Intervista con la Golden Ticket Company, che ci raccontano come un brutto episodio possono dare la spinta per andare avanti nonostante le difficoltà
«La Golden Ticket Company è una compagnia molto unita, si fa teatro come missione di vita, oltre che come professione. Dobbiamo tenere duro, si fa sempre così per superare ogni ostacolo e dopo ogni batosta» - raccontano i componenti della compagnia che, dopo una replica del musical “Valjean”, è rimasta coinvolta dall'esondazione del Bormida. Hanno vissuto momenti di paura e subito danni, ma hanno avuto la forza di rialzarsi.-taglio- Ci raccontate cos'è successo la sera del 26 ottobre? Golden Ticket Company: «Con la Golden Ticket Company eravamo in scena al Teatro Osvaldo Chebello di Cairo Montenotte con "Valjean", il musical originale italiano tratto da "I miserabili" di Victor Hugo. C'era Allerta meteo arancione ma ci avevano dato il via libera per la replica. Fino a metà tutto bene, anche se qualche cellulare si illuminava in sala e temevamo il peggio. Che regolarmente è arrivato con il black-out, l'interruzione dello spettacolo, le persone che fuggono a casa: il Bormida era esondato. Smontata rapidamente la scena, tentiamo di tornare a casa. Nessuna segnalazione, nessuna strada chiusa. Una delle auto diretta ad Asti trova però il traffico bloccato e si inerpica sulle colline». Sebastiano Di Bella: «Ci siamo ritrovati soli, buio pesto, senza sapere esattamente dove andare, travolti da un temporale violentissimo. Abbiamo cercato di chiamare gli altri, sapevamo che erano bloccati in coda. Poi "fine delle comunicazioni". Non c'era più campo. Ricordo lo sforzo di non cedere al panico, mantenere l'ottimismo, fra rami e acqua che ora scendeva a fiotti giù da una stradina nel bosco insieme a noi. Ringraziavamo il fato per ogni metro in più, per ogni frana scampata e torrente guadato. Poi la paura, d'un tratto, è finita: eravamo di nuovo a valle, sani e salvi. Ma agli altri, purtroppo, non era andata così bene». Susi Amerio: «Avevo la sensazione che qualcosa sarebbe andato storto. A un certo punto l'acqua ha iniziato a salire e abbiamo capito che non sarebbe stato possibile tornare indietro, abbiamo cominciato a galleggiare provando un'impotenza assoluta. Quando senti l'acqua che entra in macchina è terribile, speri solo che tutto finisca e che qualcuno venga a salvarti. Poi ho capito che tutti stavano abbandonando le auto, mi urlavano di scendere, e io nel panico mi chiedevo: Cosa faccio? Cosa faccio ora? Ho preso il telefono e ho chiamato il 112». Fulvio Crivello (regista): «Ricordo i fulmini che cadevano senza sosta, le celle telefoniche saltate, il buio totale».-taglio2- Giorgio Menicacci: «Ho ancora un mente gli sguardi increduli che incrociavo con i miei colleghi alla luce dei fulmini in un contesto spettrale… l’acqua che scorre inesorabile… Poi mia moglie che scivola e cade, io che cerco di aiutarla ma vengo trascinato insieme a lei, travolti dalla corrente…» Susi Amerio: «Sono scesa e con mia figlia mi sono aggrappata al guard rail per non essere trascinata via, poi ho visto Giorgio e Patrizia in acqua, ero terrorizzata. Ho gridato loro di cercare di raggiungermi mentre lottavano contro la corrente, e il destino ha voluto che riuscissero a passarmi accanto. Quando ho afferrato Patrizia per un braccio ho tirato con tutte le mie forze. Lei e Giorgio sono riusciti ad aggrapparsi al guard rail e piangevamo dalla gioia e dalla paura insieme. È stata una delle esperienze più forti di tutta la mia vita». Jacopo Siccardi: «Anche noi siamo rimasti bloccati e l'acqua ha cominciato ad entrare nell'abitacolo. Ci siamo fiondati fuori. Fortunatamente io e Sandro Cuccuini siamo riusciti a scappare, e non appena abbiamo visto arrivare i soccorsi abbiamo iniziato a sbracciare per farci vedere ed indicare loro dove fossero i nostri amici. I vigili del fuoco li hanno tratti in salvo con un gommone». Voi avete lanciato un appello per organizzare al meglio un nuovo tour del musical "Valjean", avete avuto dei feedback? «Il teatro Chebello a Cairo Montenotte si è dato disponibile per ospitarci nuovamente, chiederemo agli abbonati magari un piccolo sacrificio per pagare un altro biglietto. Ma quello che servirebbe è un tour in Italia e magari pure in Europa, per regalarci una vera chance di ripartire». I prossimi progetti della vostra compagnia? «Stiamo portando in scena “Caravaggio, a Rock Musical” in varie città e siamo al Teatro Gioiello di Torino con “Un Loft per sei”, divertentissima commedia interattiva. Però speriamo che qualcuno abbia davvero a cuore le sorti di “Valjean” e ci apra la strada giusta».