGNALIAMO Sono tanti i film che abbiamo visto a Venezia 76 (nelle varie sezioni) e ci sentiamo di consigliarvi. A partire da “The Laundromat” di Steven Soderbergh con Meryl Streep, Antonio Banderas, Gary Oldman (e tanti altri), che sarà disponibile su Netflix dal 18 ottobre. Sulla nota piattaforma, il 1° novembre, arriverà anche “The King” di David Michôd con protagonista Timothée Chalamet. Speriamo invece che vengano distribuiti presto “Waiting for the Barbarians” di Ciro Guerra con Johnny Depp e “The Burnt Orange Heresy” di Giuseppe Capotondi con il mitico Mick Jagger.





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